falda acquifera inquinata


L’inquinamento delle falde acquifere al confine tra Bastia Umbra e Assisi è a livelli preoccupanti. A lanciare l’allarme è il Movimento Cinque Stelle Perugia che sulla scorta degli ultimi dati riportati in questi giorni dalla stampa chiede che le Istituzioni facciano luce sulla questione e trovino i responsabili.

Le ultimi analisi parlano di inquinamento da composti organo-alogenati (tetracloroetilene e tricloroetilene) nelle acque sotterranee dell’area a cavallo tra i due comuni. Una situazione drammatica rispetto alla quale si stanno già ponendo in essere le prime operazioni di recupero. Il Comune di Assisi e la Regione Umbria hanno stanziato 100.000 euro per attuare il piano di caratterizzazione ambientale e l’analisi di rischio, che comprende un insieme di attività propedeutiche alla realizzazione degli eventuali interventi di bonifica.

“La cosa sconvolgente – denuncia il Movimento Cinque Stelle Perugianon è però l’inquinamento delle falde, ma la popolazione di quelle zone, che sembra tranquillamente abituata o rassegnata pensando di aggirare il problema acquistando l’acqua al supermercato”.

Ma i grillini puntano il dito anche contro la Regione Umbria, in particolare contro la decisione di stanziare 80mila euro per eseguire – come spiega una nota dell’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, citata dagli stessi grillini – una “ricostruzione delle attività produttive svolte nell’area”, i cui “risultati consentiranno di perimetrare l’area o le aree su cui effettuare gli eventuali interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di tutela sanitaria, così come di apporre eventuali vincoli”.

“L’ente pubblico, – attaccano i grillini – uno dei cui compiti principali è quello di programmare e controllare ex-ante le attività economiche del territorio, proprio per evitare simili circostanze, si trova a dover fronteggiare un’emergenza e lo fa cercando di capire quali sono i processi produttivi nell’area in esame, ciò che dovrebbe già conoscere perfettamente. A questo punto ci chiediamo: a cosa servono permessi, licenze, autorizzazioni, burocrazia e quant’altro?”

 
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