GMV Basket Ghezzano B nazionale

La GMV Basket Ghezzano partecipa al campionato femminile 2011-2012 di Divisione Nazionale serie B girone F e a quello maschile regionale di serie C.
Il nome è un acronimo che testimonia la fusione, avvenuta nell’agosto del 1996, di tre polisportive: Ghezzano, Molinese, Visignano. Ghezzano è una località di San Giuliano Terme, comune con poco meno di trentaduemila abitanti in provincia di Pisa.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Carlo Bulleri, presidente della società.

Quali sono gli obiettivi stagionali delle squadre della GMV Basket Ghezzano, la femminile allenata da Cinzia Piazza e quella maschile da Cristiano Forti?
Le prime squadre dovranno in primo luogo valorizzare i giocatori e le giocatrici provenienti dal vivaio ed in secondo luogo ottenere buoni risultati privilegiando, ovviamente la tecnica, ma anche i rapporti con il sistema campo: avversari, arbitri, ufficiali di campo e pubblico.

Crede che lotteranno per la promozione?
Mi auguro che entrambe lottino per la promozione. Non sono certo che ora siano mature per tali obbiettivi perché sono tutti giocatori e giocatrici prevalentemente giovani, ma credo che nel corso dell’anno possano crescere moltissimo.

Cinzia Piazza

Come avete rinforzato la rosa a disposizione del coach Cinzia Piazza?
Abbiamo integrato la rosa con giocatrici giovani provenienti dal Livorno e da Torino. Abbiamo cercato di trovare giocatrici che potessero cementare il gruppo delle nostre giovani atlete perché vicine di età.
Ringrazio a tal proposito Piero Bottoni del Girls Livorno per la sua generosa disponibilità nell’offrirci le giocatrici di cui avevamo bisogno.

Nel basket femminile, secondo lei, cosa rappresenta il campionato nazionale di B?
Il campionato di B eccellenza è ormai un campionato regionale. Fino allo scorso anno era nazionale e sembrava avere un’importanza maggiore.
Ritengo che l’importanza di un campionato si misuri sulla capacità di movimentare il settore e, da questo punto di vista, mi sembra che le scelte degli ultimi anni confliggano integralmente con tale obbiettivo.
Chi ha fatto dello sviluppo del basket giovanile per dare continuità all’attività è stato sistematicamente penalizzato se non punito, con scelte che hanno privilegiato gli improvvisatori e coloro che, per gusto personale od altro, avendo soldi da gettare si è dedicato per qualche tempo al Basket.
Lo zoccolo duro del lavoro capillare sul territorio è stato punito.
Questa è la sintesi di una lettura del sistema basket che avrebbe bisogno di più spazio.

Cosa pensa delle continue modifiche subite dalle formule dei campionati, dalle regole di gioco e di tesseramento degli atleti?
Le modifiche continue delle regole hanno rappresentato la confusione che esiste a livello di lettura del sistema. Il concetto del bene comune del sistema non esiste. E su tale assenza si è costruito un mondo che ha pochi obbiettivi certi.
Non si è vista una politica orientata alla costruzione di giocatori, cioè di uomini che sanno fare basket.
I criteri di selezione dell’attività sono stati ondivaghi ed indirizzati ad obbiettivi variabili a seconda di chi si è trovato a decidere. Le regole tecniche non incidono se non ci sono giocatori bravi.

Elena Vaiani, assistente coach

Per Ghezzano e tutta la comunità di San Giuliano Terme cosa rappresenta il basket?
La GMV è ormai una realtà della Provincia di Pisa assai ben radicata. Abbiamo sempre tentato di privilegiare l’aspetto del divertimento, i rapporti e questo ha pagato in termini di risposta delle famiglie. Abbiamo avuto la fortuna di avere un allenatore, Marco Puschi, molto bravo nell’insegnamento del mini basket, che ha reso la pratica del basket assai diffusa.
Con l’amministrazione comunale abbiamo buoni rapporti e buon dialogo.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali, benefiche o culturali?
La nostra attività è da sempre sostanzialmente un’attività sociale. Il nostro obbiettivo è sempre stato quello di creare un ambito dove vi fosse serenità di rapporti, attenzione alle persone ed ai bambini perché solo così, crediamo, riusciamo ad aiutare a crescere dei buoni cittadini. Lo sport infatti è un grande strumento culturale se utilizzato in maniera corretta.
Tutto nella convinzione che un ragazzo formato e ben equilibrato sarà sempre un ottimo giocatore.
Dico sempre ai miei allenatori che il tiro dell’ultimo secondo lo fa sempre chi è forte dentro e nella testa, doti che si sviluppano se si lavora sull’uomo e non sul giocatore.
Questa nostra cultura ci ha indirizzato ad organizzare diverse manifestazioni sociali e da oltre vent’anni il Mese di Zeri, dove a turno, divisi per gruppi di età omologhe, i nostri ragazzi ed i loro amici trascorrono una vacanza, senza basket, con altri giochi socializzanti per imparare crescere insieme in libertà e responsabilità.

 
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