La Pallavolo GSA partecipa al campionato nazionale maschile di serie B2, girone A.
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Raffaele Riva, presidente della società di Agliate, frazione di Carate Brianza, comune in provincia di Monza e della Brianza.

Il 2011 cosa ha lasciato nella storia della Pallavolo nel Gruppo Sportivo Agliatese?
La promozione alla B2, al di là dell’immensa soddisfazione per il traguardo raggiunto, ha permesso a tutta la società e in particolar modo ai ragazzi del settore giovanile, di riconoscere che un proficuo lavoro porta alla possibilità di raggiungere traguardi impegnativi ed ambiziosi.

Nel girone di andata avete totalizzato 10 punti in tredici partite. L’importante vittoria, nell’ultima giornata contro la Pallavolo Alba, ha riaperto le speranze di uscire presto dalla zona retrocessione?
Siamo consapevoli che dopo il bruttissimo passo falso con Bresso, era necessario e addirittura indispensabile, trovare la soluzione alle discontinuità delle prestazioni: forti con le forti ma deboli con le deboli. Non a caso, dei 10 punti solo 4 sono stati conquistati con le “pericolanti”, questo a dimostrazione che le potenzialità della squadra ci sono, e che si evidenzieranno quanto prima.

Ora dopo sedici giornate avete 15 punti, con una classifica completamente aperta.
Va da se che l’ultima di andata e le prime tre partite del girone di ritorno siano lì a dimostrare il cambio di passo della squadra. In rapporto alle analoghe partite del girone d’andata ora siamo a più 5 punti: non male!!!

Pallavolo GSA B2 2011-2012

In quale fondamentale eccellete?
La medesima domanda ha due risposte contrapposte; se valutiamo il percorso sino alla dodicesima giornata (gara con Bresso) e dopo, ci troviamo di fronte due scenari completamente diversi. Nella prima fase non riuscivamo ad eccellere in nulla di particolare, dal 15 gennaio invece il servizio ed il muro sono diventate le nostre armi vincenti.

E quello più debole?
Per analogia, questa domanda trova la risposta alla questione posta in precedenza, siamo una squadra quadrata che non ha individualità al di fuori della categoria, ma fa del collettivo l’arma migliore che però diventa un punto debole se l’insieme stenta a supportarsi.

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere l’MVP a fine stagione.
Il gruppo è in continua evoluzione e sta mostrando una crescita esponenziale, pertanto non esiste al momento un vero MVP; indicare qualcuno potrebbe essere riduttivo verso lo sviluppo che la squadra sta mostrando.

Nel girone A chi è favorito per la promozione e per i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Non avendo molti altri riscontri, posso solo valutare unicamente in base agli scontri diretti e basandomi su quelli, mi sento di indicare l’unica squadra contro la quale non siamo riusciti a sviluppare un gioco e cioè l’attuale capoclassifica Sant’Anna. Per quanto concerne i play off, ritengo che la classifica sia spezzata in due con il gruppo delle prime che potranno aspirare ai posti alti … se sapranno battere il GSA!

Esiste un derby particolarmente sentito dalla squadra e dai tifosi?
Sia in Serie C che quest’anno in B2, le sfide con la Pallavolo Carnate hanno da sempre rivestito un sapore particolare, non avendo comunque ex, non esistono particolari però motivi di rivalità. Al contrario giocare contro Volley Milano o Pro Victoria Monza ci procura da sempre uno stimolo altissimo che deriva da sfide “impegnative” delle squadre giovanili.

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
Onestamente non so cosa rappresenti, so cosa dovrebbe rappresentare e cioè un enorme cantiere dell’eccellenza, ritengo che gli attuali vincoli di età dovrebbero essere ulteriormente ristretti al fine di permettere lo sviluppo di giovani talenti riducendone i costi.

Avete una squadra anche in serie D. Come sta andando?
Fino allo scorso anno, la nostra Serie D era una “under 21” e solo da quest’anno ha un paio di atleti U23 anche se rimane comunque un “cantiere” dove far crescere i giovani talenti che le nostre giovanili ogni anno fanno emergere. I risultati ottenuti sono in linea con le aspettative ed anche in futuro continueremo sicuramente con questo progetto.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità. Ritiene che sia un fatto positivo?
Che la diffusione delle nuove tecnologie televisive possa aiutare la diffusione della pallavolo è indubbio, purtroppo questa disciplina ha un impatto meno immediato rispetto ad altre per cui il contatto e l’avvicinamento di sponsor e/o appassionati può avvenire solo attraverso un contatto diretto. Per quanto concerne le nuove leve, solo la scuola può dare un forte e determinante contributo.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Sono oltremodo convinto che essere riusciti a far passare le partite in chiaro sulla RAI abbia dato un enorme aiuto alla diffusione ed alla conoscenza della pallavolo anche se ritengo che una vittoria ai Mondiali o alle Olimpiadi possa ottenere ritorni cento volte superiori.

