A Celenza Valfortore, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali confinante ad ovest col Molise ed affacciato sul Lago di Occhito, domenica 22 maggio 2016 ha avuto luogo la tradizionale ed antica Festa di “San Giuann u’ jacc”, vale a dire “di San Giovanni addiaccio”, che di solito ricorre l’ultima domenica di maggio ma che quest’anno è stata anticipata alla domenica precedente per evitare la coincidenza con la solennità del Corpus Domini. Si è trattato di un vero e proprio omaggio al Santo Patrono del paese dauno da parte dei suoi contadini ed allevatori al fine di augurarsi raccolti abbondanti e bestiame prolifico ed in buona salute, oltre che di un’autentica testimonianza di fede e devozione. Il termine “u jacc”, che significa addiaccio, sta ad indicare lo spazio, all’aperto e recintato, entro il quale i pastori radunano il gregge per trascorrere la notte.

Organizzati dalla Proloco celenzana, tali festeggiamenti (la cui origine è da ricercare nel fenomeno della Transumanza di pecore, armenti e pastori che nei secoli passati avveniva da Abruzzo e Molise alla Capitanata in autunno-inverno ed in senso opposto in primavera-estate) hanno avuto inizio al mattino, intorno alle ore 9, nella centralissima ed ampia Piazza Alessandro Malice, cuore pulsante di Celenza Valfortore, dove sono stati parcheggiati numerosi mezzi agricoli, antichi e moderni, recanti non solo addobbi composti soprattutto da spighe di grano, ma anche i tradizionali attrezzi della civiltà contadina locale, le bandiere della Coldiretti e delle aziende agricole locali, nonché le immagini dell’artistico busto di San Giovanni Battista, che si venera nella Chiesa Madre di Santa Croce.

Da questa chiesa ha avuto inizio, nel frattempo, la processione dello stesso simulacro settecentesco di San Giovanni Battista, di Scuola Napoletana, che è stato per l’occasione opportunamente collocato su un artistico carro, scenograficamente addobbato in prevalenza con spighe e chicchi di grano, oltre che con un prato punteggiato da papaveri ed altri fiori di campo, sul quale erano appoggiati un canestro con dei pani ed un sacco con della pasta.

All’inizio del corteo processionale ha sfilato un’artistica croce fatta di spighe di grano, avvolta da un cartiglio verde recante scritta la frase del Battista: «Ecce Agnus Dei qui tollit peccata mundi» (Traduz.: «Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo»). Subito dopo la Croce hanno sfilato un figurante in costume nella parte di San Michele Arcangelo e tre cavalli, adorni di rose e ginestre attorno al collo, ognuno dei quali era montato da un bambino travestito da angioletto. Dopo i cavalli si sono susseguiti in corteo i coltivatori e gli allevatori celenzani, con le bandiere della Coldiretti, ed il carro con il busto di San Giovanni Battista, che è stato a sua volta preceduto dal parroco della Chiesa Madre del paese, don Antonio Valentino, e seguito dalla banda musicale locale, dalle autorità del posto e dai fedeli restanti.

La processione, dopo essere discesa dalla Chiesa Madre in Piazza Alessandro Malice, si è spinta in Via Regina Margherita, fino a raggiungere un belvedere, con un’ampia veduta sui campi sottostanti, presso il quale tre componenti della banda musicale locale hanno intonato “Il Silenzio” con degli squilli di tromba, come da tradizione.

Dopodiché la processione ha fatto ritorno in Piazza Alessandro Malice, sul cui palco appositamente allestito per l’occasione, lo stesso parroco ha dunque celebrato, alle ore 10:30, la Santa Messa in onore della SS. Trinità e di San Giovanni Battista. Al termine della funzione religiosa, un coltivatore del posto ha voluto rivolgere dal palco un suo personale ed originale pensiero alla terra, dopo il quale il sacerdote ha impartito la benedizione ai campi sottostanti alla piazza, agli allevatori ed ai coltivatori presenti, ed a tutti i mezzi agricoli ivi parcheggiati. Inoltre sono stati anche venduti dei prodotti caseari, tra cui la prelibata ricotta locale, il cui ricavato è da destinare alla prossima festa patronale del 24 giugno. Il suono dei clacson di tutti i numerosi mezzi agricoli presenti in piazza, in onore del patrono San Giovanni Battista, ha dato poi inizio alla processione di ritorno del rispettivo simulacro nella Chiesa Madre di Santa Croce, avvenuto in tarda mattinata.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini raffiguranti:
la processione di San Giovanni Battista, con i suoi addobbi di grano ed altri frutti della terra, mentre transita in Via Regina Margherita (foto nn. 1-2);
un dettaglio del carro con l’artistico busto ligneo e policromo di San Giovanni Battista, di Scuola napoletana (foto n. 3);
un momento della Santa Messa, celebrata in Piazza Alessandro Malice, nel cuore dell’abitato celenzano (foto n. 4);
una foto di gruppo in Piazza Umberto I, di fronte alla Chiesa Madre di Santa Croce, al termine della manifestazione (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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