Segui la stella nel Borgo dei presepi

Seconda stella a destra….piccole comete indicano il percorso da seguire a Montalbano (frazione del comune di Zocca), antico borgo che già di per sé è un presepe; una luminosa giornata di sole, con un’aria primaverile inusuale per il giorno dell’Immacolata, ha salutato l’inizio della Mostra dei Presepi che si concluderà il prossimo 31 gennaio.

Da quattro anni i volontari dell’ Associazione Culturale Compagnia del Borgo di Montalbano creano con dedizione e fantasia i tanti presepi esposti lungo le vie del paese; ad ogni angolo un presepe diverso, da quelli più grandi a quelli che si scoprono quasi per caso sul davanzale di una finestra o nella nicchia di un muro di sasso.

Piccole opere d’arte create utilizzando i materiali i più vari, legati alla natura del luogo, come la pietra, i sassi del Panaro, le forti radici degli alberi, gli abeti, gli agrifogli…; e sono tanti gli oggetti della vita quotidiana, di un passato ancora vicino, spesso recuperati nelle case dei contadini, che rivivono nella rappresentazione della Natività.

Essendo collocata lungo le vie del paese, l’esposizione è sempre visibile; la sera i presepi si illuminano, al sabato e nei giorni festivi c’è un Mercatino, che è anche un modo per autofinanziarsi dell’Associazione, e un saluto ai visitatori con dolci e vin brulè.

Il 6 gennaio “Ritrovo delle Befane” con premiazione della Befana più brutta e doni per i bambini.

Foto 1 – 2 – 3: All’inizio del percorso, un ampio cortile ospita diverse rappresentazioni, come quella realizzata con tronchi d’abete intagliati e dipinti; la Natività..è al riparo in una vecchia botte.

Foto 4 e 8: Splendidi panorami si aprono percorrendo le vie del paese, verso sud il crinale dell’Appennino tosco-emiliano; a fianco del presepe realizzato sui coppi dipinti, uno sguardo sul Cimone.

Foto 5: Il “prete e la suora”, così era chiamato questo ingegnoso modo di scaldare il letto, quando ai vetri delle camere in inverno si formava il ghiaccio.

Foto 6: La madia e le tigelle (che in verità era il nome degli stampi per fare le “crescentine”, oggi chiamate tigelle).
Tanti sono gli oggetti di ieri recuperati, da una voliera abbandonata, a un vecchio comò, a una macchina da cucire che evoca ricordi, al torchio, alla culla di legno.

Foto 7 – 9 – 10: Il Borgo ha conservato il fascino dell’antico fortilizio; lungo la mostra una serie di pannelli raffiguranti gli antichi mestieri e le figure tradizionali accompagna i visitatori fino alla Chiesa settecentesca che si trova nel punto più alto del paese; a fianco il campanile del ’600, un suggestivo loggiato e la Canonica, dove oggi è L’Antica Locanda omonima, da scoprire.

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