Comunali 2012, intervista con Antonio Capone
Ha accettato l’invito di Comuni-Italiani.it Antonio Capone, 66 anni, candidato sindaco di Lecce e collegato alla lista civica “Verso Lecce”.
Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
La priorità delle priorità è costituita dal bisogno di lavoro. Un uomo ed una donna che non riescono a realizzarsi lavorativamente hanno difficoltà anche a costituire una famiglia, primo nucleo della società. Il lavoro, purtroppo, non pende come frutti dagli alberi, ma c’è bisogno di crearlo dando occasioni di crescita e di sviluppo al territorio. Può un ente sull’orlo del dissesto finanziario, come il comune di Lecce, assecondare qualsiasi progetto finalizzato alla creazione di posti di lavoro, che richieda un minimo investimento? Certamente no! Il Comune è ingessato nei suoi debiti e se non gli restituiremo credibilità amministrativa troveremo difficoltà a ad attirare investitori privati che vogliano collaborare per mezzo della procedura del Project financing.
Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna elettorale, partendo da questo presupposto, si è basata su un principio morale ferreo: non ho promesso a nessuno alcun posto di lavoro, come invece, purtroppo, molti sono soliti fare. E soprattutto ho mantenuto una sobrietà comportamentale nelle spese: per fare conoscere le proprie idee ed i propri programmi, con l’ausilio del web e della moderna tecnologia, non c’è bisogno di spendere migliaia e migliaia di euro. Ho stampato soltanto una manciata di manifesti 6×3, con il simbolo e non con il mio volto – candidandomi in una civica avevo necessità di fare vedere il nuovo simbolo – come fanno coloro che dopo essersi riflessi tante volte negli specchi di casa, hanno anche bisogno – per difetto di sicurezza – di rincontrarsi e rivedersi, più volte al giorno e magari ringiovanendosi di 10 anni, sulle plance pubblicitarie della città.
I tre aspetti qualificanti del suo programma.
La prima cosa che farò, il giorno dopo il mio insediamento, sarà quella di nominare un’apposita commissione che faccia luce sui debiti creati dagli amministratori degli ultimi 15 anni. Non è possibile stendere un velo di omertoso silenzio sulle modalità con cui è stata amministrata una città che è passata da un attivo di bilancio all’orlo della bancarotta, al ciglio del dissesto finanziario, tenuto conto poi del fatto che sono giunti a Lecce milioni di euro provenienti dall’Unione Europea. I cittadini devono sapere i nomi ed i cognomi dei responsabili dello sfascio che sono causa di un’ingessatura amministrativa che durerà nel tempo. Subito dopo creerò un assessorato ad hoc per i giovani, poiché non è pensabile che i nostri talenti per essere valorizzati debbano fare le valige e partire. Occorre, invece, che siano messi nelle condizioni di conoscere le possibilità concrete che vengono loro offerte da progetti e iniziative. Immagino un assessorato giovane e dinamico in una sede che sia un cantiere aperto di idee e proposte. Subito dopo mi dedicherò all’abbattimento dei pali del filobus, monumento allo spreco della nostra città, costato oltre 20milioni di euro e che, dopo aver deturpato la città, viaggia vuoto verso mete sconosciute. Abbatterlo avrà un valore simbolico che renderà certamente i cittadini più partecipi ai destini della nostra comunità.
Alla luce degli scandali che coinvolgono la politica italiana, teme una forte astensione alle urne? Ed eventualmente con quali argomenti pensa di convincere gli elettori?
Il clima di incertezza, lo scontento dei cittadini, il pericolo dell’astensionismo: sono tanti i fattori che rendono incerto l’esito del voto. È impossibile prevedere l’esito di una consultazione sulla quale pendono, come una spada di Damocle, i punti interrogativi con i quali i cittadini si rapportano al Governo nazionale di Monti, a quello regionale di Vendola, a quello provinciale di Gabellone e a quello cittadino di Perrone. Compito di chi come noi si è candidato alla guida della città è spiegare ai cittadini che il malcontento non deve tramutarsi in silenzioso astensionismo, bensì in rumorosa e democratica partecipazione che bocci chi, fino ad ora, ha sempre sbagliato e premi, invece, chi chiede consenso e fiducia per cambiare Lecce.
I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Indubbiamente il primo atto che porrò al centro del mio mandato sarà l’approvazione del Pug, del Piano Urbanistico Generale. È inimmaginabile che la città non sia messa al corrente e non sia partecipata di scelte che sono connaturate al suo stesso sviluppo. La Giunta Poli prima e quella Perrone poi hanno pensato di affidare alle stanze chiuse di qualche università italiana decisioni che, invece, devono essere prese dal territorio. Ecco, non appena mi dovessi insediare a Palazzo Carafa, trasformerei Piazza S. Oronzo, per qualche settimana in una sede di dibattito permanente sul futuro urbanistico di Lecce, coinvolgendo cittadini, associazioni, ordini professionali della nostra provincia. Poi, il risultato di quel dibattito lo porterei in Consiglio e lo farei approvare. Nei giorni scorsi ho incontrato l’Ordine degli architetti e l’Ordine degli ingegneri e su queste tematiche abbiamo riscontrato la totale condivisione, a dimostrazione che nella nostra città esiste un gruppo di persone che sanno muoversi e vogliono muoversi, ma sono messi nelle condizioni di non poterlo fare. I cittadini con il voto hanno uno strumento meraviglioso per cambiare il corso delle cose che non vanno.
