Era il 17 febbraio 1848 quando Re Carlo Alberto firmava le “Lettere Patenti” con cui estendeva i diritti politici e civili ai Valdesi, lasciando loro la libertà di frequentare le scuole pubbliche e diventare liberi cittadini del Regno. Quando verso sera i seguaci di Pietro Valdo appresero la notizia, per festeggiare accesero un enorme fuoco intorno al quale cantarono e danzarono fino al mattino.

Sono passati 170 anni da quel 17 febbraio, ma nelle valli valdesi la tradizione non si è persa e la sera del 16 febbraio in ogni angolo il buio della notte della “Libertà” viene rischiarato dalle fiamme di enormi falò. Anche ad Angrogna, piccolo paesino della Val Pellice questa sera si fa festa, iniziando con una fiaccolata che si snoda per la valle verso il Tempio del Ciabas.

Le torce accese illuminano il nostro cammino e i canti valdesi ci riscaldano dal freddo intenso della sera, sino ad arrivare in località Serre dove è stato allestita la catasta per il falò. Le fiaccole vengono deposte a terra in cerchio a far da cornice; mentre si inizia a sentire il crepitio della legna che brucia e le fiamme si alzano, i fedeli intonano canti e i bambini festanti giocano a danzano davanti a quella enorme fiamma, che brucia donando luce e calore e respirando profumo di libertà…

 
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