Il 2 giugno di quest’anno è entrata in funzione un’ulteriore stazione della Metro1 di Napoli. In verità per ora si può solamente far uso dei treni, poiché tutta la parte museale e l’intera Piazza Municipio sono ancora in fase di completamento.

Nonostante ciò, il viaggiatore si trova immerso in un ambiente di enorme interesse architettonico realizzato con cura e sobrietà dagli architetti portoghesi Alvaro Siza ed Edoardo Souto De Mura.
Essi non hanno voluto colori vistosi, ma solo il grigio delle lastre di pietra lavica, venuta dall’Etna, che dal pavimento risalgono a formare uno zoccolo alle pareti, e poi il bianco che prosegue fino al soffitto.

Scese le scale di accesso, si apre un grande slargo luminoso e, davanti ai tornelli che portano alle scale mobili, due i punti di grande interesse: l’immenso Torrione dell’Incoronata, una delle Torri esterne del Maschio Angioino, che si offre in tutta la sua imponenza e di fronte, sulla parete lunga 37 metri ed alta cinque, l’opera dell’artista contemporanea israeliana Michal Rovner, un’artista che si esprime anche attraverso i video e la fotografia.

Su tale parete sono rappresentati il Vesuvio, la cui lava scivola lungo una delle sponde, il golfo ed i tipici pini di Napoli, con uomini in cammino e barche che nel mare cambiano continuamente di posto. Colori e luce inviati sul muro sono ugualmente mutevoli.

La sobrietà viene mantenuta anche lungo le scale mobili dove le pareti grigie e bianche sono intervallate unicamente da finestroni a forma di “fagiolo”, mentre dal soffitto si irradia una luce molto calda.

Caratteristica della Stazione Municipio sono i grandi spazi, sia all’aperto che nei sotterranei, che dovranno accogliere gli insoliti reperti archeologici, veri protagonisti di questa Stazione-Museo.

Le banchine del porto augusteo e tre barche imperiali (una quarta è affiorata proprio in questi giorni) che già sono state rinvenute e smontate, a lavori ultimati saranno ricollocate nella grande piazza sotterranea, mentre all’esterno faranno bella mostra di sé altri ruderi riportati alla luce.

Una stazione unica al mondo che sarà uno splendore, orgoglio di Napoli e del suo patrimonio culturale che va dagli insediamenti preistorici al Regno delle Due Sicilie ed oltre, fino ai nostri giorni.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento