Lo scorso 19 ottobre, come di consuetudine, si è svolta in tutta Italia la FAIMarathon, una maratona da correre con gli occhi.

Napoli non è mancata all’appuntamento ed il percorso, quest’anno, è stato programmato dal gruppo FAI Giovani prevedendo sette siti da visitare nell’arco della giornata.
Uno di essi, aperto in questo giorno espressamente per i soci del FAI, si trova nel Palazzo Corigliano, situato nella piazza di San Domenico Maggiore.

Il Palazzo risale ai primi del XVI secolo ed all’origine appartenne alla famiglia de Sangro di Vietri.
Con il terremoto del 1688, l’edificio subì notevoli danni e nel 1727 fu rilevato da Agostino Saluzzo duca di Corigliano, proveniente da una famiglia di banchieri genovesi stabilitasi a Napoli ad inizio seicento ed entrato nella nobiltà con l’acquisto del titolo di duca.

A lui si deve la completa trasformazione del palazzo, sia all’esterno che all’interno, affidata all’architetto Filippo Buonocore nel 1733.

Inoltre lo stesso duca Saluzzo collaborò con lo scultore Bartolomeo Granucci per la realizzazione di un piccolo studiolo di circa cinque metri per cinque, il Cabinet del duca, appunto.
Esso fu arricchito da una decorazione fatta di scene allegoriche e mitologiche in legno intagliato e dorato, applicate sugli specchi che rivestivano completamente pareti e soffitto.

Nel 1977 l’antico palazzo fu acquistato dall’Istituto Universitario Orientale che, tra il 1982 e il 1984, fece eseguire ulteriori restauri.
Durante questi lavori, vennero alla luce numerosi reperti archeologici che si possono ammirare nell’aula “mura greche”. foto 4
Altro notevole ambiente è l’aula “antiche scuderie”. foto 5

 
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