“I Foresti”, ovvero stranieri a Venezia, per testimoniare un passato in cui la presenza di culture diverse faceva della città un centro di scambio economico e culturale unico al mondo. E’ questo il fil-rouge del nuovo calendario Venis 2013, edito in collaborazione con l’Istituzione Centro Previsioni e Segnalazioni Maree, presentato martedì 18 Dicembre a Ca’ Farsetti in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il vicesindaco di Venezia Sandro Simionato, il presidente di Venis Sandro Codato, il presidente dell’Istituzione Centro Previsioni e Segnalazioni Maree Luigi Alberotanza e gli autori del calendario Francesco Barasciutti (fotografo) e Carlo Montanaro (autore dei testi), mentre il grafico Fabrizio Olivetti era assente per indisposizione.

Dodici foto, rigorosamente in bianco e nero, che raffigurano fregi e statue incise su pietre diverse e applicate su facciate di palazzi, colonne, vere da pozzo sul tema appunto degli stranieri a Venezia, mirabilmente ripresi dalla maestria di Barasciutti che, come ogni anno, fa conoscere con i suoi scatti le parti più nascoste e, forse per questo, più affascinanti di Venezia.
Un calendario, hanno specificato Codato e Alberotanza, giunto alla decima edizione come tradizione ormai consolidata, con meno foto per i noti problemi di risparmio della spesa, ma con la stessa qualità di sempre, capace di dare una informazione immediata sulla marea astronomica, presentata di mese in mese assieme alle foto e con l’aggiunta di alcune “pillole” informative sull’acqua alta, fenomeno esclusivamente veneziano, ma certamente molto conosciuto in tutto il mondo.

“Un prodotto di qualità realizzato aguzzando l’ingegno e risparmiando” ha evidenziato Simionato, che ha ringraziato gli autori del calendario, Venis e il Centro Maree per aver voluto anche quest’anno riproporre questa piccola strenna natalizia molto gradita ai veneziani e non solo. “Il tema dei foresti nella Serenissima” – ha continuato il vicesindaco – ha molteplici implicazioni: culturali, legate alla libertà del pensiero ed economiche. La Venezia antica infatti conviveva con gli stranieri e da essi traeva grandi vantaggi, di integrazione tra culture ma anche meramente economici. E’ importante trarre spunto da questa caratteristica per capire che anche oggi per Venezia è importante lo straniero, perché la città ha la necessità, ora come allora, di coniugare gli interessi della collettività, il nostro ‘essere veneziani’, con la realtà del mondo moderno che è fatta di lavoro, di capacità imprenditoriali, di proposte. Dobbiamo essere capaci – ha concluso – di guardare attraverso una prospettiva che tuteli Venezia, ma che la proietti verso un glorioso futuro”.

Foto 1 – angolo sinistro alto: Francesco Barasciutti.
Foto 7 – da destra: Sandro Simionato, Sandro Codato, Luigi Alberotanza, Carlo Montanaro.

 
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Commenti (2)


  1. Complimenti Ezio, interessante e particolare,aspetti di una Venezia sconosciuta come tu stesso riporti!:)


  2. grazie Emma, il merito va tutto al mio amico Francesco che ogni anno ci regala una nuova emozione, io mi limito a riportare!

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