Di questa simpatica tradizione ho ricordi sin da bambino quando di ritorno dal cimitero con i miei genitori era consuetudine fermarci a Serramonacesca per salutare i nonni.

In questo caratteristico borgo all’imbrunire i ragazzi si incamminavano per i vicoli del centro storico con le famose zucche intagliate a mò di testa, illuminate da una candela (che rappresenta appunto l’anima dei morti) e bussavano alle case per chiedere “l’aneme de le morte”. Il più delle volte venivano accolti all’interno e ricevevano caramelle, frutta secca e dolcetti vari.

Si narra infatti, secondo una leggenda popolare, che nelle nebbiose sere di Ognissanti e di tutti i morti, le anime dei defunti circondano le vie del paese fermandosi in tutte le case per chiedere un’offerta.
Da qualche anno l’Associazione Retroterra, con il patrocinio del comune di Serramonacesca, al fine di contribuire a riscoprire e valorizzare questa caratteristica tradizione locale, organizza la Sagra della Zucca, evento che richiama nel piccolo borgo ai piedi della Maiella numerosi visitatori, curiosi di ammirare ed assistere alla caratteristica gara de “la checocce chiò belle”. Si tratta di una sfida dove 5 giurati votano la zucca “cocce de morto” meglio lavorata a mano ed illuminata all’interno rigorosamente da una candela.

Sono stati allestiti inoltre stand con birra, dolci tradizionali, un mercatino, degustazione di vini, vin brulé, vino cotto, pizze fritte, salumi tipici e poi ancora tanto intrattenimento.

 
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