Vincenzo Lo Meo

Per la Sicilia le elezioni amministrative iniziano il 29 e 30 maggio, in concomitanza con i ballottaggi previsti nel resto d’Italia. Per la provincia palermitana occhi puntati su Bagheria, dove sono 47.960 i cittadini chiamati a recarsi alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Tra i concorrenti alla poltrona di primo cittadino c’è Vincenzo Lo Meo, 54 anni, candidato a sindaco sostenuto da UDC, FLI, e le liste civiche “L’altra Bagheria”, “Un progetto per Bagheria”, “Democratici per Bagheria”. Comuni-Italiani.it lo ha intervistato in vista del prossimo appuntamento elettorale.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Il comprensorio di Bagheria vive ormai da tanti anni una grave crisi economica: basso tasso di attività; elevato tasso di disoccupazione; elevata incidenza, anche se in calo, del settore primario, tendenzialmente contenitore di occupazione marginale; un’elevata incidenza del settore delle costruzioni; un livello di occupati nel settore turistico (3% circa) che si attesta ai livelli nazionali ma che, date le potenzialità della zona, potrebbe essere ulteriormente sfruttato al fine di ridurre i gravi problemi occupazionali.
Vi è poi stata in questi ultimi anni una grave emergenza riguardante la raccolta dei rifiuti, che l’Amministrazione uscente non è riuscita a risolvere. Pertanto le priorità della città riguardano il problema dei rifiuti e soprattutto il problema occupazionale.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Intendo andare per le vie e per i quartieri di Bagheria, spiegare le nostre idee di gestione e sviluppo della città e ad ascoltare la gente che ha voglia di parlare. Visiteremo strada per strada tutti i quartieri della città. Lo facciamo con un APE (il nostro lapino) e abbiamo chiamato APE TOUR il modo di andare tra la gente. L’ape (mezzo ed insetto) che rappresenta l’operosità, l’organizzazione al servizio di una comunità.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Occorre che le questioni economiche ritornino al centro del dibattito politico e culturale della città, utilizzando le risorse che ci connotano e che tutti conosciamo, risorse da mettere a “sistema” per uno sviluppo possibile: immagino Bagheria quale un polo integrato di servizi qualificati per l’intera area metropolitana di Palermo, sede di eventi e luogo che attrae e polarizza flussi i quali determinano ricadute positive sul sistema economico locale.
I punti salienti del programma riguardano:
Servizi alle imprese: occorre attuare politiche di contesto in grado di migliorare l’attrattività del territorio, partendo innanzi tutto dalla realizzazione di aree artigianali e industriali, rilanciando il ruolo dello sportello unico;
Igiene e decoro urbano, per ripristinare condizioni di normalità, avviando la raccolta differenziata e applicando la nuova legge regionale 9/2010 che prevede il raggiungimento di una quota del 65% di raccolta differenziata entro il 2015 (con almeno il 50% dei rifiuti riciclati).
Mobilità: occorre ridefinire il sistema della viabilità cittadino, attraverso un piano complessivo che disegni il sistema della mobilità in funzione dei bisogni dei cittadini e delle reali esigenze delle diverse categorie produttive. Occorre realizzare i parcheggi vicino al corso, i semafori e la manutenzione del manto stradale.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Innanzitutto faremo una ricognizione sulle casse comunali per verificare la situazione di grave crisi di liquidità del Comune, poi attueremo fin da subito alcuni progetti pronti per essere attuati, come ad esempio il parcheggio a Piazza Indipendenza, il completamento della zona artigianale ed avviaremo la raccolta differenziata, possibilmente a cominciare dal prossimo anno scolastico. Le scuole devono essere parte attiva di questo “cambio di abitudini”.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Credo molto nelle pari opportunità, tant’è che ho indicato come primi tre assessori delle donne: Vittoria Casa per “Democratici per Bagheria”, Tania Naro dell’F.L.I., e Fara Pipia per “Un Progetto per Bagheria”. Sono state scelte tre donne che con onestà, impegno quotidiano, fatica e duro lavoro si sono ritagliati i propri spazi nella società e hanno costruito la loro vita, personale e professionale. Sono tre donne disposte a sacrificare il loro tempo libero, a fare delle rinunce per migliorare la propria città, desiderose di farlo. Le liste dalla mia coalizione sono quelle che hanno un numero maggiore di donne tra i candidati.
Riguardo ai giovani, verrà istituito un fondo di rotazione per l’imprenditoria giovanile, al fine di finanziare lo sviluppo di idee imprenditoriali in progetti di impresa. Inoltre verrà attivata la Consulta Giovanile, che potrà diventare interlocutore privilegiato nei confronti delle realtà giovanili del territorio, promuovendo iniziative di interesse comune.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
L’amministrazione comunale deve svolgere una funzione di sponda e di facilitatore rispetto all’iniziativa privata, favorendo la localizzazione di investimenti che siano rispettosi dell’ambiente. Entreremo nella macchina amministrativa avviando un regolamento edilizio che dia indicazioni precise e tempi certi per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui nostri tetti, che faccia intervenire la Soprintendenza nel fare chiarezza su alcuni vincoli che limitano questa diffusione e nel certificare, almeno all’inizio, gli immobili comunali individuando le criticità energetiche.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Anche il governo nazionale ha avviato una riflessione sull’opportunità di avviare le centrali nucleari, credo invece che bisogna insistere sulle fonti rinnovabili di energia. Bisogna investire sulla ricerca in questo settore e francamente non vorrei mai una centrale nucleare a Bagheria.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Credo che il Comune abbia pochi poteri in merito, occorre collaborare con la Prefettura e gli altri livelli di governo per garantire ospitalità ma anche pretendere il rispetto delle regole da parte di tutti, partendo dagli immigrati stessi. A Bagheria esistono comunità tunisine e marocchine ben integrate e con cui si sono avviati da tempo momenti di scambio culturale.
Proprio la crisi economica che vive il territorio bagherese non ci vede interessati a questo fenomeno. Purtroppo a Bagheria, per adesso, i flussi sono in uscita.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale porterà riduzioni progressive dei trasferimenti di spesa dallo Stato ai Comuni, che ogni anno diventeranno sempre meno consistenti. Occorre pertanto rendere maggiormente efficiente la spesa pubblica, eliminando sprechi e sperimentando forme nuove di partecipazione e di coinvolgimento delle imprese e delle associazioni dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, coniugando pubblico e privato, mutuando forme di cogestione e collaborazione positivamente sperimentate in altre parti d’Italia.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Voglio riconsegnare una città normale, vivibile e pulita, dove funzionino i servizi essenziali: va tutelato il diritto alla salute, rafforzato il presidio sanitario territoriale; vanno resi efficienti i servizi alle imprese, in modo da migliorare l’attrattività del territorio creando condizioni di contesto favorevoli all’iniziativa privata; va ridisegnato il sistema complessivo della mobilità cittadina. Voglio riconsegnare una città in cui ognuno di noi si senta orgoglioso di essere bagherese.

 
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