Intervista con la Tritium Calcio 1908 srl
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Ercole Ghezzi, presidente della società di Trezzo sull’Adda, comune in provincia di Milano.
La storia parla chiaro: 104 anni di calcio per la Tritium. Una grande responsabilità?
Assolutamente sì, ma si tratta anche di un grandissimo onore per il sottoscritto. In tutti questi anni la Tritium si è contraddistinta per la serietà e per la grande passione di tutti i suoi componenti, caratteristiche che ci hanno portati fino alla Prima Divisione. Per me essere il Presidente di questo club è motivo di grande orgoglio.
Dopo oltre un secolo, come è radicato nel tessuto cittadino l’interesse, la passione per la squadra di Trezzo sull’Adda?
Trezzo Sull’Adda è una città di circa 13.000 abitanti, già il fatto di essere arrivati fino all’ex serie C1 è un qualcosa di fantastico. Evidentemente non abbiamo alle spalle una piazza numerosa come nelle società blasonate, ma non possiamo lamentarci: i nostri tifosi non fanno mai mancare il loro affetto, anche se il fatto di dover giocare le partite casalinghe a Monza ci ha un po’ penalizzati quest’anno. Di sicuro la Tritium è una realtà con profonde radici nel territorio, nel corso degli anni siamo diventati un punto di riferimento. Anche il Comune ha dimostrato il proprio attaccamento ai nostri colori, basti pensare alla preziosa collaborazione del 2010 per ammodernare lo stadio di via Rocca e il costante supporto.
Certamente: la nostra rosa è praticamente la stessa da tre anni a questa parte, molti di questi ragazzi giocavano con noi già ai tempi della serie D. Lo scorso anno la Tritium ha vinto il campionato di Seconda Divisione dimostrando tutte le proprie qualità, per cui in sede di calciomercato abbiamo deciso di non stravolgere la squadra e di dare fiducia a questi ragazzi: l’obiettivo primario era il raggiungimento della salvezza, ci manca ancora qualche punto per poter festeggiare.
Siete arrivati anche in semifinale di Coppa Italia, dove il Pisa vi ha impedito di disputare la finale. Comunque un traguardo prestigioso?
La semifinale di Coppa Italia Lega Pro dà grande lustro alla nostra società, anche se l’eliminazione contro il Pisa ci ha lasciati con un po’ di amaro in bocca: con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto raggiungere la finale, peccato. Si tratta comunque di un grande risultato, bisogna solo fare i complimenti ai ragazzi ed allo staff tecnico.
Quale partita tra quelle finora disputate in questo campionato ricorda maggiormente per emozioni, risultato?
Non ce n’è una in particolare, mi sono emozionato tutte le volte in cui la squadra è riuscita a farsi valere in stadi prestigiosi, che fino a poco tempo fa erano teatro di partite di serie A: penso alle vittorie di Avellino, Foggia, Como, Pisa…
C’è un derby che storicamente infiamma i tifosi?
Sì, in passato abbiamo disputato partite indimenticabili con squadre come Colognese, Pontisola, Alzano Cene, Caravaggio. In tempi più recenti mi vengono in mente le sfide con Como e Lecco.
Moltissimo: Daniele è un prodotto della Tritium al 100%, considerando che ha iniziato la sua avventura calcistica proprio qui partendo dalla scuola calcio. Negli anni ha dimostrato un’enorme professionalità ed un grande amore per questo sport: oggi, a 19 anni, è uno degli astri nascenti del calcio professionistico ed anche con la maglia della Rappresentativa Lega Pro ha fatto vedere di cosa è capace.
Quali sono gli atleti di punta della rosa?
A me non piace molto fare singoli nomi, anche se Enrico Bortolotto spicca per il fatto di aver segnato otto gol: la Tritium ha vinto ciò che ha vinto grazie alla forza del gruppo, ogni calciatore ha dato e dà tuttora il suo contributo.
Un suo pronostico sulle squadre che lotteranno per la promozione in serie B e su quelle che rischiano di retrocedere.
Ora è facile, dato che la Ternana ha vinto il campionato. Credo che il Benevento sia un’ottima squadra: dovesse raggiungere i playoff, avrebbe ottima possibilità di conquistare la serie B. Sulla retrocessione preferisco non esprimermi.
Qual è, a suo giudizio, la mission del campionato di Lega Pro nel movimento calcistico italiano?
Credo che per il futuro del calcio italiano sia fondamentale la politica della Lega Pro basata sulla valorizzazione dei giovani: è l’unico modo per la sopravvivenza del calcio stesso, sia del punto di vista tecnico che economico.
Certo: i miei collaboratori, a cominciare dal responsabile del settore giovanile Angelo Cornelli, svolgono da diversi anni un eccellente lavoro e puntano molto sui ragazzi del territorio, seguendo la filosofia della società. Il nostro obiettivo è portare fino alla Prima Squadra i nostri ragazzi, quest’anno ci siamo riusciti con Casiraghi. Nella stagione in corso stiamo ottenendo buonissimi risultati: la Berretti, ad esempio, si è ripresa alla grande dopo un inizio di stagione problematico ed ha finito la stagione con un piazzamento di vertice.
I giovani sono sempre attratti dal calcio?
Credo proprio di sì: nonostante gli scandali e le problematiche che hanno colpito il nostro sport negli ultimi anni, il calcio riscuote sempre un grande successo ed i ragazzi lo praticano ogni volta con enorme passione.
A suo giudizio, si può fare di più per tutelare la salute degli sportivi e, in particolare, dei calciatori dai più piccoli a quelli impegnati, nel vostro caso, in Lega Pro?
Si può sempre progredire. Fortunatamente i controlli medici odierni sono all’avanguardia, ma i casi Morosini e Bovolenta, giusto per fare due esempi, ci dimostrano che c’è sempre qualcosa da imparare sotto questo aspetto.
C’è competizione con le altre società sportive, non solo di calcio?
Assolutamente no, tutto ciò è lontano dalla filosofia del club. La Tritium, anzi, mette a disposizione le proprie attrezzature alle società, per eventi di vario genere.
Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato e della sua squadra?
Da Presidente dico che mi farebbe piacere se la squadra comparisse più spesso sugli organi di informazione, in fondo la Tritium è pur sempre un club di Prima Divisione. Purtroppo alla Lega Pro non viene dato lo spazio che meriterebbe e la nostra è una piazza che cattura poco dal punto di vista mediatico: a parte alcuni giornali della zona e qualche sito internet, non veniamo seguiti moltissimo. Io comunque vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, per cui dico “pochi ma buoni”.
La crisi economica come condiziona i programmi di una società di calcio di Lega Pro?
Li condiziona nelle decisioni da prendere in sede di calciomercato, basti pensare alla forsennata caccia ai giovani per rientrare nelle spese. Per quanta ci riguarda, comunque, la politica adottata dalla Lega Pro negli ultimi anni coincide con la nostra filosofia: da dodici anni a questa parte cerchiamo sempre di valorizzare i giovani, in questo modo siamo arrivati fino a qui.
Siete protagonisti anche di iniziative sociali, benefiche?
Sicuramente, durante l’anno raccogliamo fondi con vari eventi, che poi devolviamo alle Onlus della zona.
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