Team Volley Bollate schierato in campo

Team Volley Bollate partecipa al campionato nazionale 2012-2013 di pallavolo maschile di serie B2, girone B.
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Osvaldo Strada, direttore sportivo della società di Bollate, comune in provincia di Milano.
Dopo 4 partite ha 9 punti. Nell’ultima, terminata 3-0 contro Canottieri Ongina, il terzo set è terminato 41 a 39.

Quali sono gli obiettivi stagionali?
Siamo una squadra neopromossa, e quindi abbiamo sicuramente come obiettivo minimo quello del mantenimento della categoria. Non vogliamo vanificare il lavoro di chi in questi anni ha creduto nel nostro progetto, a cominciare da atleti, tecnici e dirigenti con cui abbiamo condiviso vittorie e sconfitte, periodi difficili ma anche grandissime soddisfazioni. Abbiamo giocato i Playoff nelle ultime 3 stagioni, centrando la promozione nello scorso mese di maggio al termine di un’annata indimenticabile in cui abbiamo conquistato anche la Coppa Lombardia e lo scudetto regionale. Un “triplete” di cui andiamo orgogliosi e per il quale dobbiamo ringraziare innanzitutto le persone che ci hanno consentito di poterlo ottenere, ma anche chi prima di loro ha altrettanto duramente lavorato per permetterci di essere la squadra che siamo stati lo scorso anno. Dietro ogni successo c’è molto lavoro ma soprattutto ci sono persone che condividono la stessa passione e lo stesso obiettivo. Incluse le Aziende che non smettono di sostenerci anche economicamente, investendo anch’esse nel nostro progetto.

Cambiando categoria, avete confermato lo staff tecnico?
Dapprima una conferma, quella di coach Giampiero Fasce, indubbiamente un tecnico di tutto rispetto che ha messo a frutto tutta la sua esperienza, maturata in passato fino alla Serie A (Crema e Milano). A fargli da secondo Alessandro Rizzi, con trascorsi nello storico Gonzaga Milano. Confermati il team manager Franco Falanga e il fisioterapista Davide Di Noi.

L'esultanza del Bollate al termine della gara con il Monticelli d'Ongina

Quali sono le novità nel roster a disposizione di coach Fasce?
Il cambio di categoria ha imposto un rinnovamento pressoché obbligato, anche per questioni di regolamento. Ai confermati Perissinotto (opposto), Tarletti (schiacciatore), Lenihan e Galbiati (centrali), Codarri (libero) si sono affiancati dei nuovi arrivi: i palleggiatori Di Noia (Zammarano, B1) e Menardo (Voghera, C), il centrale Gerbella e lo schiacciatore Moro (Saronno, B2) lo schiacciatore Bondi (Bresso, B2) il libero “under” Levati (Brugherio, B2) e l’opposto Grippa (Ardor Bollate, C). L’ultimo arrivo, proprio in questa settimana, lo schiacciatore Poncia lo scorso anno in Serie A2 a Lugano e prima ancora in B1 a Biella.

In quale fondamentale eccellete?
Questa sarebbe una domanda perfetta da fare al coach. A rischio di essere smentito, credo di poter dire che possiamo mettere sul campo un buon mix di tutti i fondamentali senza magari eccellere in uno in particolare. Di certo una cosa che tutti ci hanno riconosciuto finora è una regia di livello assoluto.

E quello più debole?
Credo che la difficoltà maggiore non sia in uno specifico fondamentale ma quella di riuscire a mettere insieme un gruppo abbastanza nuovo e certamente ringiovanito rispetto a quello dello scorso anno, pur con buonissime caratteristiche tecniche personali.

