Sabato 17 e domenica 18 dicembre 2016, dalle ore 19 in poi, nel suggestivo centro storico di Rocchetta Sant’Antonio, comune dei Monti Dauni meridionali confinante con Basilicata e Campania ed inoltre insignito della Bandiera Arancione dal T.C.I., si è svolta la seconda edizione del Presepe Vivente, evento storico-rievocativo e religioso organizzato dalla Pro Loco del posto in collaborazione con la Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e le altre associazioni locali.

Il percorso di visita ha avuto inizio di fronte alla settecentesca Chiesa Madre barocca, sede della suddetta ed omonima parrocchia, ed ha interessato la parte alta del borgo medievale, dominata in cima dai resti del Castello di Sant’Antimo (X secolo), e poco più in basso dal cinquecentesco Castello D’Aquino, dalla Chiesa di San Giuseppe, dotata per l’occasione di una stella cometa luminosa sulla porta d’ingresso, e dalla Torre dell’Orologio.

Le diverse scene che vi si sono succedute sono state ambientate sia all’aperto sia all’interno di alcune antiche case ed hanno riguardato soprattutto le attività che si svolgevano nel paese dauno a cavallo tra il XIX ed i primi decenni del XX secolo, quali gli antichi mestieri (ricamatrice, cestaio, fabbro, falegname, filatrice, ortolano, fornaio, pastore, contadino) e quanto attinente alla vita quotidiana domestica e sociale dell’epoca (la famiglia, il lavaggio delle stoffe, la preparazione casalinga dei cibi, la locanda, i giochi in società). A queste scene, popolate ed animate da diversi figuranti di tutte le età in costumi d’epoca fedelmente riprodotti, si sono inframezzate quelle costituite da veri e propri stand gastronomici presso i quali altri figuranti in costume, che si cimentavano anche nella loro preparazione, distribuivano per tutte e due le serate, ai visitatori che avevano acquistato sul momento il biglietto, le pietanze della tradizione rocchettana del passato quali la mugliazza (polenta di granturco con salsiccia), le pettole con vincotto e miele, il vino locale, le castagnole (squisite palline dolci di piccole dimensioni) e del caciocavallo arrostito. Verso la fine del percorso sono state rappresentate le scene relative alla Betlemme al tempo della Natività di Gesù Cristo, che sono state animate dai figuranti in costume che hanno impersonato il re Erode (in una sala al pianterreno del Castello D’Aquino), i sacerdoti nella sinagoga (subito dopo l’ingresso del medesimo monumento), la Santa Famiglia con gli angioletti (ai piedi dello stesso maniero), i Re Magi ed i centurioni romani. Questi ultimi, oltre ad interpretare il proprio ruolo di rievocazione storica, hanno anche garantito un ordinato svolgimento della manifestazione. Inoltre, tra gli oltre settanta figuranti dell’intera manifestazione vi sono stati anche alcuni rifugiati politici inseriti nel progetto del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), attivato dall’ente comunale rocchettano e finanziato dal Ministero dell’Interno col “Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo”.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini che illustrano:
le ricamatrici (foto n. 1);
la preparazione della mugliazza, specialità locale con polenta di granturco e salsiccia (foto n. 2);
il fabbro al lavoro (foto n. 3);
il re Erode (foto n. 4);
la Santa Famiglia (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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