In tempi di crisi e di drastici tagli ai trasferimenti ai comuni, come pensa di garantire i servizi al cittadino e le politiche sociali?
Per garantire l’erogazione dei più basilari servizi sociali – tenga presente che nella nostra città non c’è la delega assessorile ai servizi sociali; il sindaco ha nominato un consigliere delegato…- si dovrà tagliare su molto, su tanto ed in maniera particolare proprio su indennità, incarichi e premi. E del resto con che coraggio si possono chiedere ai cittadini fiducia e sacrificio se, chi ha il dovere di dare l’esempio, va in direzione diametralmente opposta e si lascia andare ad inutili sprechi? Immagino, comunque, che se i leccesi sceglieranno le nostre proposte di governo per la città, difficilmente incontreremo sul nostro cammino persone che avranno la faccia tosta di chiederci di continuare nei privilegi in cui fino ad ora si sono immersi o di pretenderne, addirittura, nuovi. Sono convinto che l’esempio di chi viene eletto crea un nuovo clima all’interno della macchina amministrativa: dinanzi a consiglieri e assessori che rinunciano ai loro compensi ed anzi contribuiscono di tasca propria a tante inefficienze del sistema, sarà impossibile che dirigenti, funzionari, impiegati e collaboratori esterni si muovano in direzione opposta. Finora, probabilmente, in città è proprio mancato l’esempio.
Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il Federalismo fiscale è una risorsa per le realtà più ricche del Paese ed è una condanna per quelle più povere. È un concetto semplicissimo che chi lo nega, lo fa in malafede. Domanda semplice semplice: è più facile stringere la cinghia e razionalizzare le spese in una famiglia ricca o in una famiglia povera? Se qualcuno continua a rispondermi con la seconda opzione, non ho motivo di dubitare che voglia soltanto prendermi in giro. A Lecce, poi, oltre al danno si aggiunge la beffa: la città è stata così male amministrata in quest’ ultimo decennio, che oltre alla decisa contrazione degli investimenti pubblici, assisteremo anche all’aumento delle tasse locali. Una tempesta perfetta nella quale si troveranno i comuni più deboli, e quindi anche i cittadini meno abbienti.
E’ sempre attuale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Bisogna agire con grande equilibrio, dal momento che le fonti rinnovabili sono certamente da incentivare, ma è innegabile che spesso siano causa del deturpamento del territorio. In quei luoghi che hanno la fortuna di essere contraddistinti per la bellezza del paesaggio, non è immaginabile che, senza alcun criterio organizzativo, possano proliferare pale eoliche e pannelli solari.
Rispetto alla necessità ineludibile di una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, quali misure adotterà la sua amministrazione?
Per quanto riguarda il passato devo dire che Lecce ha, innanzitutto, un credito di verità nei confronti di chi l’ha amministrata nell’ultimo quindicennio. I cittadini devono sapere chi ha svuotato le casse, chi ha portato la città sull’orlo del baratro, chi è il responsabile del dissesto finanziario. Ancora: i leccesi devono essere messi a conoscenza di chi ha beneficiato dello sperpero immane delle risorse pubbliche che adesso ci costringeranno a sacrifici inenarrabili. Pagato questo debito di verità con i cittadini, attraverso la costituzione di una commissione ad hoc, composta da tre tra i più grandi esperti italiani di pubblica amministrazione, passeremo ad affrontare tematiche che riguardano tutte le città italiane: lavoro, ambiente, sicurezza, viabilità, sviluppo. Lecce è un po’ più indietro soltanto perché è stata male amministrata. Per il futuro prevedo l’utilizzo continuo della piazza di città come sede privilegiata in cui svolgere consigli, dibattiti e approfondimenti. La democrazia è nata in Grecia nelle piazze; non vedo perché non bisogna guardare ai buoni esempi della storia.
A fine mandato che città si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Mi impegno a consegnare una città meno indebitata e, soprattutto, più fiduciosa nei confronti dei suoi amministratori. Mi impegno a consegnare una città con i conti in regola, con i conti in ordine, una città che ha saputo trovare in se stessa la forza di ripartire dopo anni vissuti fuori da qualsiasi logica gestionale riconducibile all’azione del buon padre di famiglia. Ecco, i cittadini dovranno sapere che a Palazzo Carafa c’è stato qualcuno che non ha giocato con i loro sacrifici e con il loro futuro, ma ha provato in tutti i modi a scrivere una pagina nuova di buon governo.
Categorie: Elezioni Comunali.
Tag: elezioni comunali 2012
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Diana Cocco:
grazie - felice dell'apprezzamento...
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ema:
bellissimo fotoreportage!! Belle foto e descrizione particolareggiata e di grand...
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Diana Cocco:
grz per l'apprezzamento
Felice 2013 :)...
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MaGi72:
Bellissimo e interessante fotoreportage, trattato, con estrema precisione, sia d...
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