Esiste un derby particolarmente sentito dalla squadra e dai tifosi?
Sono 6 le squadre milanesi e/o brianzole del nostro girone, quindi ognuna di queste gare vale un po’ come un derby. Non me ne vorranno gli amici delle altre Società se però indico quella con il Volley Segrate 1978 come “la partita”. Giocare contro una squadra che l’anno scorso militava in Serie A2 e che nelle proprie file schiera ancora 3 giocatori della passata stagione, sicuramente ha un fascino diverso rispetto a tutte le altre gare!

Muro del Team Volley Bollate sul 32 pari

Quale partita del campionato precedente ricorda maggiormente per emozioni, per il risultato?
Certamente gara 3 dei Playoff promozione in casa nostra ad Arese (fino allo scorso anno giocavamo come CCSA Arese) contro la formazione di Azzano Mella (BS). Una partita che decideva il passaggio. Avversario di assoluto livello tecnico a cui sarebbe bastato fare 1 punto (anche perdere 2-3) in virtù delle due precedenti gare. Eravamo avanti per 2 set a 1, ma purtroppo per noi nel quarto la formazione ospite conduceva 23-19… Io, lo Staff e tutti i ragazzi ricordiamo perfettamente ogni azione, ogni palla, ogni punto che ci ha portati a ribaltare il risultato fino al 29-27 finale a nostro favore, prima che per noi scoppiasse, incontenibile, la meritata festa per la promozione in Serie B2 !

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
Credo che per Società piccole come la nostra, fatte di tanta passione e limitate risorse economiche, il campionato di Serie B in generale sia un po’ un traguardo, a ridosso del professionismo della Serie A. Noi che partecipiamo anche a parecchi campionati provinciali e al campionato regionale di Serie C, sappiamo bene quanto è difficile, quantomeno in Lombardia, arrivare a poter disputare un campionato Nazionale. Questo non significa sentirsi “arrivati”, ma avere la consapevolezza di quanto di buono si è fatto e quanto di buono occorre ancora fare per poter quantomeno restare in Serie B.

Con i canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e… degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
Io ritengo che sia positivo in termini assoluti che la Pallavolo possa essere vista il più possibile e non importa se a trasmetterla è la TV pubblica o quella commerciale, purchè sia “in chiaro”. Credo che l’importante sia dare al nostro sport la massima visibilità possibile. Io faccio parte della generazione cresciuta con i cartoni animati di “Mila & Shiro” che tantissimi ragazzi e ragazze hanno avvicinato al nostro sport … (magari anche qualcuno dei mitici Nazionali della “generazione di fenomeni”!).

41 a 39: è finito l'incredibile terzo set

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Credo che la RAI tramite il suo canale dedicato allo Sport stia comunque facendo “la sua parte”, avendo acquisito la possibilità di trasmettere ogni fine settimana una o due partite della Serie A1 o A2 maschile e/o femminile. E mi pare che anche le TV prettamente commerciali e magari “a pagamento” abbiano capito che la Pallavolo merita più spazio in generale nei palinsesti di programmazione televisiva perché, lo hanno ampiamente dimostrato le recenti Olimpiadi, è in grado di generare ascolti di livello assoluto.

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, comunque sempre ai vertici del volley europeo e mondiale?
Io credo che nonostante sia sempre possibile migliorarsi, lo stato di salute della Pallavolo Italiana in generale sia abbastanza buono. E i risultati delle nostre squadre nazionali alle Olimpiadi, agli Europei e più in generale nelle varie competizioni internazionali ne siano la prova più evidente. Allo stesso modo ritengo anche, però, che sia sempre utile confrontarsi, soprattutto con le Società che sono la vera base del nostro movimento sportivo e vivono quotidianamente lo sport dentro alle palestre e ai Palazzetti ed hanno quindi la percezione esatta dello stato di salute del nostro movimento. Forse l’unico “campanello d’allarme” sono i tanti talenti, Atleti e Tecnici, che per un motivo o per l’altro lasciano i nostri campionati per andare a lavorare all’estero … una situazione che probabilmente merita una riflessione.

