Carlotta Voluttoso, capitano Centro Ester Pallavolo

Nel 1979 nel quartiere Barra di Napoli è sorto il Centro Ester, che da allora è attivo nel campo educativo, sanitario e sportivo.
Con a disposizione una piscina, una palestra, un campo di calcio, sono numerose le attività sportive praticate nel centro: nuoto, atletica leggera, calcio, basket, tennis, fitness e pallavolo.

Per quest’ultima disciplina i due sacerdoti cui si deve la realizzazione di questa importante struttura, padre Adolfo Russo e padre Gennaro Lamuro, nel 1981 convinsero Angelo Di Bello, già primo presidente del Comitato Regionale della FIPAV, ad accettare la presidenza della società di pallavolo.
Dopo qualche anno il Centro Ester lasciò il settore maschile e puntò tutto su quello femminile.

Negli anni novanta, con la presidenza di Rino Improta e abbandonate le remore a comprare giocatrici e a cercare sponsor, la società è arrivata fino in A1.
Oltre la storica palestra di via Vela, da anni il Centro Ester utilizza anche il PalaDennerlein di via delle Repubbliche Marinare.

Nella stagione 2011-2012 il Centro Ester Pallavolo partecipa al campionato regionale campano di pallavolo femminile serie C girone A.
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it il Giosuè Napolitano, consigliere della società.

Il 2011 cosa ha lasciato nella storia trentennale, con partecipazioni importanti fino all’A1, della vostra associazione?
Il 2011 è stato caratterizzato da un eccellente risultato della squadra di Serie C che, con un organico molto giovane e con molte atlete debuttanti nella categoria, ha ottenuto una tranquilla salvezza. Il settore giovanile, poi, ha ancora una volta conquistato titoli provinciali e regionali con il fiore all’occhiello dell’ottavo posto alle finali nazionali Under 14 a ventuno squadre.

Giosuè Napolitano

Dopo 16 partite avete 29 punti. Risultati in linea con gli obiettivi stagionali?
Più che in linea, direi oltre le aspettative! Siamo a ridosso della zona Play Off e, se la crescita tecnica continuerà con lo stesso trend dei primi mesi di attività, potremmo anche ambire a partecipare agli spareggi.

Quale partita tra queste ricorda particolarmente per il risultato, le emozioni?
La partita contro l’Ottaviano mi ha personalmente coinvolto in una maniera strana. In campo c’erano da una parte le ragazze del Centro Ester e dall’altro la squadra in cui gioca mia figlia Claudia. Dal punto di vista spettacolare, però, credo sia stata quella contro i Normanni: sotto 2 set ad 1 abbiamo vinto con una grande forza di volontà, determinazione e “cattiveria”.

In quale fondamentale eccellete?
Trattandosi di una squadra molto giovane, la valutazione sui fondamentali individuali e di squadra non è facile in quanto si migliora con grande velocità ma sono altrettanto frequenti i momenti di smarrimento.

E quello più debole?
In parte vale quello detto per i punti forti. Personalmente penso che dovremmo migliorare nei fondamentali di seconda linea. Ma questo processo succederà a mano a mano che il gruppo acquisirà l’esperienza e la determinazione che ancora ci mancano.

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere l’MVP a fine stagione.
Non è mai giusto né opportuno fare delle graduatorie, ma mi auguro che questo possa essere l’anno della consacrazione a più alti livelli del nostro capitano, Carlotta Voluttoso.

Nel girone A chi è favorito per la promozione e i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Sicuramente il Pozzuoli sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre. Dopo credo ci siano tre/quattro squadre: Olimpia S.S. Telesino, Royal Salerno, Normanni Aversa e, spero, il Centro Ester. Per l’unica retrocessione, credo, se la vedranno Aversa e Rota in quanto le altre mi sembrano ormai troppo lontane per rimanere coinvolte nella bagarre.

