Eccomi oggi a parlarvi del luogo dove trascorse la sua giovinezza, nel tempo in cui non si trovava in collegio, uno tra i più rappresentativi esponenti della letteratura italiana, Alessandro Manzoni.

Il piccolo Alessandro, nato a Milano il 7 marzo del 1785, dopo la separazione dei genitori, venne seguito ed educato nei collegi dei padri Somaschi di Merate prima e di Lugano poi, tornando talvolta nella dimora della famiglia paterna, appartenuta ai Manzoni fino al 1918, quando venne dapprima venduta agli Scola e poi ceduta al comune di Lecco.

Dalla villa il giovane Alessandro godeva della vista su lago e monti, paesaggio che lo colpì a tal punto da far nascere in lui l’ispirazione per quella che poi divenne una delle opere più celebri della letteratura italiana, “I Promessi Sposi”.

Villa Manzoni, è un edificio neoclassico, risalente al XVII secolo, nel quale la porzione residenziale si articola attorno ad un porticato con colonne in arenaria, pietra utilizzata nell’edilizia fin dall’antichità poiché facilmente lavorabile e di bell’aspetto.

Attualmente l’edificio ospita il Museo manzoniano, la Galleria comunale d’arte e la Biblioteca specializzata dei musei.

Gli ambienti siti al piano terra sono appunto quelli dedicati al celebre romanziere, dove si trovano i cimeli e i documenti appartenuti allo scrittore, nonché i mobili ed oggetti dell’epoca del suo soggiorno lecchese. Annesse alle sale residenziali una cappella e le cantine, anch’esse visitabili.

Al primo piano si trova invece la galleria comunale d’arte, nella quale sono esposte opere che vanno dal XVI al XX secolo di artisti lecchesi o che comunque hanno lavorato nel territorio.

Villa Manzoni è visitabile al pubblico dalle 9:30 alle 17:30, giorno di chiusura Lunedì.

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Commenti (4)


  1. non amo molto il Manzoni, ma questa villa è proprio bella.Ottime foto Stefy e ottimo anche il reportage


  2. Grazie Paola.
    Anch’io non amavo il Manzoni noioso dei tempi di scuola, ma devo dirti che riscoprendolo da “grande” ho apprezzato molto di più le sue capacità descrittive, soprattutto riguardo ai luoghi che osservo dal vivo intorno a me. Leggendo i suoi lavori “sul campo” è tutt’altra cosa :-)


  3. concordo, la storia andrebbe sempre vissuta…il giorno dopo.


  4. Ho riletto “I Promessi Sposi” ultimamente, un bellissimo romanzo non apprezzato, o forse non fatto aprezzare, ai tempi scolastici.
    Complimenti per l’articolo e le fotografie che lo accompagnano.

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