Venezia in HDR

Venezia e la luce. Un binomio inscritto nella peculiare natura del paesaggio lagunare più famoso al mondo. Tavolozza vivente per maestri dell’arte come Giorgione, Bellini, Canaletto, che, ognuno alla sua maniera, ne hanno riproposto il fiabesco rinvio di luci e ombre tra i canali e i sontuosi palazzi gotici e barocchi magicamente “appoggiati” sull’acqua.

Dove se non qui si può esperire al meglio la tecnica dell’High Dynamic Range, nota agli amanti della fotografia con l’acronimo di HDR. E’ appunto sui diversi valori di illuminazione, da quelli molto alti ai molto bassi, che si basa questa particolare tecnica con cui si è misurata la fotografa Francesca Prosperini (nickname kicka75), classificatasi terza al Contest “Foto Migliori del 2010” organizzato da Comuni-Italiani.it.

Una sorta di “champions league” dei migliori scatti candidati ai contest del 2010 che ha visto candidate 1514 foto per 147 partecipanti. Un’agguerrita concorrenza per Francesca che è riuscita a strappare un prezioso “terzo posto” con una foto che ritrae uno splendido panorama del Canal Grande rivisitato in chiave Hdr. Uno scatto premiato dai votanti con una media di 76,21 che si era meritato in precedenza il gradino più alto del podio nel “Contest HDR”

La storia di questa foto? Ce la racconta Francesca Prosperini nella breve intervista concessa a Comuni-Italiani.it

Il canal Grande in hdr. Com’è nata la scelta del soggetto?
Il contest dell’hdr mi ha incuriosita, non avevo mai provato questa tecnica, così ho pensato di cogliere l’occasione per cimentarmi in qualcosa di nuovo.
Fatte due prove su altre foto ho notato che l’hdr aveva la potenzialità di far emergere i colori anche nelle zone più scure della fotografia, così ho voluto tentare su questa foto, in cui un’intera zona risultava in penombra. Il risultato ottenuto mi ha davvero sorpresa: senza calcare troppo la mano, i colori bellissimi che avevo visto il giorno in cui ho scattato la fotografia erano tutti lì, e quello che volevo catturare in quel momento era finalmente visibile.

Tra il fascino del panorama in sè e l’effetto peculiare dell’Hdr, cos’è, secondo te, che ha fatto maggiore presa sui votanti e le ha fatto guadagnare il podio?
Credo che abbiano giocato entrambi i fattori. Sicuramente Venezia ha un fascino che colpisce, una foto di Venezia difficilmente lascia indifferenti; ma in questo caso l’hdr ha reso una cromaticità che probabilmente ha fatto sì che la foto piacesse di più.

La ragione della tua visita a Venezia: lavoro, vacanza o weekend di piacere?
Ero a Venezia per lavoro. Ci ero stata per un breve soggiorno solo qualche mese prima, rimanendone davvero colpita, nonostante fosse affollata di turisti. Avevo un seminario il pomeriggio il giorno seguente ed io ho anticipato l’orario di arrivo, in modo da avere abbastanza tempo per poter passeggiare tra le sue calle in un giorno feriale, sperando di riuscire a viverla oltre che a vistarla.

Venezia è una città dal fascino immortale. Quali altri luoghi del sito hai trovato stimolanti dal punto di vista fotografico?
Il primo giorno del seminario si è svolto presso l’università Ca’ Foscari nella sede che si affaccia sul Canal Grande. Non so se il palazzo in stile gotico è normalmente visitabile, ma è di una bellezza sorprendente.
Dalla stanza dove si è svolto il seminario, c’era una vista sul Canal Grande che credo sia qualcosa di unico.
Essendo lì per lavoro non avevo dietro la macchina fotografica, ma se mai mi dovesse ricapitare, o se scoprissi che è un sito aperto alle visite, non mi farei sfuggire nuovamente l’occasione.

Tra luoghi noti e angoli nascosti, com’è proseguito il tuo soggiorno nella città lagunare?
Il tempo per poter visitare Venezia non è stato molto, ma ho approfittato di ogni ora libera, della serata post- lavorativa e delle prime ore del mattino successivo per poter “vedere” il più possibile. Ho lasciato i luoghi più turistici, che avevo comunque visto nel viaggio precedente e mi sono spinta verso il ghetto ebraico, davvero sorprendente!
Camminare in quei luoghi permette di vedere e cogliere anche aspetti diversi di questa bellissima città. Ho visitato anche il sestiere di Dorsoduro, nel quale non ero mai stata. Bellissimo!

Un aspetto che ti ha colpito di quei luoghi e che sfugge allo strumento fotografico.
Mi ha sorpresa, in tutte e due le occasioni, la disponibilità delle persone. Solitamente si sente dire che i veneziani non siano molto aperti, invece ho trovato una cordialità davvero forte. E quella, purtroppo, non viene catturata dalle fotografie. Quindi direi che l’aspetto che davvero sfugge alla macchina fotografica è l’aspetto “umano” dei veneziani.
Inoltre non sono ancora riuscita a fotografare Venezia nella sua quotidianità, la Venezia che vive ogni giorno. Quella fatta di persone che vanno a lavoro, che studiano, che si muovono con passeggini o buste della spesa in quei luoghi che per noi turisti rappresentano più un’immagine, una cartolina, come se fossero luoghi quasi irreali. Ma questo spero di riuscire a farlo presto.

C’è un aneddoto curioso legato al ricordo della tua esperienza veneziana?
Essendo a Venezia per lavoro, mi sono sentita meno turista. Ho toccato luoghi un pò diversi, ho mangiato in luoghi diversi, preso il caffè in luoghi diversi ed è stato più bello.

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