Quest’anno, per la maratona da correre con gli occhi, sono stati aperti al pubblico sette siti, tutti nel Quartiere Sanità di Napoli.
File lunghissime si formavano davanti ad ogni ingresso e penso che anche quest’anno il successo di tale evento a Napoli abbia raggiunto il record in tutt’Italia.

Io mi sono recata nel cuore del quartiere Vergini-Sanità dov’è stato rinvenuto, quasi per caso, un tratto dell’acquedotto augusteo del Serino.

Alcuni anni addietro, durante un sopralluogo sotto il palazzo Peschici-Maresca, Ciro Galiano, dipendente dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, ha visto una botola, l’ha aperta e, dopo essere sceso per i primi gradini, si è trovato di fronte a qualcosa di sicuro fuori dall’ordinario.

Con Carlo Leggieri, archeologo e presidente dell’Associazione Celanapoli, ha iniziato a studiare questo sito e successivamente con un gruppo di associazioni culturali (VerginiSanità, Celanapoli e Riformisti per il Mezzogiorno), e con l’Università Federico II e l’Ordine degli Ingegneri di Napoli, in seguito a varie ricerche e studi, hanno scoperto che si trattava di un tratto dell’acquedotto augusteo del Serino.

Il percorso della grandiosa opera andava dalla sorgente del Serino, sull’altopiano irpino, per giungere dopo 96 chilometri alla Piscina Mirabilis, a Miseno.

Grazie all’evento FAImarathon, numerose persone hanno potuto ammirare il grande sistema di arcate in laterizio di età augustea e flavia, interrate nei secoli dalle “lave dei Vergini”.

 
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