Time out per le ragazze del Centro Ester con coach Gaetano Vitale

C’è un derby particolarmente sentito dalla squadra e dai tifosi?
A dire il vero, sembra che tutte le squadre, quando giocano contro di noi, si sentano chiamate alla partita della vita. Questo ci inorgoglisce e ci carica di maggiori responsabilità.
Avete anche una squadra in serie D girone C Progetto Giovani, con 5 punti dopo 10 partite. Puntate dunque molto sul settore giovanile?
La rinuncia all’A1 e, successivamente, alla B1, testimonia in maniera eloquente la “mission” che la società persegue: un’attività finalizzata alla crescita e alla qualificazione delle giovani atlete. La nostra Serie D è formata da un gruppo Under 16 che si trova a competere con squadre che presentano in campo quasi tutte ventenni oltre, naturalmente, alle atlete fuori quota. Le difficoltà ci sono e, grazie a Dio, rappresentano inevitabilmente un ottimo banco di prova per favorire sia la crescita che la qualificazione. Siamo però confidenti che il lavoro ed i sacrifici a cui queste giovani si stanno sottoponendo, darà i suoi frutti nel corso del girone di ritorno.

Possiamo ricordare risultati particolari nei campionati di categoria negli ultimi anni?
Il risultato più esaltante e gratificante è che da molti anni ormai siamo sistematicamente presenti con almeno una rappresentativa alle Finali Nazionali dove abbiamo l’onore e l’onere di confrontarci con i settori giovanili dei più attrezzati vivai dei club di serie A.

Secondo lei quali sono le principali differenze, anche sul piano tecnico, tra un campionato regionale ed uno nazionale come la B2?
Soprattutto quelle economiche. Tecnicamente le differenze non sono abissali tenuto conto che negli ultimi anni, con l’allargamento dei gironi a 14/16 squadre, il livello si è molto abbassato.

Centro Ester Pallavolo serie D 11-12

La pallavolo con i canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre ha aumentato la sua visibilità. Ritiene che sia un fatto positivo?
Sicuramente positivo. Abbiamo modo di raggiungere fasce di pubblico che altrimenti non sceglierebbero di vedere il volley a pagamento. Però credo che agli addetti ai lavori qualche volte manchi la qualità della pay tv.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Premesso che gli eventi importanti (Finali scudetto, Europei, ecc) sono andati anche sui canali generalisti, considerato che la pallavolo non può essere inserita facilmente nei palinsesti di questi canali causa l’impossibilità di prevederne la durata, ritengo positivo che la RAI (e SPORTITALIA per le Coppe Europee) diano visibilità al nostro sport sui canali tematici del digitale terrestre.

A suo giudizio qual è lo stato di salute (considerando l’impegno della Federazione con le varie rappresentative provinciali e regionali, Club Italia, ecc.) della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre e comunque ai vertici del volley europeo e mondiale?
Nel maschile, credo che si stia esagerando. Se da una parte è giusto perseguire la finalità di seguire i migliori giovani per assecondarne la crescita in un gruppo di eccellenza (Club Italia) dall’altra ritengo che se i gruppi diventano due ed i giovani reclutati tanti, le società saranno sempre costrette a rivolgersi al mercato estero per schierare formazioni dignitose in serie A1 e A2.
Nel femminile ormai l’esperienza del Club Italia si è consolidata e, grazie anche ad un numero maggiore di praticanti, i risultati positivi sono sotto gli occhi di tutti.

E in Campania?
Dopo l’eccellente primo posto dei maschi nel Trofeo delle Regioni di due anni fa, le nostre selezioni, maschile e femminile, navigano nelle parti basse della classifica, segno di un movimento che ancora non riesce a spiccare il volo soprattutto sotto l’aspetto del reclutamento per il maschile e quello della qualificazione per il femminile. Attendiamo qualche buona notizia dalle rappresentative provinciali che, lavorando su atleti/atlete più giovani di un anno, hanno più ampi margini di miglioramento. Prova ne è che il Comitato Provinciale di Napoli si è aggiudicato nel 2011 il 7° Trofeo dei Tre Mari e il 1° Trofeo Campania organizzato dal CONI regionale.

Centro Ester Pallavolo serie C 2011-2012

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
Con i cartoni animati! Al di là della battuta, che tanto battuta non è, il numero maggiore di praticanti femmine rende più facile la scoperta dei talenti. I maschietti sono, purtroppo per noi e per loro, attratti fortemente dal calcio, calcetto, calciotto e via calciando.

