Intervista con l’ASD Gordige Calcio Ragazze
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it l’architetto Stefano Forza, vice presidente della società di Cavarzere, comune in provincia di Venezia.
I risultati ottenuti soddisfano gli obiettivi di inizio stagione?
Una squadra come la nostra, fatta con ragazze della zona, che non sono pagate e mettono tanta passione in quello che fanno, ma soprattutto la realtà del comune di Cavarzere, non possono che essere soddisfatti di un terzo posto dietro le realtà di Pordenone e Bolzano!
Là è tutta un’altra storia, strutture, sponsor, ampio bacino, ecc… da noi gli sponsor sono pochi e orientati al calcio maschile, che ha anche la gestione di tutti i campi sportivi comunali.
La realtà economico-produttiva è ancora sostanzialmente agricola e le poche industrie vivono l’incertezza del momento e nella difficoltà della crisi non hanno margini per investire sulla nostra realtà di tutto rispetto.
Quale partita tra quelle disputate in questo campionato ricorda maggiormente per emozioni, risultato?
Il pareggio per 0-0 in casa del Graphistudio Pordenone, la squadra che poi ha vinto il campionato. Grinta, cuore e tecnica delle calciatrici sono state encomiabili e il risultato finale al Gordige è andato veramente stretto.
C’è una partita particolarmente sentita dalla società e dai tifosi?
Ogni partita ha la sua dose di appeal e vuoi perché le ragazze si conoscono con le altre realtà, vuoi per rivalità storiche, un po’ di clima agonistico c’è sempre, ma generalmente non c’è mai bisogno della forza pubblica e sono gli arbitri a rendere teso il clima e a deteriorare il rapporto.
Non a caso, per due volte, un arbitro decisamente non in giornata, è venuto a dirigerci e ha pesantemente sanzionato la nostra società per fatti inesistenti a detta, non solo del Gordige ma anche delle ospiti; si sa però che la parola dell’arbitro, anche se falsa, è sacra e così contro Pordenone e Villanova abbiamo ricevuto multe per normali proteste a seguito di falli subiti e non per rivendicare rigori o altro!
Abbiamo una rosa di ragazze straordinarie alcune delle quali meriterebbero di tornare in Nazionale data la giovane età e la bravura. Difficile fare nomi anche se Alessia Longato, la punta per eccellenza, ha ricevuto il premio come migliore calciatrice dal girone B di A2. Per continuità e bravura va sottolineato l’apporto di Ilaria Andreasi, che si adatta a fare tutti i ruoli in una difesa di grande spessore e in un centrocampo che ha i suoi punti di forza in Chiara Balasso e Silvia Cerato.
Una menzione a parte merita Alessandra Cecchetto, iscritta alla Bocconi, che ha fatto su e giù da Milano per metà stagione garantendo la sua presenza fondamentale fino all’ultima gara, senza defezioni per esami o quant’altro.
A suo giudizio, si può fare di più per tutelare la salute degli sportivi e, in particolare, delle calciatrici dalle più piccole a quelle impegnate, nel vostro caso, in serie A2?
Per ora le ragazze fino a 18 anni hanno la gratuità della visita medico sportiva ed è tutto quel che garantisce lo Stato. La salute durante la pratica è un fatto personale e ciascuno fa per sé e a spese proprie. Chi ha fortuna, ed è in centri medio grandi, può appoggiarsi a strutture private che praticano degli sconti e seguono le riabilitazioni, ma questo è tutto.
Cosa rappresenta oggi nel movimento sportivo italiano il calcio femminile?
Una pagliuzza senza peso (circa 50 società in tutta Italia di cui 40 con diritto di voto) e non consola il fatto che c’è anche chi sta peggio.
Sono gli attuali dirigenti che pensano che obbligare il maschile a fare una squadra femminile sia la soluzione. Esperienza ci insegna che bisogna perseverare ed essere severi se si obbliga qualcuno a far qualcosa, ma in Italia non lo siamo e gli obblighi presto cadono senza che si sia lavorato alla base e sulle teste.
Con la diffusione del digitale terrestre è aumentata notevolmente la copertura televisiva degli sport diversi dal calcio maschile di serie A e B. Ritiene sufficiente l’attenzione di televisione e giornali e siti internet per il calcio femminile?
Assolutamente no! Le testate giornalistiche sportive riservano solo spazi di risulta a questa disciplina, a meno che non si tratti di gossip. Come dire che è molto più importante la chiacchiera rispetto al contenuto.
La pallavolo femminile è molto diffusa nel nostro paese. Secondo molti addetti ai lavori è uno sport di squadra molto adatto alle donne. Cosa ne pensa? L’interesse per il calcio può ancora crescere tra le ragazze?
E’ provato che in paesi culturalmente evoluti la pratica femminile del calcio schizza a livelli altissimi, vedi gli Stati Uniti in cui è decisamente superiore a quella maschile o i paesi del nord Europa, ma ormai anche il Brasile ed il Sud America e l’Asia ci stanno surclassando per numeri e risultati. Il nostro paese e la sua classe dirigente, hanno una testa vecchia e garantista dei privilegi maschili, la strada è lunga e non si vede l’arrivo per la nostra generazione!
Che rapporto c’è tra l’ASD Gordige CR e la comunità di Cavarzere?
Possiamo contare su uno zoccolo duro, che da anni ci segue, al quale si sono via via accostati molti altri appassionati. Il nostro ventennale lavoro, nonostante risultati e traguardi raggiunti, ancora però in qualche occasione non riceve il riconoscimento che meriterebbe. Con l’Amministrazione Comunale ed i suoi uffici c’è grande rispetto ed una buona intesa e noi siamo certi che prima o poi riusciranno a garantire anche a noi uno spazio fisico in cui sentirci a casa senza dover elemosinare niente ad altri.
Per una realtà minore quale quella del calcio femminile, è stato necessario un lungo lavoro durato 20 anni per imporsi all’attenzione della cittadinanza locale. Anni di duro lavoro per aumentare la credibilità che questa disciplina ha, spesso rovinati dallo scenario nazionale e dalle difficoltà di gestire uno sport che per alcune società si basa sui soldi ma per la maggior parte delle altre sul volontariato.
Siete protagonisti anche di iniziative sociali, benefiche, culturali?
Fin dalla nascita il Gordige ha fatto dell’attenzione agli altri un impegno morale. La partita fondativa raccolse centinaia di migliaia di lire a favore delle associazioni per la cura delle malattie cardiache. Abbiamo collaborato con il WWF per le campagne sulla riforestazione, abbiamo sostenuto la Città della Speranza e da due anni vestiamo le maglie di Emergency e abbiamo sottoscritto un rid a favore della più importante ONG italiana. Spesso raccogliamo fondi per l’AIRC visto che il cancro falcidia genitori e ragazze che hanno trascorso con il Gordige momenti importanti della nostra storia.
La crisi economica come condiziona la gestione di una squadra di calcio femminile di alto livello?
Non sono molte le aziende che investono nel femminile perciò la crisi è più sentita in alcune realtà che in altre. Ovvio che nella riduzione di risorse generale anche il calcio femminile vede ridotte in proporzione le proprie risorse, non si sfugge a questa legge matematica.
Categorie: Sport.
Tag: ASD Gordige Calcio Ragazze, Calcio, calcio femminile
Nessun commento