La sera del 25 maggio 2015 ad Apricena, città del marmo e della pietra in Provincia di Foggia, si è conclusa la Festa Patronale in onore di Maria SS. Incoronata con il ritorno della venerata statua lignea e policroma che la ritrae (seconda metà del XVIII secolo, Scuola Napoletana) nel rispettivo Santuario, appena consolidato e restaurato dopo quattro anni di lavori.

Tradizionalmente, la festa apricenese di Maria SS. Incoronata, dichiarata Patrona della città da Papa Pio XII nel 1940, ha luogo ogni anno, solitamente intorno all’ultima domenica di maggio, un mese dopo l’ultimo sabato di aprile, data in cui ricorre la solennità dell’Apparizione mariana che avvenne nel 1001 su una grossa quercia di un esteso bosco lungo il torrente Cervaro, nel territorio comunale di Foggia. La Madonna Incoronata, durante questa apparizione raccomandò al Conte di Ariano Irpino di costruire una cappella in suo onore mentre il pastore Strazzacappa, accorso sul posto, trasformò la sua caldarella in lampada votiva ad olio. A ciò seguì il ritrovamento della statua lignea di incarnato scuro e col capo sormontato da tre corone, che è conservata nel santuario foggiano.

Ad Apricena, il culto della Madonna Incoronata è già presente nel XVI secolo, come testimoniato dalla dedicazione alla Madre di Dio, nel 1583, di un’altare della Chiesa dell’Immacolata, allora appartenente ai Cappuccini. Nella seconda metà del XVIII secolo, la venerata statua mariana, eseguita nella stessa epoca, venne collocata nella Cappella della Madonna di Loreto, che sorgeva poco al di fuori del paese e presso la strada che lo collega a Poggio Imperiale. Questa cappella, tra il 1882 ed il 1883, venne ingrandita e trasformata nell’attuale chiesa che fu perciò intitolata a Maria SS. Incoronata e divenne Santuario Mariano Diocesano nel 1955. Da qui l’ultimo sabato di aprile viene traslata in processione fino alla Chiesa Madre dei SS. Martino e Lucia la statua dell’Incoronata che, a differenza di quella foggiana, è ritratta seduta su una quercia e presenta un incarnato chiaro, le mani giunte, le vesti scolpite e colorate, due putti i lati della testa che sono rivolti verso le tre corone, ed altri due ai lati del basamento. La statua mariana resta nella Chiesa Matrice per circa un mese, fino alla conclusione dei festeggiamenti in suo onore, quando avviene il suo ritorno nel Santuario.

La processione del 25 maggio 2015, partita come di consueto dalla Chiesa Matrice al termine della Santa Messa solenne delle ore 19, ha registrato una grandissima partecipazione popolare, motivata ancor di più dalla riapertura al culto del Santuario, finalmente rinnovato, dopo quattro anni. Dinanzi alla statua della Madonna Incoronata hanno sfilato quelle di San Gioacchino e di Sant’Anna (padre e madre della Madonna), anch’esse appartenenti al Santuario. I tre simulacri sono stati condotti a spalla da numerosi membri del gruppo dei portatori, vestiti in abiti confraternali bianchi con mantellina rossa, i quali si sono dati più volte il cambio lungo il percorso. Durante le soste del corteo processionale sono state accese in onore della Patrona diverse batterie pirotecniche, allestite lungo il percorso. Dai balconi delle case prospicienti pendevano numerose immagini della statua mariana, illuminate da luci. A guidare i fedeli nelle preghiere ha provveduto il parroco della Chiesa Matrice, don Quirino Faienza, mentre gli accompagnamenti musicali sono stati eseguiti dal Complesso bandistico “M° Franconi” di San Severo.

Lungo l’ultimo tratto del Viale Papa Giovanni XXIII, che collega il centro cittadino al Santuario, la venerata statua della Madonna Incoronata ha sfilato a bordo di un carro addobbato con fiori e frutta, a sua volta trainato da un trattore. Per illuminare scenograficamente questa parte del percorso, un tempo in campagna, è stata messa in atto una suggestiva fiaccolata che ha ripreso l’antica usanza ed ha sfilato tra le statue dei SS. Gioacchino ed Anna ed il carro con il simulacro mariano. Dopo il grande spettacolo pirotecnico offerto dal gruppo degli amici dello sport di Zio Cecchino e poco prima di raggiungere il Santuario, la statua della Madonna Incoronata è stata prelevata dal carro e condotta nuovamente a spalla dai portatori.

Dopo aver raggiunto il Santuario, la statua mariana e quelle di San Gioacchino e di Sant’Anna sono state rivolte verso la facciata. Nel frattempo il parroco don Quirino Faienza ha tenuto il suo discorso di preghiera conclusivo, soffermandosi anche sull’ottima riuscita della festa patronale e sulla riapertura al culto del Santuario. Inoltre si è svolto un commovente dialogo, opportunamente preparato, tra un bambino ed il sindaco Antonio Potenza sulle vicende storiche del Santuario e della devozione degli apricenesi per la Madonna Incoronata. Dopodiché la statua mariana e le altre due hanno fatto il loro ingresso in chiesa, con le autorità, mentre i fedeli sono stati trattenuti all’esterno per il tempo necessario ad effettuare gli ultimi preparativi per accoglierli. Una volta entrati in chiesa, costoro sono stati inizialmente accolti al buio e, dopo l’accensione delle luci, si sono levati i loro fragorosi applausi per il ritorno della statua mariana nella “Sua Casa” e per la qualità dei lavori eseguiti. La statua della Madonna Incoronata, ripetutamente omaggiata dai numerosissimi devoti, è stata posta dinanzi alla nuova ed artistica mensa dell’altare maggiore, caratterizzata dalla tovaglia finemente scolpita in pietra che riporta alla memoria il Cristo Velato di Giuseppe Sammartino, nella Cappella Sansevero a Napoli.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che illustrano:
l’interno, addobbato a festa, della Chiesa Madre dei SS. Martino e Lucia nel momento in cui vengono incensate dal parroco le statue di San Gioacchino e di Sant’Anna, destinate a precedere la venerata statua di Maria SS. Incoronata durante la loro traslazione, in processione, nel Santuario mariano finalmente riaperto al culto dopo quattro anni di lavori di consolidamento statico e restauro (foto n. 1);
la venerata statua di Maria SS. Incoronata mentre viene prelevata dallo scenografico trono allestito sulla parete di fondo della navata principale della Chiesa Matrice apricenese (foto n. 2);
l’uscita del simulacro della Patrona dalla medesima chiesa (foto n. 3);
le statue di Sant’Anna e San Gioacchino mentre vengono condotte in processione, l’una affianco all’altra, in Viale Papa Giovanni XXIIII, dinanzi a quella dell’Incoronata, visibile in fondo, tra le due (foto n. 4);
il simulacro mariano, collocato sull’apposito carro addobbato, mentre si avvicina al proprio Santuario (foto n. 5);
uno degli artifici dell’enorme spettacolo pirotecnico offerto dagli amici dello sport di Zio Cecchino, l’ultimo ad essere acceso prima della conclusione di questa processione (foto n. 6);
l’arrivo delle tre statue dinanzi al Santuario di Maria SS. Incoronata, a cui appartengono (foto n. 7);
l’interno della chiesa del Santuario, gremito di gente che rende omaggio alla statua mariana, finalmente tornata, e che ammira i risultati dei lavori eseguiti durante questo periodo di chiusura al culto (foto n.8).

 
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