E in Lombardia?
La Lombardia è il Comitato Regionale più grande d’Italia, e dentro alla [[Lombardia], quello di Milano è il Comitato Provinciale più grande d’Italia (anche più di qualche Comitato Regionale). E’ ovvio che con queste premesse è quasi naturale aspettarsi una regione “in piena salute” dal punto di vista dell’attività e dei risultati sportivi; e infatti la Lombardia con i suoi Comitati e le Società del territorio è costantemente ai vertici dei risultati sportivi conseguiti nella Pallavolo. Le Selezioni Regionali della Lombardia che partecipano al Trofeo delle Regioni, negli ultimi 10 anni sono sempre salite sul “podio” della Pallavolo Italiana (quella Femminile è 8 volte Campione d’Italia), e sono la punta dell’iceberg del buon lavoro che passa anche dalle Selezioni Provinciali ma che, soprattutto, inizia prima ancora all’interno delle società lombarde. D’altra parte, ad ulteriore testimonianza di questa affermazione ci sono parecchi titoli di Campione d’Italia nelle categorie giovanili “Under” che sono stati conquistati, anche quest’anno, da Società femminili e/o maschili della Lombardia.

La pallavolo in rosa supera quella maschile solo per il predominio del calcio tra gli uomini?
Beh, qui ci sarebbe da sdoganare un luogo comune che vuole che i maschi siano più maschi se fanno Calcio piuttosto che Pallavolo, così come le femmine sono più femmine se fanno Pallavolo piuttosto che Calcio. Sinceramente non saprei dire …

La gioia di Di Noia, Moro e Poncia

Ma soprattutto le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi negli ultimi anni?
Sinceramente non credo che ci sia un calo di interesse rispetto agli ultimi anni, piuttosto c’è poco interesse da parte dei ragazzi per la Pallavolo perché viviamo in un sistema mediatico che propina pressoché sempre e soltanto Calcio. Anche quando la Pallavolo è l’unica disciplina sportiva (rispetto appunto al Calcio, ma anche al Basket) a portare alle Olimpiadi entrambe le sue Squadre Nazionali, maschile e femminile. A questo poi, secondo me, bisogna aggiungere che rispetto a Calcio e Basket, la Pallavolo è uno sport “più difficile” da praticare perché la palla non appoggia a terra come nel Calcio, e non può essere tenuta in mano come nel Basket e pertanto è molto più difficile esercitarne il controllo (ma qui si entra in dettagli tecnici nei quali non sono competente).

Negli anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Penso che quella che giocavamo anni fa fosse una Pallavolo molto diversa, non so dire se meglio o peggio rispetto a quella attuale, ma certo era diversa. Di sicuro la Pallavolo moderna permette di specializzare dei ruoli, mentre in passato la maggior rigidità delle regole credo conferisse più “completezza” agli atleti, che dovevano saper battere, ricevere in bagher, palleggiare senza trattenere o fare doppia, attaccare … e questo, a mio parere, era maggiormente formativo.

Cosa eventualmente cambierebbe nell’edizione 2013-2016 delle regole di gioco?
Di sicuro eliminerei la parte di Regolamento relativa alla “discrezionalità” nella valutazione dei falli di gioco, perché quando una regola è sottoposta alla discrezionalità di valutazione di un Arbitro, comunque significa che non è una regola certa. E mi riferisco in particolare alla casistica relativa ai falli di invasione, di palleggio o di “primo tocco di ricezione”. Per banalizzare, tempo fa se un giocatore durante un’azione di gioco “toccava la rete” era fallo sempre e comunque, adesso invece c’e’ una casistica tale da farsi venire il mal di testa!

