Domenica 13 Maggio, in una giornata ventosa e “incerta” dal punto di vista meteorologo, si è svolta a Casale Monferrato la manifestazione organizzata dalla slow food “Di Grignolino in grignolino…” in onore di questo vino tipico del Monferrato.

Per l’ottavo anno consecutivo, i dintorni della zona si sono “riempiti” di turisti che armati solo di bicchiere al collo e tanta allegria si sono “dispersi” tra le cantine partecipanti. Alle ore 10 appuntamento in Piazza Castello, dove dopo aver regolarmente annunciato la propria adesione, i partecipanti hanno ricevuto il tipico “bicchiere al collo”, una piantina della zona e l’elenco dei nominativi delle cantine preparate all’assalto”… si parte con un caffè e krumiri per “prepararsi” alla giornata offerti dall’organizzazione.

Ogni partecipante, può a quel punto “scegliere” dove recarsi, e da quale cantina iniziare con la propria auto… questo permette uno “scorrere”, senza la ressa, in un unico luogo contemporaneamente il panorama e i bellissimi vigneti, case antiche, castelli, fanno da cornice a tutto ciò, e permettono una giornata davvero piacevole anche ai non amanti del vino.

Ma magari a chi ama assaggiare prodotti tipici del territorio che accompagnano gli assaggi di questo nettare… si perché in alcuni luoghi servono delle prelibatezze preparate al momento da chef di tutto rispetto: risotti con grignolino e salsiccia, pasta e fagioli, riso al pepe e chardonnay… ma non mancano anche le frittatine con le erbette della zona, salumi e formaggi, o anche i dolci.

Il tutto annaffiato dal vino, protagonista della giornata, che non è solo il grignolino, ma da lì si parte per arrivare ai barbera barricati importanti, o ai passiti divini – se mi passate il termine – in alcune cantine si può fare il tour imparando qualcosa di quest’arte che fa dei viticoltori italiani tra i migliori al mondo, tra botti e archi delle fresche e antiche cantine sempre così attuali.

Non sono mancati neppure i divertimenti per i bambini, che sono stati “rapiti” da una bambinaia occasionale e bravissima che li ha coinvolti anche nel gioco dei profumi… si sa che il sentore del vino nasconde fragranze che il nostro naso “sente” spesso ma che difficilmente associa al produttore se non con la vista.
Quindi? Tante bottigliette con fragranze di viola, mela, cannella pronte ad essere “individuate” dai nasi più fini, tra risate e allegria… e poi? Via alla prossima villa produttrice, dove magari poter anche giocare a nascondino o stare comodamente seduti in giardino a sorseggiare o a scambiarsi pareri con altri partecipanti.

Cartelli gialli posti per la strada indicano le aziende con frecce per meglio raggiungere i luoghi sulle colline. Una organizzazione davvero buona e ben seguita, permette che ogni anno siano sempre in maggior affluenza sia gli amanti che partecipano numerosi che i produttori che per questa edizione erano ben 20… forse tra qualche anno riuscirò anche a visitarle tutte.

Per ora dalle 10 alle 19 ne abbiamo girate solo 10… non si può fare “toccata e fuga” in posti così e con la gentilezza che contraddistingue chi vive per la tradizione di tramandare quest’arte e questa passione. Le quattro chiacchiere sono un “obbligo” che nasce spontaneo e magari si torna a casa acquistando non solo delle buone bottiglie, ma un qualcosa di più: la consapevolezza che il vino non sia solo un nettare da bere, ma una cultura che varrebbe la pena approfondire.

 
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Commenti (1)


  1. Articolo molto bello…brava!!!

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