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre e comunque ai vertici del volley europeo e mondiale?
La pallavolo di vertice è in grado di ottenere risultati di assoluto valore per una serie di coincidenze che non sempre esprimono il reale stato di salute della base, in particolare il settore maschile di cui ho ampia conoscenza, sta involvendosi in modo preoccupante. La continua diminuzione di società e di atleti porterà inevitabilmente ad un impoverimento e quindi alla lunga, questo non faciliterà anche i risultati assoluti. Pur riconoscendo alla FIPAV una serie di proposte a supporto, ritengo che debba fare ancora di più per portare i “mini pallavolisti” in palestra. Poi una volta che saranno entrati, sarà compito nostro (delle società/allenatori/dirigenti) farli innamorare di questa disciplina. Qualche significativo aiuto economico alle società che lavorano su progetti interessanti potrebbe essere decisamente d’aiuto!

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
Non so a cosa si riferisce, l’unico aspetto in cui la pallavolo femminile supera il maschile sono “i numeri”. La pallavolo rappresenta nel femminile quello che il calcio rappresenta tra i maschi, dove si deve superare la concorrenza del basket ed appunto del calcio. Buttare la palla in una porta lo possono davvero fare tutti, mentre riuscire mantenere per aria una palla è un po’ più complicato e meno immediato, addirittura più difficile del tennis in quanto la componente “squadra” crea un’ulteriore complicazione.

Le risulta, quindi, un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
Il calo d’interesse, purtroppo, non è solo circoscritto alla pallavolo ma a tutte quelle discipline, e purtroppo non solo nello sport, dove il risultato è frutto di sacrifici e dedizione. La scuola poi, non stimola ma semmai riduce questi stimoli ed andare controcorrente non è semplice.
Per fortuna sembra che qualcuno, su indicazione di Mauro Berruto, si sia finalmente convinto che organizzare tornei 3×3 o 4×4 per Under 12 o Under 13 e non su di un campo enorme 9×9, sia un modo per non disperdere quei ragazzini che entrati in palestra a provare, si demoralizzino da inevitabili debacle agonistiche. Entrare in una palestra e trovare solo femmine riduce, per certi versi, il desiderio di provare la pallavolo.

Negli anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Ritengo che le novità/cambi siano comunque sempre stimolanti e catturino l’interesse, l’importante che non si arrivi a trasformare in un “vale tutto”. Il RPS ha dato un forte aiuto nell’appassionarsi, idem le difese funamboliche dei “liberi”.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Una delle cose urticanti è il net sul servizio, personalmente considererei “fallo” il servizio che, una volta urtato il nastro, tocchi a terra nella zona dei tre metri.
Considerata la continua evoluzione fisica degli atleti, proverei anche a spostare la linea dei tre metri di 50 centimetri …

Quali altre discipline sportive caratterizzano il Gruppo Sportivo Agliatese?
Attualmente il GSA ha anche una sezione di Danza Classica/Jazz.

Pallavolo GSA, finale promozione in B2

Il Gruppo Sportivo Agliatese cosa rappresenta per la comunità di Agliate e di tutta Carate Brianza?
Durante gli incontri di pallavolo, al palazzetto comunale di Carate Brianza sono presenti almeno 100-120 persone, arrivando al tutto esaurito per le partite di cartello. Ma è forse questo è l’aspetto sul quale dobbiamo crescere ancora ed è infatti uno dei nostri principali obiettivi. Tutto quello che abbiamo ottenuto è solo frutto della nostra buona volontà e iniziativa. Purtroppo da parte dell’amministrazione comunale riceviamo uno scarso interesse, abbiamo cercato di stimolarli offrendo loro la possibilità di inserire il logo del comune sulle maglie gara, sui manifesti, etc. …. risposta: buona idea ma neanche una presenza in palestra e neppure un centesimo. Durante il periodo delle vacanze natalizie gli impianti sono stati chiusi ed abbiamo dovuto emigrare in altre palestre… e potrei continuare.

La crisi economica come condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Non dico un’ovvietà se confermo che la riduzione delle “sponsorizzazioni” e l’aumento dei costi degli impianti ci costringerà a ridimensionare alcuni progetti ed in particolare i progetti scuola, gratuiti per gli istituti scolastici. Per nostra impostazione, la Serie B2 ha dei costi di gestione estremamente contenuti ma la qualità della proposta nel settore giovanile ha invece un peso notevole nel bilancio societario. Ma faremo il possibile per non doverla ridimensionare perché non intendiamo snaturare il nostro progetto giovanile a discapito della Serie B2.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Al momento non sono in corso iniziative benefiche, per contro, per coloro i quali la quota associativa/partecipazione rappresenti un problema, riconosciamo loro un contributo “sociale” al fine di non precludere la partecipazione ai nostri corsi.

 
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