L’acqua, croce e delizia
Sacco, alias uno spartiacque (Sella di Corticato in testa, ndr) tra Cilento e Vallo di Diano, paese oggi collegato ai centri del circondario mediante la Strada Provinciale 11, quel tracciato che si innesta sulla SS 18 all’altezza di Ponte Barizzo (Bivio Altavilla) e si inoltra fino a Piaggine ed oltre, cavalcando il territorio che fu proprietà dei Borboni, pace alla loro anima.
Ma, si sa, acqua e uomo hanno un rapporto dialettico da millenni. Sacco non fa eccezione con il Sammaro che sgorga quasi leggendario da una sorgiva perenne, incontrando il torrente Ripiti in un appuntamento deciso dalla geomorfologia di questo spicchio di salernitano.
E se il borgo ha serbato nel tempo quella sua forma bislunga quasi adagiata tra roccia ed ulivi, nel tempo ha anche conservato una ricchezza di acqua, suo vanto e sua cifra stilistica.
Lo sanno anche i bambini che ogni medaglia ha una doppia faccia: l’acqua ha deciso la nascita delle civiltà, ma anche la loro rovina.
A Sacco la dialettica tra uomo ed acqua non ha mai avuto fine. Il primo cerca di irreggimentare la seconda. Gli esiti non sempre son scontati. Un esempio su tutti: oggi come ieri si è riproposto lo spinoso problema della frana in contrada San Giovanni, località che si affaccia a sud del paese con il suo rigoglio di orti.
Lo scenario ha visto la costruzione di un’area PIP (Piano insediamento produttivo, ndr) peraltro mai utilizzata e molto chiacchierata; lunga e tormentata, la sua storia meriterebbe un articolo a se bastante!
Produttività tentata a parte, San Giovanni è sinonimo di un campo di calcio, ora utilizzato soprattutto in estate. L’area è oggetto di cure quasi continue da parte delle Istituzioni locali in quanto, complice la pendenza della zona e la sua conformazione geologica, l’acqua vi si comporta da padrona e non da oggi, come rammentano gli anziani del borgo cilentano.
Sebbene benefico per i prodotti ortofrutticoli, fiore all’occhiello di questa zona di Sacco, l’elemento naturale prorompe vivace in mille rivoli senza soluzione di continuità.
Acqua piovana, o acqua sorgiva che sia, essa è sempre protagonista: è lei a dettare le condizioni. Agli abitanti del paese non resta che correre ai ripari. Gli interventi delle varie Amministrazioni comunali non sono mancati.
Ma si son dovuti rinforzare quest’anno che rimarrà ai posteri come uno dei più piovosi a memoria d’uomo. Settimane e settimane di piogge ininterrotte hanno messo in ginocchio il Cilento e non solo il Cilento.
Non si contano gli smottamenti e le frane nell’area, visibili anche solo percorrendo questo lacerto interno della Provincia di Salerno: la viabilità risulta, spesso, interrotta e deviata con evidenti disagi per abitanti e turisti. Una ferita non da poco, se si considera la scarsa viabilità interna che ha preservato i paesi dal caos della costa, ma li ha anche isolati.
Un mese e mezzo fa l’Amministrazione Comunale di Sacco ha deciso un nuovo intervento, resosi indispensabile visto anche il costruendo centro sportivo. In pratica, si è aperta una crepa così pervicace da causare l’innalzamento della strada. Potenza dell’acqua, verrebbe da commentare. La parola d’ordine è stata, su due piedi, tamponare il danno.
Ed in previsione di un progetto di drenaggio e canalizzazione delle acque il Genio Civile è stato allertato, l’Ufficio Tecnico mobilitato.
San Giovanni, nel comune di Sacco, è sinonimo di ritrovo per gli amanti del gioco più diffuso del mondo. Il “football” non è compatibile, però, con il terreno franoso e sebbene un detto reciti “la palla è rotonda” è giusto che il “divertissement” avvenga nelle migliori condizioni.
Inoltre, con la riqualificazione progettata dell’area son previsti campi di calcetto e calciotto, variante del gioco del calcio che ha avuto una rapida diffusione, dovuta ad una maggiore spettacolarità rispetto al tradizionale calcio ad undici; inoltre il calciotto è meno tecnico e dispendioso del calcio a cinque.
Andranno a completare il centro sportivo di Sacco ben tre anelli attorno ai due campi. E come se ciò non bastasse a rendere unico il progetto, è stata programmata anche una palestra polifunzionale.
Intervenire in tempi brevi perciò è un “must”. Lo sanno bene gli Amministratori, l’Ufficio Tecnico del Comune, gli abitanti di Sacco e pure i piccoli e grandi calciatori e sportivi.
Speriamo che, in tempi rapidi e con l’aiuto del Genio Civile, si possa scrivere la parola fine a questo braccio di ferro con l’ acqua in contrada San Giovanni, a Sacco.
E dotare la località del borgo cilentano del progettato centro sportivo funzionante e sicuro, com’è giusto che sia. Lo richiedono i giovani del borgo e non solo loro.
Categorie: Politica e Territorio.
Tag: rischio idrogeologico
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