Nel 160º anniversario della scomparsa di Rodolfo Vantini, il più grande e insigne esponente dell’architettura bresciana dell’Ottocento, la Delegazione FAI di Brescia, con le Giornate di Primavera 2016, ha voluto ricordare la sua arte aprendo i luoghi delle opere realizzate dal grande architetto, non solo in città e provincia, ma sono state coinvolte nell’evento anche le Delegazioni FAI di Mantova, Trento, Bergamo, Milano, aprendo al pubblico le porte di palazzi vantiniani edificati nel territorio di loro competenza.

A Salò è stato aperto il Lazzaretto di San Rocco e il Cimitero Monumentale.

Il Lazzaretto di Salò nasce con una delibera del 1484 e la struttura è in piena efficienza a metà del XVI secolo. Il complesso architettonico si compone di numerosi spazi costruiti per le differenti funzioni. Il corpo principale dell’edificio è destinato a ospitare le camere per i ricoverati. Sul lato orientale si trova una chiesetta dedicata a San Rocco. Alle pendici della collina trova spazio un grande cortile dove si depositavano e si disinfettavano le merci sottoposte a sequestro dei sanitari e durante l’epidemia si scavavano grandi fosse comuni nelle quali venivano gettati i cadaveri dei morti di peste ricoperti da un abbondante strato di calce viva.

Il Vantini compie un sopralluogo in questo cimitero-lazzaretto nell’agosto del 1844 e a settembre invia una relazione nella quale scrive “ho trovato il sito in uno stato deplorevole da fare ribrezzo, anziché pietoso raccoglimento”.

I primi disegni e progetti per il nuovo cimitero presentati dal Vantini sono datati 1845, ma è nel febbraio del 1853 che l’opera dell’architetto, presentata al Comune di Salò in tre grandi tavole e in 17 fogli per i particolari, viene presa in considerazione e approvata.

Il progetto porta a una tipologia inedita: un camposanto a gradoni intervallato da tre scalinate, una specie di giardino terrazzato sulla cui sommità è realizzata una cappella con una balconata. Rodolfo Vantini sfrutta la cornice naturale paesaggistica come sfondo creando nell’insieme uno stile neoclassico-pittoresco soprattutto come sentimento verso la memoria per i defunti, ed è il cimitero che vediamo ora.

Fotoreportage
Foto 1,2,3,4,5: Il Lazzaretto; -4 Statua di San Rocco del 1600; -5 interno della cappella;
Foto 6,7,8,9,10: Cimitero Monumentale; 9-10 al centro della cappella sono sepolti alcuni dei soldati che parteciparono alla battaglia di Solferino-San Martino – 24 giugno 1859.

 
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