Sabato 16 aprile, con i Siti Reali Onlus, abbiamo visitato gli Scavi di Ercolano avendo delle guide d’eccezione: gli stessi archeologi che quotidianamente sono dediti al recupero di reperti, hanno accompagnato noi visitatori illustrando il metodo di attuazione degli scavi e raccontando aneddoti e curiosità; ci hanno fatto vivere la loro esperienza lavorativa sottolineando che qualsiasi oggetto riportato alla luce ha valore non per l’oggetto in se stesso, ma in quanto testimonianza del modo di vivere dei nostri antenati.

Il nostro gruppo si è poi diretto alla visita della Villa Maiuri, recentemente restaurata, situata lungo il percorso del Miglio d’Oro (serie di ville dell’antica nobiltà che facevano da corona alla Reggia di Portici).
Questa ulteriore visita è stata effettuata in onore di Amedeo Maiuri (Veroli 1886 – Napoli 1963), l’archeologo che ha fondato e diretto il Museo Archeologico di Rodi ed è stato Soprintendente ai Monumenti nel Dodecaneso; nel 1924, poi, tornato in Italia, si è dedicato ai lavori di scavo archeologico in Campania ed in Molise.

Sino alla sua morte ha lavorato con accanita passione al recupero della Herculaneum, ottenendo anche di abbattere delle fatiscenti case di Resina per poter riportare alla luce la sottostante città romana.
“Vedi”, diceva, “io amo più Ercolano che Pompei. Pompei è spettacolare, è monumentale, ma il fuoco l’ha bruciata. Invece Ercolano è stata sommersa a poco a poco dal fango, così è rimasta intatta, è come se la gente si fosse allontanata un momento.. Non la vedi? Tu giri l’angolo e, chissà, può succedere d’incontrare qualcuno”.
Qui egli si sentiva a casa sua.

Così Ercolano ha chiuso la Settimana della Cultura!

 
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