Nel Veneto Orientale le amministrazioni locali delle città di mare, sensibili all’ecologia, all’ambiente, agli ecosistemi, cercano di preservare la laguna ed i suoi tesori da inquinamento e speculazioni edilizie. Gli operatori turistici consci dell’interesse generale del turista moderno verso ambienti immersi nella natura, vi organizzano visite con motonave da giugno a settembre.

Queste iniziative non sono sempre in linea con il concetto di tutela ambientale del territorio ma sono regolamentate (velocità, periodi di navigazione autorizzata…) per recare minor disturbo possibile alla fauna ed all’avifauna, specialmente in fase di nidificazione e riproduzione.

Fra le varie proposte: escursioni diurne e notturne a Venezia e le sue isole da una parte, a Marano Lagunare e l’Isola delle Conchiglie dall’altra parte, c’è quella dedicata ai canali ed antiche Valli della laguna che si estendono dalla foce del fiume Tagliamento fino a Caorle; attratta da un ambiente a me sconosciuto scelgo quest’ultima.

Il viaggio inizia alle 9.00 nei pressi del Ristorante “Ai Casoni” a Porto Baseleghe (Bibione, comune di San Michele al Tagliamento) con imbarco sulla motonave.

La navigazione tra canali (canale Baseleghe, della Litoranea Veneta e del Canalone) e natura incontaminata (siamo in zona SIC e ZPS) dura circa un’ora. Incrociamo alcune barche da pesca ed una motonave. Uccelli migratori di varie specie si alzano in volo al nostro passaggio emettendo forti ed acute strida, frotte di anatre sguazzano in mezzo ai giunchi, due aironi rosa stanno in posa ma non riesco a fotografarli, sfrecciano le nutrie di cui si vede solo il muso emergere a filo d’acqua e la scia che lasciano dopo il loro passaggio.

La vegetazione cambia a seconda del grado di salinità dell’acqua, nelle terre quasi sempre sommerse, le “verme” troviamo molte specie di alghe, mentre sulle “barene” e lungo le isole troviamo giunchi e canneti, moltissimi tipi di arbusti e cespugli.

Gli abitanti della laguna, sono pochi ormai quelli fissi e dediti alla pesca, vivevano a piccoli gruppi sulle isole e barene (terreni che vengono sommersi dall’acqua salmastra lagunare solo in occasione delle maggiori alte maree) in questi casoni, costruzioni di legno e paglia come quelle che troviamo ancora nell’Oasi naturalistica di Valle Vecchia e nell’Isola dei Pescatori.

Molto gradita la sosta presso un casone per uno spuntino con sardine ai ferri e polenta, mentre alcuni pescatori, improvvisatisi cuochi, ci illustrano la loro vita quotidiana odierna e passata.

Dai loro racconti possiamo solo minimamente immaginare le difficoltà vissute dagli abitanti di una volta, in un ambiente difficile, soggetto a mareggiate e dove la malaria era presente sino all’inizio del ventesimo secolo prima delle grandi bonifiche e dell’assistenza sanitaria organizzata in istituto nazionale.

Un’antica Madonna appesa ad un portone di casone, consumata dalle intemperie, applicata su una vecchia tavoletta di legno ed incorniciata da un cordone intrecciato a nodi marinai, vigila ancora come allora sulle persone che frequentano questo luogo.

I pescatori ci fanno osservare come le terre emerse siano in diminuzione, erose dall’azione naturale delle acque, accelerata forse da interventi dell’uomo (scavo di canali profondi, moto ondoso provocato dalle imbarcazioni a motore degli stessi pescatori e turisti, ecc…). Questo ci fa riflettere su una necessità futura di turismo e pesca con mezzi eco-compatibili. Raccontano anche delle difficoltà a sostenere la famiglia con l’attività della pesca.

Durante il tragitto di ritorno lungo i canali, ammiriamo le valli da pesca, l’avifauna, la casa abitata da Ernest Hemingway durante le sue battute di caccia dal 1948 al 1954 e scorgiamo ancora numerosi tipici casoni in mezzo alla folta vegetazione.

Il viaggio termina verso mezzogiorno a Porto Baseleghe.

La gita è stata molto gradevole ed interessante, immersi per un paio d’ore in un mondo inaspettatamente pieno di vita, minacciato dall’inquinamento portato dai fiumi e dal mare, dal moto ondoso delle barche a motore.

Ascolto i commenti dei partecipanti: c’è chi progetta di tornarci per fare birdwatching, iscriversi alla Lipu o al WWF, chi vuole partecipare alla tutela del territorio, chi spera di trovare un casone in affitto, personalmente non vedo l’ora di fare un’altra escursione magari verso Marano Lagunare o Burano per scoprire altri paesaggi da fotografare ed incontrare le persone del luogo sempre pronte con aneddoti e storie che raccontano di un lontano passato e vive speranze per il futuro della loro comunità.

Alcuni enti ed associazioni locali interessati alla salvaguardia di questo territorio, sono promotori di un progetto per la creazione di un parco lagunare.

 
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Commenti (6)


  1. E’ sicuramente da apprezzare la sinergia tra amministratori pubblici ed imprenditori turistici locali nel valorizzare il paesaggio lagunare e nel farlo conoscere al pubblico coinvolgendolo. A ciò si aggiunge questo fotoreportage, descritto fin nei dettagli e con foto significative. Complimenti e saluti.


  2. Grazie Michele, speriamo ci siano sempre le giuste sinergie e che riescano a concretizzare questo parco che garantirebbe una coerenza e collaborazione più stretta ed efficace fra i vari enti ed associazioni impegnate in questa missione. Ho un bellissimo ricordo di quella gita, spero un giorno di scendere uno dei ns. fiumi (Noncello e Meduna) da Pordenone a Caorle con qualche manifestazione a salvaguardia dell’ambiente con i gommonauti in primavera 2013.


  3. un buon reportage fotografico con una eccellente descrizione; un bel battesimo Gemma, aspettiamo altro…


  4. C’è poco tempo davanti, qualcosa a cui tengo nella mia zona ce l’ho in mente. Vediamo se riesco a mettere insieme pensiero e immagini. Ho letto un paio dei tuoi e sono ancora senza parole, mi riferisco in particolare a quello sulla musica e l’adorata Sissi.


  5. Ho letto e visto con attenzione ed interesse cose che non conoscevo. Il testo del reportage è proposto con competenza quasi “didattica” e con una scaletta molto agevole ed organica.Belle e significative le immagini a corredo.
    Complimenti,Gemma.


  6. Grazie Augusto, sono rimasta scolastica perché ogni anno seguo qualche corso serale e forse questo influisce sul mio modo di presentare un argomento. Per le foto spero di fare meglio la prossima volta, Ezio mi ha dato dei preziosi consigli, devo farmi un nodo da marinaio come quelli della tavoletta di legno e non dimenticarmelo la prossima volta che posto delle foto a corredo di un testo. Buona serata a te Augusto ed anche a Michele ed Ezio.

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