Sabato 24 e domenica 25 marzo la delegazione FAI di Ancona, in collaborazione con le guide volontarie di Sassoferrato ha messo a disposizione dei visitatori l’abbazia di Santa Croce, una delle più importanti testimonianze di architettura romanica nel preappennino marchigiano.

La costruzione del complesso risale alla fine del 1100 per ordine dei Conti Atti di Sassoferrato che l’affidarono successivamente ai monaci Camaldolesi. Si trova in posizione sopraelevata, sul fianco della collina prospiciente il paese di Sassoferrato e vicina alla confluenza di due torrenti nel fiume Sentino.

Fu elevata probabilmente sui resti di un tempio pagano, dedicato al dio Mitra di cui restano nel piano superiore della chiesa due capitelli in forma di volto umano di sole e luna. I materiali usati per la costruzione provenivano in parte dalle rovine della città romana di Sentinum.

La navata principale della chiesa è definita da quattro alti pilastri composti con materiali diversi, sovrastati da capitelli in calcare bianco scolpiti con motivi geometrici, vegetali e di animali fantastici.
La chiesa si è arricchita nel tempo di pregevoli affreschi di scuola fabrianese e di una pala raffigurante San Benedetto, realizzata nel 1524 dal pittore Agabiti.
L’altare si fregia inoltre di uno splendido paliotto ligneo con dorature del 1600.

All’interno della chiesa si notano anche dei simboli templari ad indicare l’utilizzo della stessa da parte di questo ordine religioso-cavalleresco medioevale.
Tuttora le associazioni neotemplari moderne si ritrovano qui per le cerimonie di investitura.

La giornata primaverile ha favorito un notevole afflusso di persone. Molto soddisfacente l’organizzazione e notevole la preparazione delle giovani guide che hanno esaurito tutte le curiosità dei visitatori.

 
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Commenti (1)


  1. Serie molto bella

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