Nicola Garbellini

Le elezioni Amministrative del 15 e 16 maggio chiameranno alle urne 2.544 cittadini di Canaro, dal cui voto usciranno i dodici componenti del consiglio comunale. In questa seconda tappa veneta dello speciale sulle elezioni comunali 2011, Comuni-Italiani.it ha intervistato Nicola Garbellini, 31 anni, candidato a sindaco sostenuto dalla lista civica “Canaro Rinasce”

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Le problematiche di Canaro, come quelle di ogni altro piccolo Comune, sono molteplici ed aggravate ancor più dalla cronica carenza di fondi che caratterizza le Amministrazioni locali.
I temi sono numerosi: dai servizi primari per i cittadini alle politiche sociali, dalla necessità di creare spazi di aggregazione alla valorizzazione del patrimonio storico ed ambientale, dalla manutenzione del territorio alla realizzazione di talune opere pubbliche.
Il “non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini” dello Stato centrale, ha spesso costretto gli Enti locali, per sopravvivere, a fare veri e propri salti mortali nell’amministrazione della cosa pubblica. I Sindaci, dunque, a mio parere, a fronte di partiti sempre più arroccati nella difesa delle loro posizioni ed incapaci di esprimere la vitalità del tessuto sociale, rappresentano attualmente l’unica forma autentica e pura del fare politica in Italia.
Ciò premesso, oggi i Comuni virtuosi sono quelli che riescono a compiere, in sintesi, tre diversi tipi di operazioni, non necessariamente alternative tra loro: cogliere vantaggi economici per la Comunità da interventi di natura privata; scegliere la via delle convenzioni con altri Enti locali per la realizzazione e l’erogazione di servizi pubblici; puntare sul connubio pubblico – privato per la realizzazione delle opere pubbliche, a costo minimo per i cittadini.
La nostra idea è quella di continuare a puntare su queste tre soluzioni anche per il futuro, come è stato fatto dall’ultima Amministrazione comunale da noi guidata con il cosiddetto “parco fotovoltaico”. In questo modo risolveremo i problemi strutturali del paese e realizzeremo le nuove opere “visibili” che il bene del nostro paese richiede di perseguire.
Per le opere “invisibili” di natura culturale e sociale, tuttavia, i soldi non saranno da soli sufficienti, ma bisognerà puntare, soprattutto, su una politica che guardi al futuro e non lasci da solo nessuno.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La nostra sarà una campagna elettorale, in primo luogo, d’ascolto. Non intendiamo prospettare ai cittadini soluzioni definitive senza avere prima prestato attenzione alle loro istanze. Il programma elettorale non è dato una volta per tutte né costruito all’interno di una sede elettorale o politica che sia: esso è, soprattutto, un momento vitale di confronto e di sintesi tra molteplici idee, talora anche contrastanti.
In ogni caso, una base ampia ed elaborata di proposte su cui ragionare insieme esiste: compito della politica è però, dopo la discussione circa le diverse azioni da intraprendere, effettuare delle scelte. In questo senso ed in secondo luogo, il nostro ruolo sarà quello di decidere ed assumere impegni certi nei confronti della Comunità.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Oltre a garantire continuità all’azione amministrativa precedente, portando a termine tutti gli interventi già pianificati ed avviati (come ad esempio il restauro e recupero della casa natale di Benvenuto Tisi detto il “Garofalo”, con la creazione di spazi espositivi e di un museo virtuale), tre saranno i settori principali sui quali ci concentreremo, ovvero:
a. quello delle opere pubbliche, con l’adozione di un nuovo piano del traffico, la realizzazione di una nuova piazza Bersaglieri d’Italia, dotata di aree verdi, e la creazione di un sottopasso ciclabile alla Statale 16 per congiungere il centro con la frazione di Vallone;
b. quello del politiche sociali, con l’istituzione di una Consulta che si occupi di promuovere, coordinare e gestire tutti gli interventi in ambito sociale da realizzarsi da parte dell’Amministrazione, in collaborazione con l’assessorato competente;
c. quello della scuola, creando le condizioni per un dialogo continuo e costante tra le relative Istituzioni e l’Amministrazione per operare scelte condivise nell’interesse delle future generazioni.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Vi sono interventi che, pur privi di risonanza esterna, richiedono una nostra azione tempestiva, in quanto riguardano i servizi primari per i cittadini. Oltre a questi, l’impegno che ci assumiamo, è quello di avviare concretamente, il prima possibile, i lavori per il restauro della Casa natale del Garofalo.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
La nostra è una lista giovane che conta anche una discreta rappresentanza femminile. Per la scelta dei componenti della stessa non ho rispettato, tuttavia, alcuna quota né criterio prefissato ma unicamente il buon senso. Gli unici parametri che ho seguito sono stati quelli della competenza, della disponibilità e della rappresentatività.
Sono convinto, in generale, che le quote, di qualunque colore siano, presentino più svantaggi che vantaggi: se è vero, infatti, che in qualche modo esse preservano talune categorie di persone, dall’altro spesso non garantiscono l’operatività dei succitati principi tra le persone che accedono alla competizione elettorale e rischiano di escludere chi, invece, li incarna.
Sarebbe auspicabile che l’intera classe politica, senza bisogno di quote, si rendesse conto dell’urgenza di conciliare il merito con un completo rinnovamento generazionale ed una maggiore sensibilità in ordine alle questioni di genere.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Intendiamo promuovere decisamente uno sviluppo ecosostenibile del nostro territorio, che migliori la qualità della vita dei cittadini. In questa direzione muovono molteplici proposte contenute nel nostro programma di governo, tra cui la realizzazione di un sottopasso ciclabile alla Statale 16 per congiungere il centro con Vallone; la creazione di una pista ciclabile (o percorso protetto) sulla via Marconi; la creazione di un Ecocentro comunale per la raccolta dei rifiuti non ordinari; la realizzazione di un percorso vita che sfrutti i percorsi protetti esistenti e quelli che verranno realizzati.
In continuità con gli impegni assunti dalla precedente Amministrazione comunale assegneremo, infine, talune borse di studio per le tesi di laurea ed i progetti di ricerca in materia ambientale e/o di fonti alternative realizzati dagli studenti polesani più meritevoli.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Credo che nessun Comune italiano dovrebbe ospitarne una, al di là delle conferme fornite dai tragici fatti di queste settimane.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
In termini di incidenza sul territorio, Canaro vive in misura estremamente marginale il problema dell’immigrazione, pur di grande attualità in questo momento. La risposta, qualora il problema si ponesse, sarebbe, comunque, chiara: l’accoglienza non può essere disgiunta dalla sicurezza per i cittadini e dal rispetto delle regole.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale è ormai un’opportunità cui nessuno può rinunziare. Occorre però affrontare il tema nell’ottica di una complessiva riforma dello Stato soggetto e, soprattutto, al di là di ogni strumentalizzazione politica.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Il nostro è un programma che mira principalmente a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Non ci interessano le grandi opere fini a se stesse: il nostro obiettivo è fare rinascere Canaro come Comunità, prima ancora che come territorio, ricreando il senso di appartenenza ad una stessa terra.

 
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