Rita Rossa

Gli elettori di Alessandria il 6 e il 7 maggio dovranno scegliere il primo cittadino ed i componenti del consiglio comunale.
Comuni-Italiani.it intervista Rita Rossa, 46 anni, candidata a sindaco di Alessandria con l’appoggio delle liste: Pd, Fds, Sel, Idv, Moderati, Lista Civica Insieme per Rita Rossa Sindaco.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Affronterò la questione del risanamento del bilancio. Questo sarà il passo obbligatorio anche se sarà un compito difficilissimo. Io sono molto preoccupata per la drammatica situazione finanziaria in cui si trova Alessandria, chiarita senza equivoci dalla Corte dei Conti attraverso 48 pagine di una sentenza in cui c’è un lungo elenco di atti dichiarati illegittimi che certificano il fallimento della gestione amministrativa e contabile dell’attuale sindaco. Indipendentemente da ciò l’emergenza finanziaria è una realtà con cui dovere fare i conti.
Proprio in questo momento di crisi dovremo pensare alla riorganizzazione dei servizi, in particolare quelli sociali ed educativi, per non lasciare indietro nessuno. Un’altra priorità, a mio avviso, è la manutenzione ordinaria della città (strade, marciapiedi…)

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna elettorale è stata caratterizzata dalla sobrietà e dalla trasparenza. Proprio in un momento difficile come l’attuale non si possono fare false promesse ai cittadini solo per ottenere più consensi. Ho improntato tutta la mia campagna sull’ascolto degli alessandrini, per capire le loro esigenze e definire insieme le priorità.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Risanamento del bilancio, ricostruzione della città/comunità, partecipazione.

Alla luce degli scandali che coinvolgono la politica italiana, teme una forte astensione alle urne? Ed eventualmente con quali argomenti pensa di convincere gli elettori?
Da mio padre ho imparato a considerare l’esperienza politica innanzitutto come forma di altruismo. Sono trascorsi parecchi anni dalla stagione politica fatta col megafono nelle piazze, ma è rimasta in me la stessa voglia di costruire un mondo, una società, una città migliore, insieme alle donne e agli uomini che ne fanno parte. Io chiederò agli alessandrini di essere valutata per le mie idee e proposte, nella consapevolezza che alla città serve un cambiamento, subito.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Il primo provvedimento sarà la certificazione del bilancio. Una priorità, poi, è sicuramente quella di abbattere la spesa corrente del comune per risanare il bilancio disastrato dall’attuale amministrazione. Nel farlo, però, dovremo salvaguardare le famiglie, le persone anziane e i bambini, e anche a tutti gli enti creditori del Comune, molti dei quali rischiano il collasso per l’insolvenza di Palazzo Rosso. Un buon inizio, a mio avviso, consisterebbe nella chiusura di tutte le “partecipate” non strategiche. Dovremo lavorare, poi, alla riorganizzazione dei servizi sociali ed educativi e della macchina comunale.

In tempi di crisi e di drastici tagli ai trasferimenti ai comuni, come pensa di garantire i servizi al cittadino e le politiche sociali?
Dobbiamo risanare il debito nei confronti del Consorzio dei Servizi Sociali e valorizzare i servizi in stretta collaborazione con i Comuni che lo compongono. Penso alla trasformazione del Consorzio in Unione di Comuni e al rafforzamento e ampliamento delle reti dei servizi sociali che devono rimanere pubblici.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale è una risorsa se la tassazione è autonomamente stabilita dal Comune ed è interamente investita sul territorio e quindi i cittadini possono verificare direttamente la ricaduta dei sacrifici a loro richiesti. Oggi è un deterrente perchè i vincoli posti dallo Stato centrale non lasciano un sufficiente spazio decisionale ai Comuni e non si aggiungono risorse, anzi in molti casi si riducono e i Comuni diventano solo esattori per conto dello Stato. E’ urgente cambiare il sistema, così non si può andare avanti.

E’ sempre attuale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Il concetto di sostenibilità ci sta molto a cuore e dovrà essere perseguito attraverso scelte consapevoli nel campo della mobilità ad esempio, incentivando i trasporti pubblici e l’utilizzo del bike e car sharing. Penso, poi, a una città intelligente, in cui le nuove tecnologie possano ridurre la distanza tra comune e cittadini.
Il territorio, infine, deve essere messo in sicurezza dal rischio di dissesto idrogeologico. Dovremo affrontare il problema del nodo idraulico, tra i più pericolosi d’Italia, e agire per rendere fruibili le sponde dei fiumi per valorizzare l’ambiente fluviale.

Rispetto alla necessità ineludibile di una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, quali misure adotterà la sua amministrazione?
La partecipazione attiva dei cittadini, credo, sia la migliore forma di garanzia per una comunità. Occorre un nuovo patto tra cittadini e amministratori fondato sull’ascolto e il confronto costanti per individuare la priorità da affrontare, facendo un passo alla volta, con ottimismo e tenacia.

A fine mandato che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
L’obiettivo più grande, che sarà anche un obbligo a causa del dissesto, sarà risanare il bilancio. Questo è l’unico modo per ridare linfa al tessuto socio-economico cittadino. Vorrei, poi, che Alessandria tornasse a ricoprire il ruolo di capoluogo e ad essere punto di riferimento importante per i Comuni che insistono nel bacino territoriale, anche favorendo il consolidarsi di rapporti associativi che aiutino i comuni di minori dimensioni ad affrontare i nuovi adempimenti legislativi in modo efficace e nel contempo a fornire alle popolazioni coinvolte servizi di qualità.

 
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