Santuario di Pompei

«Marietta nacque in ottobre, nel mese dedicato alla Madonna del Rosario… L’avevo consacrata alla Madonna fin dai primissimi tempi della sua vita. Presto ella imparò a recitare il S. Rosario e lo portava sempre fra le mani o lo teneva attorcigliato al polso come fosse un gingillo, non lo lasciava mai… E con il Rosario al polso affrontò il martirio»

Così la madre di Maria Goretti ricordava la figlia, evidenziando lo stretto vincolo che la legava alla preghiera del Rosario. Un legame che dà ulteriore significato al pellegrinaggio delle spoglie mortali della fanciulla canonizzata nel 1950 da Papa Pio XII, che venerdì 17 saranno accolte nel Santuario di Pompei.

Arrivo previsto per le 11 in piazza Bartolo Longo dove l’attenderanno l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Carlo Liberati, il clero, le religiose, le associazioni, le autorità civili e militari unitamente alle centinaia di pellegrini che quotidianamente si recano al santuario mariano.
Lo stesso Arcivescovo presiederà la concelebrazione eucaristica fissata per le 11,30.

Una Santa Messa in suo onore sarà celebrata sabato alle 17, dopodiché l’Urna con le spoglie mortali ripartirà per una breve sosta di preghiera nella Chiesa di Santa Maria Goretti a Castellammare di Stabia (rione Fontanelle) da dove poi proseguirà per Solofra.
Pompei è la quinta tappa della peregrinatio del Corpo della Santa in Campania, regione dove visiterà dieci comunità particolari dal 13 al 29 febbraio.

*Maria Goretti, nata a Corinaldo, in provincia di Ancona, il 16 ottobre 1890, fu figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, che presto si trasferirono nell’Agro Pontino. Nel 1900, alla morte del padre, la madre trovò un lavoro per sostenere la famiglia, lasciando a Maria il compito di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria si accostò alla Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Il 5 luglio del 1902, Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, che si era innamorato di lei, la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Il giorno dopo, Maria morì dopo un intervento chirurgico, ma prima di spirare perdonò Serenelli. L’assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva che avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato, dopo 27 anni, chiese perdono alla madre di Maria.

 
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