Team Volley Bollate cosa rappresenta per la comunità di locale?
Team Volley Bollate è una realtà nuova per la comunità di Bollate perché la nostra squadra fino allo scorso anno giocava ad Arese, un Comune limitrofo a Bollate. Dico sempre che “siamo gli ultimi arrivati” seppur portiamo in dote un Campionato Nazionale che le altre società di pallavolo (e non solo) già presenti sul territorio di Bollate non hanno: mi piacerebbe poter coinvolgere il più possibile le Istituzioni, perché capiscano quanto sacrificio comporta fare attività sportiva, e soprattutto le altre società di pallavolo per creare delle reali sinergie con loro (come abbiamo già iniziato a fare con Pallavolo Cassina e Ardor, entrambe presenti sul territorio di Bollate). Personalmente credo che nella Pallavolo, più che in tutti gli altri sport, “ciò che ci unisce (la Pallavolo appunto) è molto più forte di ciò che ci divide”, anche se poi ognuno, giustamente, lavora per la propria Società ed indossa la propria maglia.

Gli spalti del Palazzetto del Team Volley Bollate

A suo giudizio, si può fare di più per tutelare la salute degli sportivi e, in particolare, dei pallavolisti dai più piccoli a quelli impegnati, nel vostro caso, in B2?
La triste vicenda di Vigor Bovolenta ci ha fatto toccare con mano che anche la Pallavolo, purtroppo, non è immune da questi fatti tragicamente rilevanti. Credo che la tutela della salute degli sportivi sia uno degli aspetti fondamentali da considerare e sui quali porre grande attenzione. Ai Centri di Medicina dello Sport è affidato il compito più importante e cioè quello di certificare lo stato di salute degli sportivi. Alle società è demandato il compito, altrettanto importante, di sensibilizzare i propri atleti all’importanza di svolgere l’attività sportiva solo a seguito di una certificazione di idoneità e solo se in ottimali condizioni di forma fisica. Avere un Medico Sociale e magari la possibilità di usufruire di convenzioni con centri specialistici di medicina e riabilitazione, potrebbe essere secondo me un buon modo per avere costantemente sotto controllo il buono stato di salute dei propri atleti, soprattutto per quelli impegnati in un’attività ai limiti del professionismo.

Molte società, anche in serie A, negli ultimi anni hanno gettato la spugna. La crisi economica come condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Purtroppo anche nella Pallavolo, soprattutto per pianificare alcune attività, il sostegno economico è fondamentale e deve essere necessariamente affidato ad Aziende che sposino un progetto sportivo condiviso con la Società. E la crisi economica che ormai si trascina da oltre tre o quattro anni certamente non aiuta. In una situazione come quella attuale bisogna sicuramente cercare di ridurre il più possibile le spese facendo in modo di far rientrare tutto in budget più leggeri. E contemporaneamente bisogna sperare di trovare comunque Aziende disposte a dare un contributo, magari più piccolo, ma significativo. Da qui forse anche la necessità di trovare più collaborazioni rispetto al passato quando magari bastava un “main sponsor” per fare tutta l’attività. In relazione a questo argomento, tra l’altro un mio personalissimo parere è che le Istituzioni locali potrebbero essere uno dei maggiori/migliori partner in assoluto nel momento che decidono di contenere o azzerare le richieste economiche per l’affitto delle palestre.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Formalmente no, anche se da anni specialmente in occasione delle cene di Natale, cerchiamo di sensibilizzare i nostri tesserati al tema dei “diversamente abili” grazie al contributo fondamentale di una nostra atleta e della sua famiglia, personalmente impegnata in un’Associazione sul territorio che tratta proprio queste tematiche (“Il sole splende per tutti” ONLUS – www.ilsolesplendepertutti.it). Poi quando ci è possibile, tramite una nostra dirigente che ha contatti con un’associazione umanitaria che opera in Kenya, facciamo in modo di inviare un po’ di materiale sportivo, sperando sempre che questo piccolo contributo possa accendere un sorriso in chi è sicuramente meno fortunato di noi. Perché comunque, “anche se facciamo la Serie B”, per noi la Pallavolo resta sempre e innanzitutto un bellissimo gioco!

 
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