Parma Pallamano ASD A1

Il Parma Pallamano ASD partecipa al campionato di pallamano maschile serie A1, girone A.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Francesco Fanti, presidente della società di Parma.

Il 2011, quale traccia ha lasciato nella lunga storia della società?
Il 2011 come lo sarà anche il 2012 saranno gli anni della ristrutturazione e del rigore economico. Purtroppo si dovrà tenere in maggiore conto tutte le spese anche le più piccole. Dal punto di vista personale il 2011 è stato l’anno della mia elezione e quindi soddisfacente, sono solo all’inizio e il lavoro non manca.

In campionato, con una squadra in gran parte composta da prodotti del vivaio, a tre partite dalla fine siete penultimi con 11 punti. Risultati in linea con gli obiettivi stagionali?
Direi che l’obbiettivo stagionale è vicino. Sarà decisivo lo scontro diretto a Parma con il Leno ultimo in classifica. In caso di vittoria saremo matematicamente salvi con una giornata d’anticipo. Confido nella voglia di lottare del mister e di tutta la squadra che fino a questo punto hanno ben figurato.

Un pronostico sui verdetti del campionato della serie A1 girone A.
Al 90% promosso in A Elite Cassano Magnago e retrocesso in A2 il Leno.

Francesco Fanti

Quale partita di questo campionato ricorda maggiormente per emozioni, risultato?
Sicuramente all’andata contro il Casalgrande, dove la vittoria sofferta e combattuta, per sole due reti, è arrivata contro una squadra che non si batteva da parecchio tempo.

Nel roster quali sono gli atleti maggiormente decisivi e magari più amati dal pubblico?
Per determinazione, simpatia e attaccamento alla maglia sicuramente Marcello Maiavacchi (Maio), poi Stefano Faiulli capitano della squadra, il bomber Mauro Martellini, Raffaele Scicchitano che con le sue parate infiamma il pubblico ma tutti, soprattutto i giovani del vivaio, quando fanno buone prestazioni sono sempre molto applauditi dal pubblico presente.

C’è una partita, un derby storicamente più sentito dalla squadra e dai tifosi?
Tutti i derby sono molto sentiti ed ogni anno, visto la buona divulgazione della pallamano in Emilia Romagna, ne abbiamo 3 o 4. Quello più sentito è contro il Casalgrande anche per la rivalità fra province limitrofe di Parma e Reggio Emilia. Ma anche con Carpi e Ferrara sono sempre belle partite non solo in A1 ma anche nelle giovanili.

Le squadre giovanili come si comportano nei loro campionati?
Direi bene anche perché molti ragazzi partecipano a due campionati e spesso con differenze di età non trascurabili. Dall’under 12 all’under 18 passando per l’under 14 e l’under 16 le posizioni peggiori sono di metà classifica condite da buone prestazioni. Non ci possiamo lamentare, anzi vista la convocazione in nazionale Under 18 di Lorenzo Piletti classe 94, per la manifestazione internazionale dei Giochi del Mediterraneo che si sono svolti a Lagoa in Portogallo, possiamo dirci soddisfatti. Inoltre altri due giovani fanno parte della rappresentativa regionale Emilia Romagna under 16, Marco Mancuso e Stefano Oppici quindi non ci resta che continuare il nostro lavoro.

Parma Pallamano ASD U18

Anche la pallamano, con i canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre, ha aumentato la sua visibilità. Quanto è stato positivo sia per l’aspetto economico (sponsor) sia per la diffusione della pallamano tra i giovani?
Con l’arrivo dei canali digitali la visibilità della pallamano è notevolmente aumentata, si potrebbe aumentare maggiormente facendo giocare la partita della massima serie (Elite) in altri orari e trasmettendo anche una replica in seconda serata. Per quanto riguarda gli sponsor, purtroppo per l’A1, la televisione non serve a niente, ci vorrebbero altre strade; per prima cosa occorrerebbe fare diventare la pallamano uno sport “vendibile” come è successo per il rugby, la pallacanestro e la pallavolo. Quindi poi se ne potrebbe parlare ma qui si allargherebbero i discorsi a dismisura.

Come si avvicinano oggi alla vostra disciplina?
Attraverso le scuole, facendo conoscere la pallamano (che è lo sport di squadra più completo in assoluto) ma è veramente dura, sopratutto in una città come Parma che offre una quantità di sport di alto livello veramente esagerata.

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallamano italiana, maschile e femminile? Come siamo collocati a livello europeo?
Purtroppo la pallamano in Italia non è seguita come dovrebbe. La mentalità italiana è “calcio-dipendente“. Siamo l’unica grande nazione europea senza una nazionale di pallamano nelle prime 10 nazioni al mondo. Danimarca, Francia, Spagna, Germania e tutto l’est europeo conoscono la pallamano e spesso vincono europei e mondiali. Queste stesse nazioni sono ad alto livello anche in altri sport come il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, l’atletica… Quindi vuole dire che nelle scuole hanno fatto conoscere moltissimi sport ai ragazzi. In Italia sappiamo benissimo che non è così e gli sport “minori” hanno grosse difficoltà per emergere ad un discreto livello. Per questi motivi e per questioni organizzative di Federazione la pallamano non ha delle nazionali a un discreto livello internazionale e per il momento siamo in una fase di “inizio ristrutturazione”, ma sarà un lavoro a lungo termine.

Alle ormai imminenti Olimpiadi di Londra quali nazionali prevede si giocheranno il podio?
Sicuramente la Danimarca, Francia, Spagna e Germania sono molto agguerrite, per il resto l’emozione di un’olimpiade può giocare brutti o begli scherzi a chiunque.

Parma Pallamano ASD U16

Se le fosse chiesto cambierebbe qualcosa nelle attuali regole di gioco?
Penso che non cambierei nulla, cercherei di uniformare maggiormente gli arbitri in maniera da avere meno interpretazioni e più certezze per tutti, per non creare malcontenti.

Il Parma Pallamano ASD cosa rappresenta per i tifosi, gli sportivi, le istituzioni locali?
Questa domanda andrebbe rivolta a loro, noi cerchiamo di fare il massimo per farci ben volere dai tifosi, per farci conoscere meglio e di più dagli sportivi di Parma e provincia e per collaborare per quanto possibile con le istituzioni locali. Ogni anno vediamo che sempre più persone si avvicinano alla pallamano e questo ci gratifica.

La crisi economica come condiziona i programmi di una società di handball di alto livello?
La crisi condiziona eccome! Per prima cosa gli sponsor (fonte principale di sostentamento) che diminuiscono il loro apporto, quindi le spese fisse rimangono alte (palestre, trasferte, materiale, etc), prima di fare una spesa si sviscerano tutte le possibili conseguenze e poi ci si pensa ancora. Si spera sempre di fare le scelte giuste e fare una programmazione a medio-lungo termine diventa veramente difficile.

Siete protagonisti anche in iniziative sociali, benefiche?
Per il momento no, ma ci stiamo organizzando. Purtroppo all’interno della società siamo in pochi e organizzare in maniera efficiente una manifestazione benefica occorrono persone e tempo. In cantiere abbiamo qualcosa ma è ancora allo stato embrionale. Speriamo nei prossimi mesi di poterci cimentare anche con un’iniziativa sociale che sicuramente gratificherà l’associazione che aiuteremo, i nostri tifosi e noi.

 
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