ASD Club degli Amatori Volley Pulsano

Al campionato nazionale 2011-2012 di pallavolo maschile di serie B2, girone H, ha partecipato l’ASD Club degli Amatori Volley Pulsano.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Antonio Di Giuseppe, presidente della società con sede a Faggiano, comune in provincia di Taranto, ma che utilizza il Palazzetto dello sport di Pulsano per le Serie B2 e D, e il Palazzetto dello sport di Leporano per le attività giovanili (under 14, 16,18).

La società di pallavolo è abbastanza giovane ma è già presente in un campionato nazionale.
La nostra Associazione è nata nel 2005 grazie all’impegno di tanti amici appassionati che hanno voluto riportare, dopo alcuni anni di assenza, la pallavolo a Pulsano per restituirla ai vecchi fasti in cui l’avevano vista partecipare con onore e successo alla serie B1 nazionale.
E in effetti i risultati sono giunti immediatamente in quanto già nella stagione sportiva 2008/2009 conquistavamo la serie B2 nazionale ma che, nella stagione successiva, non si riusciva a mantenere retrocedendo nuovamente in serie C.
La stagione 2010/2011 può essere considerata la stagione della svolta in quanto veniva rivoluzionato l’assetto societario con l’assegnazione della carica di presidente a Antonio Di Giuseppe che introduceva nel consiglio direttivo nuove figure professionali, richiamava in squadra l’allenatore della precedente promozione e alcuni atleti che avevano contribuito al precedente salto di categoria. Le scelte si dimostravano subito vincenti riuscendo a riconquistare nella stagione 2010/2011 la promozione in B2 con una giornata d’anticipo rispetto alla fine del campionato.

Antonio Di Giuseppe

Soddisfatti del campionato 2011-2012?
Il campionato appena concluso ci ha visto raggiungere un onorevole settimo posto a 44 punti frutto di 16 vittorie e 10 sconfitte, con la soddisfazione di aver battuto, durante il campionato, anche le squadre che si sono piazzate davanti a noi. Sono sicuramente contento di quanto abbiamo fatto in questa stagione impegnati tra l’altro in un girone che si è dimostrato tra i più difficili per la presenza di tante formazioni allestite per un passaggio diretto alla serie superiore.

Quindi un girone forte… ma con quale obiettivo l’avete affrontato?
Tante le squadre di rango affrontate a cominciare dal meglio del volley salentino con Squinzano, Alessano e Casarano formazioni oramai avvezze al campionato di B2, al Martina Franca veterana della categoria e partita con i favori dei pronostici, e con molte formazioni campane decisamente forti tecnicamente e con molta esperienza alle spalle. Il nostro è stato un campionato di assestamento, venivamo da una precedente esperienza in B2 e non si volevano ripetere gli errori fatti dalla precedente dirigenza. Quindi attenzione al budget e scelta oculata dei giocatori con il giusto mix tra atleti esperti e atleti giovani ma che potessero garantire una qualità di rendimento adeguate alla categoria.

Con quale obiettivo l’avete affrontato?
Tutto sommato il nostro obiettivo di partenza è stato centrato, ottenere la salvezza, anche se, alla luce dei numerosi infortuni che hanno caratterizzato tutta la nostra stagione, con un po’ più di fortuna avremmo potuto conquistare qualche altro punto che ci avrebbe permesso un migliore piazzamento rispetto all’ottimo settimo posto finale. Abbiamo fatto una buona esperienza e con piccoli aggiustamenti, il prossimo anno, si potrà allestire una formazione capace di lottare per i primi posti.

Come siete organizzati per il settore giovanile?
Naturalmente non abbiamo trascurato il settore giovanile, anzi, proprio quest’anno, prendendo in gestione il palazzetto dello sport di Leporano, comune adiacente a Pulsano, abbiamo potuto potenziare notevolmente il settore giovanile potendo usufruire di una nuovissima struttura dove abbiamo impiantato una scuola volley. Qui abbiamo trasferito tutto il settore giovanile degli Under e dal prossimo anno anche la formazione di serie D giocherà in questa nuova struttura.

Daniele Magni

Quali risultati ha raggiunto la squadra in serie D?
La formazione dei giovani della serie D ci ha regalato molte soddisfazioni raggiungendo i play off promozione e piazzandosi al terzo posto, mancando di un soffio la promozione alla categoria superiore. Crediamo moltissimo nella valorizzazione dei giovani tant’è, che già dalla prossima stagione, tre atleti della D faranno parte della formazione della B2.

Qual è il vostro impegno per la visibilità, non solo mediatica, della pallavolo e quindi della vostra società?
La nostra attenzione, oltre che sotto l’aspetto tecnico, è anche concentrata nel dare visibilità alle nostre squadre per aumentare l’interesse da parte dei canali sportivi, e dei numerosi siti internet che si occupano di sport, anche se dobbiamo subire le conseguenze di una precedente situazione.
Per molti anni la città di Taranto ha potuto contare su una formazione in A1 di pallavolo. Questo ha reso i tifosi esigenti. Abituati ad un volley ad alto livello è stato difficile riconquistare il loro entusiasmo e farli nuovamente riavvicinare alla pallavolo partendo da una categoria inferiore. Così come il mondo imprenditoriale abituato ad una visibilità nazionale ha fatto fatica ad adattarsi ad una minore visibilità anche se di contro, c’era il vantaggio di investimenti decisamente minori, e ha dirottato molte risorse nel basket femminile.

