Come da consolidata tradizione, il 13 giugno 2015 si sono svolti a Vieste, rinomata cittadina costiera del Gargano, i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231), verso il quale la popolazione locale nutre da secoli una profonda devozione attribuendogli numerose grazie e miracoli ed implorando la sua protezione contro le malattie e le calamità naturali ed in favore dei raccolti e della pesca e della attività lavorative. La festa di Sant’Antonio è infatti per i viestani la terza per importanza dopo quelle patronali in onore di Santa Maria di Merino (9 maggio) e di San Giorgio martire (23 aprile).

La statua lignea e policroma settecentesca di Sant’Antonio di Padova, che si porta in processione, si conserva e si venera sull’altare della terza cappella sinistra della Chiesa di San Francesco (XV secolo), la quale è situata, insieme all’annesso ex convento, quasi all’estremità dell’omonima punta che si protende verso levante, nel Mare Adriatico. In questa chiesa il simulacro di Sant’Antonio, appositamente adornato di preziosi monili offerti come ex-voto dai fedeli, viene esposto ogni anno su un trono ad hoc, bianco e giallo con dorature, per tutta la durata della tredicina e dei festeggiamenti della giornata del 13 giugno, durante la quale si celebrano, sin dal mattino presto, le Sante Messe del popolo in suo onore, caratterizzate della tradizionale distribuzione dei pani benedetti e, al termine della messa vespertina, parte la solenne processione per le principali vie e piazze della cittadina garganica. Alla processione partecipano le quattro confraternite viestane (di Sant’Antonio di Padova, di San Giorgio martire, della Madonna del Rosario e di quella di Merino, della SS. Trinità), i due complessi bandistici della stessa cittadina (intitolati rispettivamente a P. Rinaldi ed a G. Cariglia), il Capitolo della Concattedrale, le autorità locali, civili e militari, e numerosi fedeli. La statua di Sant’Antonio di Padova, con un reliquiario ai suoi piedi, è condotta a spalla dai membri dell’omonima confraternita, i quali vestono il tradizionale abito bianco con mozzetta gialla e medaglione con l’immagine del santo che pende dal collo di ognuno per mezzo di una cordicella rossa. La processione risale dapprima il centro storico fino a raggiungere la Concattedrale di Santa Maria Assunta, all’interno della quale si effettua una sosta di preghiera a Sant’Antonio di Padova, in corrispondenza della cappella con l’altare di San Giorgio, patrono di Vieste. Una volta fuoriuscita dalla Concattedrale, la processione antoniana riprende il suo cammino scendendo la scalinata antistante e percorrendo le più ampie vie ottocentesche del centro cittadino. Dopo aver raggiunto la Marina Piccola, viene acceso uno spettacolo pirotecnico in onore del santo, ed a seguire la processione fa rientro nella Chiesa di San Francesco.

Per quanto riguarda i festeggiamenti del 13 giugno 2015, le Sante Messe del popolo, con le conseguenti distribuzioni dei pani benedetti, sono state celebrate nella Chiesa di San Francesco alle ore 5, 7, 8:30, 10, 11:30. I festeggiamenti civili sono iniziati alle ore 8 col tradizionale sparo dei mortaretti. I due suddetti complessi bandistici hanno dunque effettuato il loro giro mattutino per le principali vie e piazze della cittadina e, nel pomeriggio, l’esibizione in Piazza Vittorio Emanuele II. La processione ha avuto inizio intorno alle ore 20, dopo la conclusione della Messa vespertina delle ore 18:30, ed il suo rientro è stato salutato da scenografici fuori pirotecnici accesi presso la Marina Piccola. Qui, in serata si sono infine tenuti dapprima uno spettacolo musicale dei Bottai e poi uno di cabaret con i comici Enzo Salvi e Mariano D’Angelo.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
un dettaglio della statua lignea e policroma di Sant’Antonio di Padova, adorna di preziosi monili, che si venera nella Chiesa di San Francesco d’Assisi (foto n. 1);
la partenza della processione del 13 giugno 2015 dalla stessa chiesa viestana (foto n. 2);
una sosta di preghiera, con il simulacro del santo taumaturgo francescano, all’interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta (foto n. 3) e la sua uscita da essa per continuare il cammino processionale (foto n. 4);
il transito della processione in Via Santa Maria di Merino, al calar della sera (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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