In molte città, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, la bicicletta è un diffuso mezzo di trasporto. Negli ultimi anni numerose amministrazioni comunali hanno organizzato anche servizi di “bike sharing“, cioè biciclette pubbliche per spostarsi, con la possibilità di lasciarle a destinazione in appositi parcheggi.

Le piste ciclabili sono ovviamente le “strade” dedicate agli amanti delle due ruote, previste e tutelate dal codice della strada. Sono presenti, a volte, anche al di fuori dei centri abitati e, dando uno sguardo oltre confine, in Germania stanno per costruire addirittura un’autostrada riservata a chi per spostarsi consuma come carburante le calorie!

A Napoli, che con le sue colline e il traffico caotico presenta non pochi problemi per i ciclisti (e anche la sede stradale …), dopo almeno 25 anni di proposte, petizioni e manifestazioni di varie associazioni (ad esempio i Cicloverdi), l’amministrazione comunale ha cominciato i lavori per un percorso ciclabile che nel suo sviluppo finale sarà lungo 20 chilometri.

E’ un progetto partorito dalla precedente amministrazione, che aveva in Giunta, come assessore all’Ambiente, Gennaro Nasti, appassionato del pedalare.

Una bella notizia: finalmente non circoleranno solo le due ruote a motore (scooter, moto, ecc.), che ormai hanno invaso la città e rendono rapidi gli spostamenti di migliaia di persone, sacrificando spesso sull’altare della fretta (vera o presunta) le norme del codice della strada e del vivere civile.

Una volta finita fra sette mesi (?) non saranno ammesse scuse, tornerà pertanto in auge il detto: “hai voluto la … pista ciclabile e allora … pedala“!

 
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