Le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
Sicuramente. In aggiunta alle motivazioni già espresse penso anche che il movimento non abbia saputo sfruttare a pieno, dal punto di vista comunicazionale e promozionale, i tre mondiali vinti, le World League, i titoli europei, la generazione dei Fenomeni, ecc. per fare una massiccia promozione nelle scuole. Inoltre, a causa delle difficoltà di reperire gli impianti di allenamento e di spazi di palestra sempre troppo ristretti, le società dedicano maggiore attenzione alle ragazze, la cui domanda è prevalente rispetto ai maschi, e destinano a questi ultimi solo spazi residuali, poco appetibili e scarsamente fruibili. In pratica, è il serpente che si morde la coda!

Negli anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
In un primo momento, per una naturale resistenza al cambiamento, mi sembravano distorsioni che snaturavano il volley. Successivamente ho dovuto riconoscere che hanno dato più fluidità al gioco e reso più gradevole lo spettacolo. Adesso aspettiamo l’introduzione di mezzi di ausilio tecnologico agli arbitri. Questo è il segno che la pallavolo, in quanto sport giovane, non teme l’evoluzione e non è ostinatamente avvinghiata alle proprie origini.

Cosa eventualmente cambierebbe?
L’invasione a rete. A livello di serie A non crea particolari problemi, sia per la preparazione degli arbitri che per l’attenzione dei media (replay, slow motion, net cam, ecc). A livello più basso è troppo facile per i direttori di gara giustificare qualsiasi fischio con il tocco del nastro o, al contrario, qualsiasi movimento della rete con tocchi al di sotto di esso.

Centro Ester Pallavolo squadra giovanile

Il Centro Ester Pallavolo cosa rappresenta per la comunità di Napoli e in particolare del quartiere di Barra?
In trentatré anni di attività il Centro Ester, che inizialmente vantava anche formazioni maschili in serie regionale, ha caratterizzato la vita sportiva pallavolistica della città affiancando il proprio nome e la propria storia a sodalizi che negli anni sessanta/settanta rappresentavano il volley a Napoli: VVF Padula, Partenope, Cus Napoli, Esercito. Contemporaneamente è cresciuta la credibilità anche presso le istituzioni sportive (CONI) e civili (Comune – Provincia – Regione). Con la partecipazione alla Serie A, infine, il quartiere di Barra è salito all’attenzione di quotidiani e TV a livello nazionale e locale anche per una realtà diversa da quelle solite, legate al degrado delle periferie ed a fatti di camorra. Ritengo significativo evidenziare che, in occasione delle gare casalinghe, un buon numero di famiglie di Barra affrettava il pranzo della domenica, usciva di casa, rinunciava a 90° minuto e si recava all’happening al Palazzetto. Tutto ciò non era mai avvenuto prima e non è mai più avvenuto dopo. E tutto ciò non sarebbe stato neanche lontanamente immaginabile se non ci fosse stato il “miracolo” della pallavolo.

La crisi economica come condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Questa crisi è devastante. Lo sport non fa eccezione! Non a caso quest’anno è stato impossibile far partire i campionati di serie C con 28 squadre maschili e 28 femminili. E laddove si è riuscito a farlo, si sono poi registrate defezioni nel corso del campionato. Analoga situazione si registra nei campionati nazionali di B1 e B2, dove alcuni gironi, a causa di ritiri in corso d’opera, sono ridotti da quattordici a undici squadre. E la crisi imperante non risparmia di certo il Centro Ester!

Partecipate anche ad iniziative sociali e benefiche?
Qualche hanno fa abbiamo messo a disposizione le nostre maglie per loghi e denominazioni di organizzazioni benefiche (Amnesty International, A.I.S.A., ecc.) e, non avendo tuttora sponsor, lo spazio è comunque ancora a disposizione per chi ne faccia richiesta. Inoltre, essendo la sezione Pallavolo inserita nell’Associazione Centro Ester Onlus, partecipa, con i propri iscritti, a molte delle iniziative sociali e benefiche che l’Associazione organizza.

 
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