Sabato 24 marzo, in occasione della XX Giornata FAI di Primavera, sono andata a Cernusco sul Naviglio per visitare Villa Alari aperta al pubblico per questo evento. I volontari FAI avevano una postazione in piazza Risorgimento e, gentilissimi, c’han dato tutte le indicazioni per arrivare alla Villa, compreso una piccola piantina fotocopiata.

Già il percorso è stato molto bello, non conoscevo Cernusco e son rimasta stupita da quanto fosse curato e immerso nel verde. Abbiamo attraversato il Parco che costeggia il Naviglio Martesana, attraversato un paio di ponti, un magnifico giardino con fontana ed aiuole fiorite e siamo arrivati in via Cavour all’ingresso della villa.
L’ingresso da cui si accede era un tempo il retro del palazzo, perchè la facciata principale era quella che dava sui giardini e sul Naviglio, da dove si arrivava in barca. Purtroppo quel lato ora è inaccessibile e dello sfarzo dei giardini alla francese di allora, non è rimasto che un prato erboso.

Anche la Villa mostra una facciata molto rovinata dal tempo e sicuramente bisognosa di restauro. Si intuisce comunque la sfarzosità delle sue origini. Edificata nel 1721 dal conte Giacinto Alari, fu casa di villeggiatura della famiglia di Ferdinando D’Asburgo, dopo la morte dell’ultimo erede degli Alari; nel 1948 la residenza fu rilevata dai monaci dei Fatebenefratelli e adibita a Ospedale psichiatrico. Dopo la chiusura dei manicomi, è stata sgombrata ed è diventata proprietà comunale.

All’ingresso c’è un gran cancello nero di ferro battuto che da su un’ampio cortile e la facciata della villa è color ocra, la forma è a U e si sviluppa su 2 piani. Sul lato destro, subito vicino all’ingresso, c’è la piccolissima cappella dedicata ai santi Teresa e Giacinto.
L’ingresso del piano terreno era un colonnato che però è stato chiuso al tempo dei monaci con delle vetrate, quindi ora ha l’aspetto di una veranda. Le stanze si susseguono una dietro l’altra e hanno , soprattutto sui soffitti, ma purtroppo sono totalmente prive di mobilio.

Sempre al piano terra, in quella che un tempo era la sala musica, abbiamo trovato dei giovanissimi flautisti col loro maestro che hanno accompagnato con la musica settecentesca tutto il tempo della nostra visita. Molto belle le stanze da letto con la loro alcova, i colori, malgrado il tempo e l’incuria sono rimasti ancora vivi e fra tutti il rosa regnava sovrano.

Le 2 ragazze che ci facevano da guida, intanto ci spiegavano il significato delle allegorie dipinte sui soffitti. Una grande scalinata su cui dominava imponente una grande crocifisso di legno dipinto, ci portava al secondo piano, dove si trovava quella che un tempo era la galleria e la sala da ballo, insieme ad altre sue stanze. All’uscita, sempre nel grande cortile dove siamo entrati, un’ultima breve sosta per ammirare la lucida carrozza nera che un tempo era il mezzo di trasporto più usato dai nobili dell’epoca e che oggi, come dice il cartellino appeso, è a disposizione per matrimoni ed eventi.

• 1- la piantina col percorso per arrivare alla Villa
• 2- il parco pubblico adiacente alla Villa
• 3- l’ingresso con la carrozza e la facciata
• 4- i piccoli musicisti nella sala musica
• 5- l’incisione dell’epoca che mostra com’era la villa e i suoi giardini
• 6- il giardino com’è attualmente (a cui non si può accedere) e il Naviglio
• 7- la sequenza delle stanze
• 8- una camera da letto con l’alcova
• 9- la scalinata che sale al piano superiore
• 10- la grande Galleria affrescata sul tema: Il Trionfo delle Arti

 
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Commenti (6)


  1. Bello e belle le foto. Brava :)


  2. Belle foto…ed interessante fotoreportage!


  3. Articolo interessante, ricco di annotazioni, corredato da foto significative.
    Complimenti Mari3007 ! :-)


  4. Davvero brava. Un articolo fatto molto bene e corredato da molte foto. Complimenti!!


  5. Grazie!! Ma che carini che siete.:-) Soprattutto vi ringrazio di aver avuto la pazienza di leggere il mio articolo. Grazie ancora a tutti.


  6. Posso unirmi al corp dei carini? Complimenti per la parte scritta ed elogi alle illustrazioni
    E

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