Enrico Castellani e Günther Uecker sono due vitali artisti ottantaduenni ai quali il Museo di arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia dedica una mostra che sintetizza il lungo percorso artistico, tuttora in “progress”.

La presentazione in dialogo delle opere dei due artisti regala la possibilità di ripensare alle grandi linee dello sviluppo dell’arte nel secondo dopoguerra e di riflettere su una forma di concettualismo spirituale ma anche sensuale, un fenomeno tipico e profondamente europeo, elemento centrale nel lavoro di entrambi.

Una riflessione intellettuale e filosofica dunque, ma anche una grande ricchezza visuale per il pubblico, senza per questo essere né didattica né accademica.

Il percorso espositivo infatti costituisce l’occasione per ammirare una selezione dei lavori dei due artisti: Enrico Castellani espone una ventina di opere scelte tra le più significative del suo percorso fino ad arrivare ad opere più recenti.
Altrettante le opere di Günther Uecker, di grandi dimensioni e datate a partire dagli anni ’60.
La mostra sarà visitabile fino al 13 gennaio 2013.

Foto 1 Castellani: Il muro del tempo, 1968;
foto 2 Castellani: spartito, 1969;
foto 3 Castellani: superficie rossa, 1962;
foto 4 Castellani: trittico, 1966;
foto 5 Castellani: doppio angolare, 2011/12;
foto 6 Uecker: sandspirale, 1970;
foto 7 Uecker: verletztungen-Verbindungen, 1990;
foto 8 Uecker: Nägel auf Hocker;
foto 9 Uecker: verletzung-Pfeilschießen, 2008;
foto 10 Uecker: ordos, 2008-2009.

 
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Commenti (2)


  1. Opere di sicuro impatto visivo che allargano i confini della mente. Le foto molto nitide mi invogliano ad indagare sull’esecuzione, sulle tecniche e sulle possibili applicazioni nel mondo dell’arredamento, del design. La foto dello spartito mi fa pensare ad un comò con tanti curvati sovrapposti, altri sarebbero di sicura ispirazione per testiere di letto, tappeti, lampade. dorso di una sedia… in effetti molte aziende attente al design producono delle collezioni di arredamento di alta gamma che attingono la loro creatività dal mondo dell’arte. Sicuramente vedo tutto questo per deformazione professionale ed anche perché secondo me sono opere correlate all’interior design, non necessariamente da confinare in un museo o sono per lo meno fonte di ispirazione per un uso in ambienti abitativi high range. Concordo con l’autore per quanto riguarda il concettualismo sensuale e la ricchezza visuale per il pubblico per la maggior parte delle opere, mentre Sandspirale, Nägel auf Hocker e Ordos mi indirizzano più verso riflessioni intellettuali. E’ chiaro che questi due artisti giovani nello spirito sono sempre in progress…


  2. i tuoi commenti Gemma sono sempre graditissimi, questo poi eccelle anche per la tua competenza specifica; grazie

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