Il piccolo Borgo di Chianale
Situato a 1800 metri di altitudine, circondato da boschi di cimbri il piccolo e caratteristico abitato di Chianale, frazione di Pontechianale, è l’ultimo centro abitato della valle Varaita. Diviso in due parti dal torrente Varaita è il piccolo ponte dell’antica chiesa di Sant’Antonio a mantenere i collegamenti tra i due lembi. Percorrendo le piccole viuzze circondate da case di pietra con i camini che sbuffano il fumo della legna che brucia nei camini delle case, si respira il profumo frizzante dell’aria alpina, si ode la gente parlare occitano ed ammirare antichi oggetti antichi sparsi per il paese allestito come un museo a cielo aperto.
L’antica chiesa di Sant’Antonio costruita intorno al 1450 è un vero gioiello di architettura, si presenta con un ampio campanile a vela e un impetuoso portale in stile romanico, mentre al suo interno semplice e ordinato possiamo ammirare una volta botte con archi sorretti da colonne scolpite dalla classica architettura celtica tipica della zona in quei tempi. Oltrepassando il piccolo ponticello la stradina ci conduce alla chiesa di San Lorenzo eretta in epoca più avanzata tra il 1650 e il 1700, dove al suo interno possiamo ammirare un maestoso altare barocco finemente intagliato.
Sul Chemin Royal, antica via del sale che un tempo attraversava il borgo per raggiungere la vicina Francia, troviamo invece Casa Martinet unico ricordo dell’antico Tempio Calvinista dove nel XXVII in questo piccolo borgo sperso tra i monti era consentito il culto.
Molte sono le attività che si possono svolgere a Chianale, ciaspolate invernali alla scoperta della natura che dorme, le passeggiate estive tra i prati in fiore, escursioni alpinistiche dove con 2 ore di cammino si raggiunge il meraviglioso lago blu. Per chi invece ama la vita comoda si può sedere tra i tavoli del risto museo Le Montagnard, un locale suggestivo che il proprietario Giacomo Para, Giaculet per gli amici, ha saputo raccogliere pezzi antichi e rari che raccontano la vita della valle e allestire una cantina in cui sedersi e mangiare, è qui che l’arte della cucina e la cultura vivono in simbiosi. Qui in questo borgo si vive una vita lenta, scandita dal tempo della natura, non si guarda l’ora, ma si scruta il sole è lui che scandisce la giornata, si ascolta il soffio del vento, si sente il torrente che scorre, si ode il rumore della neve che cade e durante le fredde sere d’inverno al caldo tepore della stalla ci si raduna ad ascoltare i padri nonni, i saggi, raccontare la vita che è passata.
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