Commenti


  1. A Marcello:
    anch’io ho visto la mostra su Petrosino nella Certosa di Padula e mi suscitò tanta commozione. Questa sull’emigrazione mi ha particolarmente toccata perchè tra gli emigrati di inizio novecento vi è stato anche il mio nonno paterno.
    Non ho potuto fotografare l’interno perchè il divieto era tassativo: il fotografo del libro in vendita si è riservata l’esclusività. Ma ti assicuro che l’allestimento è davvero particolare: riproduce lo scafo d’una nave con anche i fumaioli, di cui uno riproduce la cabina in cui venivano ammassati i nostri emigranti. Chi avrà il piacere di visitare questo sito troverà ulteriori sorprese.


  2. Queste iniziative sono estremamente importanti, è grazie alla memoria storica che è possibile non commettere gli errori già fatti in passato. Purtroppo la memoria storica spesso dura solo una generazione. Penso sia un’ottima opportunità quella che proponi.


  3. Dev’essere stata un’esperienza toccante quella del Museo “La nave della Sila”, ti capisco perchè mi è capitato di vedere la stessa cosa in altri contesti, ad esempio la casa-museo di Joe Petrosino a Padula, su cui ho scritto un articolo nel Blog che puoi leggere qui: http://rete.comuni-italiani.it/blog/search/petrosino

    Sono d’accordo con te sul fatto che i nostri connazionali migrati nei paesi d’oltreoceano abbiano subito umiliazioni e soprusi ben lontane da quello che avviene oggi.
    Tuttavia, credo che oggi qualcosa vada migliorato dal punto vista della rapidità burocratica nel verificare o meno la possibilità di accogliere migranti e profughi. E’ inaccettabile che queste persone debbano aspettare mesi e mesi, chiusi nel centri d’accoglienza, per avere una risposta.