'O Quatte 'e Maggio - Interno

In via Bellini a Napoli, un’insolita bottega di altri tempi, “O Quatte ‘e Maggio”, si sta facendo promotrice di una serie di iniziative culturali atte alla conservazione della memoria storica e alla divulgazione di opere di arte contemporanea.

La location, apparentemente un negozio di modernariato, è, in effetti, un vero e proprio luogo di racconti della memoria. Voluto fortemente dall’amore che i proprietari, i coniugi Mojo, hanno per la loro città, “O Quatte ‘e Maggio” nasce dal richiamo alla tradizione storica.

Nei secoli scorsi, infatti, nel giorno 4 di maggio tutte le famiglie partenopee, che vivevano in case in affitto, usualmente traslocavano cambiando abitazione. Durante il corso dei secoli, vere e proprie ordinanze vicereali regolarizzavano questi tipi di sfratto, l’ultima fu emanata nel 1611 dal vicerè conte di Lemos secondo cui veniva stabilito che gli sfratti si tenessero il giorno 4 di maggio, giornata altresì di pagamento del canone mensile di locazione.

spettacolo di mimo di Maurizio Merolla

“O Quatte ‘e Maggio” racconta questa storia tutta nella sua essenza umana attraverso il recupero di tutti quegli oggetti che, non trovando collocazione nelle abitazioni moderne, venivano posti nelle cantine e peggio ancora, buttati. Un vero e proprio luogo della memoria che, nel suo racconto del trascorrere del tempo, è una vera e propria fucina di arte.

Varie sono state le manifestazioni artistiche, non ultima “meravigliosamente insieme. Metafore teatrali tra memorie animate” a cura di Maurizio Merolla , in cui il regista, attraverso il Mimo (il più taciturno tra gli artisti) è riuscito a dare vita a degli oggetti inanimati trasmettendo al pubblico presente non solo la storia di quegli oggetti, ma la vita che ci fosse stata attorno donando al pubblico presente grandi momenti di emozioni.

Attualmente è in corso la mostra personale “AltriMenti…” di Nicola Piscopo che chiuderà venerdì 13 gennaio.
Piscopo, attraverso la sua produzione, non solo pittorica, ma anche grafica, fatta di composizioni surreali e fortemente legata alla tradizione italiana, è tra i fondatori e promotori del movimento artistico Arteingiro la cui finalità è far vivere l’arte nelle strade cittadine ricreando dei musei mobili e coinvolgendo altri artisti, partenopei e non solo.

mostra di Nicola Piscopo

La sua produzione artistica nasce da un momento di riflessione sulla filosofia di Nietzsche, secondo cui nell’uomo il lato razionale della mente coesiste con il suo lato irrazionale. L’unica cosa che, pertanto, ha senso è l’arte, che va al di là della ragione umana e della scienza.

I suoi soggetti figurativi rappresentano un intero mondo di ritratti con nasi al contrario, tazzine da caffè che piovono dal cielo. Una serie di opere che ci riportano al nonsenso della vita e della realtà e che affidano all’arte il compito di svelare l’illogicità e le stranezze dell’uomo.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento