La Città di Rovereto ospita sul colle di Miravalle la più grande campana del mondo che suoni a distesa: è la Campana dei Caduti e della Pace “Maria Dolens”, ideata e voluta dal sacerdote roveretano don Antonio Rossaro.

La campana venne realizzata col bronzo dei cannoni offerto da gran parte delle nazioni belligeranti e partecipanti al primo conflitto mondiale (19 nazioni in totale).

Venne fusa a Trento il 30 ottobre 1924 e fu battezzata il 24 Maggio 1925 col nome di “Maria Dolens”, suonò i primi rintocchi il 4 ottobre 1925.
Con i suoi cento rintocchi serali si voleva ricordare i caduti della Grande Guerra, al di là delle divisioni nazionali e religiose. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, lo scopo del suono della campana perseguito da Don Rossaro era che dal quel male assoluto, che aveva funestato il mondo, Maria Dolens avrebbe suonato sopra le macerie delle guerre non solo per ricordare i caduti militari, ma anche i caduti civili e soprattutto per risvegliare nei popoli l’impegno morale e categorico per costruire la pace.

Don Rossaro pensava inoltre che nel bronzo della campana si potessero fondere i cuori di tutti i popoli e per questo voleva collocarla (dopo prima collocazione sulla torre del Castello) in un luogo aperto con largo spazio adatto a favorire l’incontro di persone di tutti i continenti, di tutte le razze e di tutte le religioni per costruire insieme un mondo “pacificato”. Sembrava un’utopia ma era necessario iniziare questo cammino e don Rossaro lo iniziò rimanendo fedele a questa missione fino alla morte avvenuta nel 1952.

All’inizio furono sette gli stati che aderirono a questa iniziativa, consegnando la loro bandiera alla campana, ora nel 2016 si contano 91 bandiere, e il viale che collega l’auditorium al piazzale della campana è battezzato: viale delle Nazioni. In occasione della consegna di una bandiera da parte di uno stato si tiene una cerimonia sobria, alla presenza di autorità locali e di quelle venute dai singoli paesi donatori: Capi di Stato, Presidenti del Consiglio, Ambasciatori, Consoli e altri personaggi eminenti.

Fra tutte le bandiere presenti, onorando le altre, mi permetto di citare quella del popolo Rom-Sinti donata con una cerimonia solenne alla Campana il 29 maggio 2010. Questo gesto simbolico vuole far cessare incomprensioni e pregiudizi che da secoli hanno segnato la vita di questo popolo e la donazione vuole essere tentativo di un inizio di dialogo per favorire la convivenza nel rispetto reciproco.

Impossibile citare tutti i personaggi illustri che hanno partecipato a convegni sulla Pace o visitato la Campana, sono veramente tanti.

Tornando a don Rossaro, la geniale intuizione l’aveva avuta scendendo nella cripta dei Cappuccini a Vienna e, sostando davanti alla tomba dell’Imperatore Francesco Giuseppe, aveva chiesto perdono per il suo “irredentismo” pro Italia, in quanto quella guerra, che aveva dilaniato l’Europa e spezzato milioni di vite, nessun sentimento nazionale o patriotico la poteva in alcun modo giustificare.

Al termine di quel mentale colloquio tra ex nemici, il Parroco aveva trovato la ragione per guardare al futuro, pensando al destino delle nuove generazioni ma soprattutto aveva pensato che una campana potesse parlare ai vivi e non solo ricordare i morti.

La Campana attuale per fusione è la terza:
Fusa a Reggio Emilia il 1 ottobre 1964, presso le Fonderia Capanni.
Consacrata a Roma il 31 ottobre 1965
Arrivata a Rovereto il 03 novembre 1965
Primo Rintocco Domenica di Pasqua – 10 aprile 1966
Inaugurata 28 maggio 1966

Peso 226,39 quintali
Altezza Campana 3,36mt.
Diametro 3,21mt.
Battaglio 6 quintali
Ceppo 103 quintali

Fotoreportage
Foto 1,3,6 – Maria Dolens collocata sull’ampio spazio chiamato: Piazzale delle Genti;
foto 2 – storica immagine don Rossaro al centro, si comincia a raccogliere i cannoni;
foto 4,5 – Papa Giovanni XXIII per la Campana: “In pace hominum ordinata concordia e tranquilla libertas”; Papa Pio XII per la Campana: “Nulla è perduto con la Pace, tutto è perduto con la guerra”;
foto 7,8 – Il viale delle Nazioni,
foto 9 – nel parco giardino su appositi pannelli, viene raccontata la storia e vegono elencati gli avvenimenti nel nome di Maria Dolens;
foto 10 – nel 2010 l’artista ceramista Muky esponeva all’auditorium 15 presepi, fra le foto di archivio ho scelto questa: “non ho mai cessato di nascere e rinascere ma ora questo filo spinato mi impedisce di vivere”. Mostra di 6 anni fa, ma la frase è più attuale che mai.

www.fondazionecampana.it

 
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Commenti (2)


  1. che bello! fotoreportage, foto, luogo e racconto!


  2. Grazie Ema,
    per gradito commento.
    Bella l idea di Don Rossaro non di certo facile da attuare ma nemmeno impossibile.
    Un saluto dal lago
    M.

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