È sempre un appuntamento festoso, ma quest’anno, anche in polemica sui lupi, il corteo di bovini di allevatori dalla Piana di Marcesina comune di Enego scende a piedi con un percorso di circa 100 chilometri in tre giorni, fino a Bressanvido, la transumanza è una delle iù lunghe d’Italia.

Decine di miglia di persone sono accorse per vedere il passaggio dei bovini e dei malgari che puntuali con l’inizio dell’autunno, e precisamente il 21 di Settembre, lasciano i pascoli dell’Altipiano per rientrare in pianura dove sosteranno nei mesi freddi.

Con puntualità alle 9,30 del mattino dopo aver ricevuto la benedizione di un Parroco, oltre 400 bovini e un centinaio di persone al seguito (chi a cavallo, chi a piedi, carri trainati e auto) si sono messi in marcia partendo dalla Malga Lotto 5 della Piana di Marcesina, gestita dalla famiglia Pagiusco di Bressanvido, rinnovando così una tradizione che dura da 20 anni, ma il rituale della “Transumanza” è molto più antico.

Quest’anno l’attività delle malghe è stata messa a repentaglio dal grande predatore il “lupo” , in quanto in Altipiano si sonno susseguite molte predazioni da parte dei lupi.

Dito puntato degli allevatori e malgari, infatti accompagnava la transumanza uno striscione: ”Il lupanare italiano, scendiamo dalle malghe con 250 capi in meno. Così non si può continuare. Subito una legge sulla gestione del lupo per i nostri territori”

La rabbia e la frustrazione degli allevatori era espressa nelle parole dello striscione. Rabbia per promesse non mantenute e per disinteresse da parte di enti, istituzioni e autorità più o meno politicizzate, frustrazione per non essere considerati e sentirsi inascoltati anche a fronte di un lavoro durissimo. L’arrivo del lupo, oltre che ai rilevanti danni economici, ha fatto crescere nei malghesi insicurezza e impotenza, ci si domanda quale futuro se gli stessi non possono più lavorare con tranquillità e dignità?

La festa al passaggio nei vari comuni dell’Altipiano, non è comunque mancata da Foza, Gallio e Asiago, con le campane che suonavano a festa, ali di folla accoglievano la transumanza, applaudendo, salutando, riprendendo con il cellulare questo straordinario evento.

Ad Asiago il Sindaco, Roberto Rigoni Stern, con la sua giunta e assieme ad altri Sindaci dell’Altipiano, ha accolto il capofamiglia Marino Pagiusco, per donargli il tradizionale campanaccio da sistemare attorno al collo della mucca che ha prodotto più latte.

La transumanza oltre che essere un appuntamento festoso di chi rientra a casa dopo diversi mesi di alpeggio è un inno alla natura ma soprattutto vuole essere anche un ponte tra le vecchie e le nuove generazioni.

Fra tutti i comuni attraversati dalla transumanza ho scelto il Comune di Enego da dove è partita dopo la permanenza nei pascoli dei bovini per più di 3 mesi.

Fotoreportage
Foto 1,3 – Mattino del 21 prime luci dell’alba e preparativi;
foto 2 – la Chiesetta della Piana dedicata a San Lorenzo nei pressi di un ex cimitero di Guerra 1915-1918, ripresa in notturno;
foto 4 – si parte…;
foto 5,6, -passaggio per Gallio;
foto 7 – arrivo ad Asiago;
foto 8 – Asiago, lo striscione della protesta per le predazioni dei lupi;
foto 9 – Il Sindaco di Asiago (con altri Sindaci dell’Altipiano) consegna il campanaccio a Marino Pagiusco;
foto 10 – La Piana di Marcesina è un luogo spettacolare, Mario Rigoni Stern aveva scritto. “Ma ci saranno ancora degli innamorati che in una notte d’inverno si faranno trasportare su una slitta trainata da un generoso cavallo per la Piana di Marcesina imbevuta di luce lunare? Se non ci fossero come sarebbe triste il Mondo”

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento