A Carlantino, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali, del cui territorio fanno parte la diga ed il lago di Occhito che lo separa ad ovest dal Molise, nei giorni di sabato 20 e domenica 21 gennaio 2018 si sono svolti i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio abate, la cui solennità liturgica ricorre ogni anno il 17 gennaio.

Nel primo dei due giorni della festa, dopo la Santa Messa solenne celebrata alle ore 18 nella Chiesa di San Donato vescovo e martire, unica parrocchia del paese, ed il conseguente racconto della lunga e prodigiosa vita di Sant’Antonio abate, alle ore 20 ha avuto da qui inizio la processione del relativo venerato simulacro ligneo e policromo che, salutato dall’accensione di fuochi d’artificio, è stato condotto sul belvedere del Toppo (“n’gopp u’ Topp). In questo luogo il nuovo parroco del paese, don Stefano Mercurio Tronco, ed i fedeli del posto si sono innanzitutto radunati in preghiera attorno all’unico falò, di grandi dimensioni, preparato per l’occasione sin dal mattino. Subito dopo la pira è stata accesa da tre giovani e benedetta dal sacerdote ed inoltre è stato gettato del sale su di essa a scopo propiziatorio. Illuminati dal falò, che ha preso subito fuoco, le persone presenti hanno trascorso insieme una piacevole serata animata ed allietata da musiche, canti e specialità della gastronomia locale (orecchiette con sugo di carne, panini con salsiccia arrosto, vino locale). Al termine della festosa serata, poco dopo le ore 21, la statua di Sant’Antonio abate è stata ricondotta, sempre in processione, nella chiesa parrocchiale.

Nella tarda mattinata domenicale del 21 gennaio, dopo la Santa Messa delle ore 11, nella piazza accanto alla chiesa parrocchiale ha avuto luogo la rituale benedizione degli animali, di cui Sant’Antonio abate è stato eletto protettore.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti sei immagini ritraenti:
la benedizione del falò allestito sul belvedere del Toppo, impartita dal parroco del paese dauno subito dopo l’accensione avvenuta la sera del 20 gennaio 2018 (foto n. 1);
lo stesso falò mentre prende fuoco accompagnato da musiche, canti e degustazioni di prodotti tipici della gastronomia locale (foto nn. 2-3);
la venerata statua di Sant’Antonio abate mentre viene condotta in processione dal falò alla Chiesa Madre di San Donato vescovo e martire, per il suo rientro, al termine della serata di festa (foto n. 4);
il rientro del simulacro antoniano nella suddetta chiesa (foto n. 5);
il manifesto dei festeggiamenti (foto n. 6).

 
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