E le televisioni e la rete?
Ora il lavoro che stiamo compiendo è quello di ricreare interesse intorno alla nostra realtà e certamente adesso non possiamo contare sui canali televisivi nazionali, ma possiamo essere aiutati dalle TV locali e dai molteplici siti sportivi nati negli ultimi anni che dedicano sempre più
attenzione al volley.

Vincenzo Bisignano, allenatore della B2

La federazione, invece, quale ruolo potrebbe svolgere in sostegno del movimento pallavolistico?
Ci piacerebbe che anche la federazione e principalmente quella regionale, dedicasse un poco più di attenzione alle categorie minori, naturale serbatoi di atleti per il futuro. E’ vero che le rappresentative nazionali, con buoni risultati, sono da traino per tutto il movimento pallavolistico, ma è anche vero che quando si trascurano i giovani atleti è più difficile creare il ricambio generazionale con la conseguenza di non riuscire ad ottenere risultati di prestigio. Personalmente mi sembra di aver notato che ultimamente si è intrapresa questa strada con una nazionale maschile che sta attuando, se pur lentamente, un ringiovanimento.

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
Rimane sempre però il grande problema di portare in palestra più ragazzi rispetto alle ragazze, perché i primi sono sempre più attratti dal calcio che monopolizza l’interesse dei mass media e dei genitori che, in moltissimi casi, invogliano loro stessi i figli alla pratica di questa attività sportiva.
In seguito, quando si rendono conto che il calcio è estremamente selettivo e ha necessità di un’impegno enorme, dirottano il loro interesse verso altre attività sportive, giungendo in molti casi oramai troppo tardi alla pallavolo.

Cosa andrebbe fatto?
Si dovrebbe lavorare nella scuola già dalle classi elementari con corsi specifici di divulgazione ed insegnamento della pallavolo.

Allora le ragazze si avvicinano con maggiore facilità alla pallavolo? E’ la prima scelta?
Diverso è il discorso delle ragazze, perché il volley è visto, a ragione, come un’attività che può rendere il corpo più armonioso e longilineo e il loro primo approccio è essenzialmente quello di fare attività motoria per eliminare i famosi “chili di troppo”. Inoltre non c’è la grande concorrenza del calcio, come nei maschi, e rimane quindi uno dei sport di squadra più praticati dalle ragazze.

Qual è il suo giudizio sulle continue modifiche subite negli anni dalle regole di gioco?
Nella pallavolo moderna si è puntato molto nel rendere il gioco sempre più spettacolare a discapito dell’aspetto strettamente tecnico. Una volta ogni atleta era in grado di ricevere o palleggiare senza commettere fallo, oggi si è più tolleranti sui tocchi di palla, mi ricordo che ai miei tempi era assolutamente vietato toccare la palla con i piedi, oggi anche questo è consentito. Inoltre, non essendoci il libero, tutti i giocatori dovevano essere abili nel ricevere e difendere.
Naturalmente questo ha portato ad un gioco con meno interruzioni favorendo la spettacolarità dell’azione facilitando la fruizione televisiva dell’evento.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Sono convinto però che troppi cambiamenti non sono sempre positivi perché è fondamentale conservare nel tempo le stesse regole per una continuità di interesse. Si rischia che, tra generazioni differenti, si pensi di aver seguito o praticato due sport molto simili ma non uguali. Questo non vuol dire essere contrario ai cambiamenti ma, secondo me, correre sempre all’inseguimento di ipotizzabili cambiamenti per rendere la pallavolo sempre più moderna può a lungo non essere positivo.

Con lungimiranza avete in corso un progetto triennale con il vostro sponsor, la ditta Vibrotek, ma la crisi economica come condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Tutte le Associazioni Sportive sono vincolate dalla collaborazione con aziende locali che sostengono le attività in cambio di ritorni pubblicitari a livello di immagine e notorietà del marchio rappresentato. In questo momento di crisi economica anche la nostra associazione deve fare i conti con una diminuzione del budget pubblicitario disponibile, anche se, grazie all’accordo stipulato con la Vibrotek srl, nostro sponsor da oltre tre anni, possiamo contare su risorse sufficienti per affrontare anche il prossimo anno sportivo con ottimistica fiducia di fare bene.

Non bisogna mai fermarsi?
Infatti, non ci rilassiamo. Siamo consapevoli che per migliorarsi è necessario lavorare affinché sempre più aziende si avvicinino e si interessino al nostro sport, è per questo che da quest’anno, abbiamo creato un ufficio marketing che seguirà e si affiancherà all’omologo ufficio delle varie aziende sponsor per programmare e realizzare attività pubblicitarie, oltre che sviluppare il settore commerciale di ricerca di nuove collaborazioni.

 
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