Time Out per la Marino Pallavolo ASD

La Marino Pallavolo ASD partecipa al campionato nazionale maschile di serie B2, girone G composto da 13 squadre laziali e pugliesi.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Massimiliano Giordani, direttore tecnico del settore maschile della società di Marino, comune in provincia di Roma.

Come è stata rinforzata la rosa?
La rosa rispetto allo scorso anno, dopo aver vinto il campionato di serie C ha avuto innesti nel ruolo di secondo palleggiatore,Simone Cicchinelli, nel ruolo di ricevitore attaccante, Lorenzo Perugini, un centrale Settimio Pera, e i due opposti Paolo Mazza e Francesco Cimini.

Tra i fondamentali dove eccellete e dove invece dovete migliorare?
Il nostro è un gioco molto rapido e sicuramente quando è possibile proporlo, l’attacco di palla rapida è molto efficiente. Fatichiamo nel fondamentale della battuta, ci stiamo lavorando per incrementare l’efficienza dei battitori in salto forte, cercando di essere solidi nelle battute più tattiche.

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere l’MVP a fine stagione.
Per un allenatore è sempre difficile individuare l’MVP, poiché tutti nella propria testa rivestono un ruolo importante e determinate quando si vince, è scontato dire che possa essere la squadra intera a prendersi il merito, ma confido nella stabilizzazione e completa maturazione di Daniele Di Belardino classe 91 come schiacciatore e Francesco Ronsini classe 92 come palleggiatore. Hanno entrambi la possibilità di far molto bene data la loro giovane età. Gli altri sicuramente sono i più esperti e potranno contribuire decisamente a far crescere i propri compagni.

Massimiliano Giordani

Nel girone G chi è favorito per la promozione e per i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Direi in assoluto il Monterotondo, che ha allestito una squadra di categoria superiore, dopo di loro vedo bene Altamura, Civita Castellana e Pomezia con qualche inaspettato outsider tipo Tivoli, Veroli e Turi. Per la zona calda la lotta interesserà tutte le altre squadre, il livello è simile e sarà importante far bene negli scontri diretti e rubare qualche punto alle grandi.

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
Potrebbe essere un valido veicolo per i giovani purché ben preparati e non buttati allo sbaraglio solo per l’anno di nascita. Sono del parere che la B2 ha sistemi ed organizzazione molto buoni, ma bisogna aver coraggio nelle programmazioni per far crescere i prodotti dei vari vivai societari.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità. Ritiene che sia un fatto positivo?
Ogni momento di visibilità è un fatto positivo, dall’interno del nostro mondo si ha la sensazione di vivere in qualcosa di enorme, per accorgerci poi che è un mondo fatto solo di addetti ai lavori… ci conosciamo tutti. Dobbiamo fare in modo che molti si avvicinino al nostro sport non solo come utilizzatori finali ma anche come semplici visitatori che si divertono ad assistere ai nostri eventi… per cui tornando alla domanda ogni cosa che pubblicizzi e valorizzi è ben accetta.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Oggi su internet tutto è a portata di mano. Le piattaforme su cui si può proporre il nostro sport sono molteplici per cui non credo sia un problema.

Avete anche un settore femminile e la prima squadra partecipa alla serie C. Con quali aspirazioni?
Sì, abbiamo un folto settore giovanile femminile, con una prima squadra rinnovata. Essendo io il direttore tecnico del settore maschile sono una persona poco indicata per definire progettualità ed aspirazioni. Ma posso dire che la società è molto presente e vogliosa di far bene con le ragazze.

Francesco Ronsini

Nel reclutamento riscontrate una prevalenza di adesioni delle ragazze?
Posso affermare con molta soddisfazione che c’è stato un forte incremento nelle iscrizioni nel maschile, non possiamo parlare di inversione di tendenza poiché il volley rosa è il primo sport al femminile e non ha concorrenti come calcio e basket. Ma aver avuto importanti incrementi nelle iscrizioni con una squadra di basket che opera nello stesso impianto è sintomo che siamo nella giusta direzione ma non vogliamo fermarci.

Lo ritiene un trend irreversibile?
Lo spero ma è difficile mi accontenterei di un rapporto 4 a 3… ma firmo per un 4 a 2!!!

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre ai vertici del volley europeo e mondiale?
Beh siamo in piena World Cup, con le ragazze fresche vincitrici e i ragazzi che ci stanno facendo divertire, nel maschile “avverto” molta positività, dopo gli anni d’oro ed un periodo passato a goderne gli effetti, stiamo rimontando la china. Seppur il volley non sia il primo sport in Italia, restiamo una potenza mondiale come risorse umane con realtà molto importanti che operano nel settore giovanile. Se si intraprende la strada della sinergia credo che potremmo tornare a cogliere nuovi ed importanti traguardi. Resto convinto che la programmazione non deve vivere di momenti positivi o negativi, ma coglierne i segnali per potersi adeguare e soprattutto “anticipare“, solo così l’ambiente sarà sempre pronto ad affrontare nuove sfide.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Penso che sia diventato uno sport più giocabile per i più piccoli con meno interruzioni, e più fruibile per gli spettatori. In sostanza sono favorevole!

Cosa eventualmente cambierebbe?
Cambierei il sistema dei cambi tra titolari e riserve. Credo che un modello tipo basket possa permettere di più nelle fasce under 13-16, a volte per molti allenatori resta difficile coinvolgere tutti i ragazzi e al giorno d’oggi è facile perdere motivazioni se non si è protagonisti. Ad alto livello, ognuno trova una sua dimensione in squadra anche se i cambi liberi apporterebbero più possibilità e perché no più spettacolarità.

Daniele Di Belardino

La Marino Pallavolo ASD cosa rappresenta per la comunità di Marino?
È una realtà molto radicata nel territorio, il territorio comunale oltre alla città di Marino racchiude frazioni e località che alle porte di una metropoli come Roma, offre un bacino d’utenza assai rilevante. La vittoria dello scorso anno ha portato ad un incremento del tifo. Sono allo studio la creazione di consorzi sportivi, anche se resta una difficoltà unire le forze con altre realtà sportive limitrofe, potremmo definirlo un work in progress.

Esiste un derby particolarmente sentito dall’associazione e dai tifosi?
Al nostro primo anno di serie B, abbiamo squadre limitrofe dei castelli romani che sono nel nostro stesso girone come Frascati o Pomezia, ma non possiamo parlare di sentita aria da derby. Forse in futuro potremmo definirli tali.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Anche in tempi di non crisi la pallavolo nel nostro territorio vive problematiche di reperimento di risorse. Debbo dire che ho la fortuna di lavorare in una società che annovera tra le proprie fila volontari mossi da grande motivazione, coordinati da un Presidente dotato di grandi capacità di coinvolgimento. Piccoli passi in avanti ma solidi. Per cui forse Marino è da ritenersi un’isola felice.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
L’attività nel sociale è anch’essa radicata nel DNA dell’associazione, sono infatti attivi gruppi di lavoro con assistenti altamente qualificati che contribuiscono al recupero di persone disagiate ovvero di persone con particolari problematiche.

 
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