Domenica 3 maggio 2015, si sono svolti i festeggiamenti religiosi e civili in onore della Madonna di Stignano presso il rispettivo Santuario cinquecentesco, ubicato in una splendida valle del territorio di San Marco in Lamis, da cui dista circa 6 km in direzione ovest, verso San Severo, ed è attraversata dalla SS 272 che collega i due centri.

Secondo una leggenda popolare, la Madonna apparve a Leonardo di Falco, un povero cieco di Castel Pagano, antico borgo fortificato, situato in posizione alta e panoramica sulla sommità una collina visibile dal Santuario stesso ed ora importante sito archeologico, facente parte del Comune di Apricena e recentemente recuperato. Costui un giorno, mentre stava compiendo una delle sue peregrinazioni da mendicante, s’addormentò nella valle di Stignano, sotto una quercia. Allora gli apparve la Vergine Maria Santissima che gli indicava, poggiata sui rami di una quercia, la statua che La ritraeva col Bambino e che si venera nel santuario attuale. Il cieco, riacquisì la vista e raccontò l’accaduto ai sacerdoti di Castel Pagano, i quali, in processione, vennero sul posto a venerare la sacra immagine. Qui venne dapprima costruita una cappelletta, menzionata in un documento del 1231, la quale divenne subito meta di pellegrini abruzzesi e molisani diretti alla Grotta dell’Arcangelo Michele, che presso di essa sostavano per pregare e ristorarsi. Agli inizi del XVI secolo presso la cappelletta dimorò, per poco tempo, un certo fra Salvatore Scalzo, dopo aver peregrinato a lungo, insieme ad alcuni suoi compagni. Nel 1515 Ettore Pappacoda, feudatario della zona, costruì la chiesa attuale, con annesso convento, la quale fu in seguito completata con la cupola maiolicata. Nel 1560 il complesso religioso fu affidato da Papa Pio IV ai Frati Minori Osservanti che vi rimasero fino al 1870, per effetto delle leggi eversive che soppressero gli ordini religiosi e ne incamerarono i beni. Pochi anni prima il santuario conobbe un periodo di chiusura durato dal 1862 al 1864 per il dilagare del brigantaggio. In seguito a tali provvedimenti legislativi il convento francescano, passato al demanio, fu acquistato dalla nobile famiglia Centola di San Marco in Lamis, che permise ai frati di soggiornare saltuariamente a seconda delle vicende politiche di quel periodo. Con l’atto notarile del dott. Francesco Tardio fu Massimo, il 7 ottobre 1953, il dott. Francesco Centola donò il Santuario e l’annessa proprietà alla Provincia Monastica dei Frati Minori in Puglia. Di conseguenza il santuario venne restaurato e recuperato.

Per quanto concerne i festeggiamenti del 3 maggio 2015, gli eventi più significativi della mattinata sono stati la Santa Messa solenne delle ore 10:30, presieduta dall’arcivescovo metropolita di Foggia- Bovino, mons. Vincenzo Pelvi, alla presenza delle autorità e di una nutrita delegazione di coltivatori diretti sammarchesi, e la conseguente processione della statua policroma che ritrae la Madonna seduta in trono, vestita di rosso ed avvolta da un mantello azzurro con orlature dorate, mentre sorregge alla sua sinistra il Bambino Gesù benedicente, vestito di bianco, e lo indica con la mano desta che tiene anche una rosa dorata

Guidata dai Frati Minori del Santuario ed accompagnata dai fedeli, dalle autorità civili e militari, dai coltivatori diretti sammarchesi e dalla banda musicale “Santa Cecilia”, la processione del simulacro mariano, opportunamente sistemato su un pick-up addobbato e scortato dai volontari della Protezione Civile, si è dapprima diretta verso San Severo, fino a raggiungere una piazzola di sosta al km 16 della SS 272. Da qui è stata impartita la consueta benedizione dei campi, dopodiché la processione ha iniziato il suo cammino inverso alla volta del Santuario e dopo averlo raggiunto, è stata accesa una batteria pirotecnica ed il suddetto complesso bandistico sammarchese si è nuovamente esibito in onore della Madonna di Stignano, prima del rientro della rispettiva statua in chiesa. In serata i festeggiamenti sono terminati nella cittadina di San Marco in Lamis con l’accensione dei fuochi pirotecnici alle ore 21.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
la partenza della processione della venerata statua della Madonna di Stignano dalla rispettivo santuario (foto n. 1);
la policroma statua mariana durante il rito della benedizione di campi (foto n. 2);
due momenti della processione che si dirige verso il Santuario (foto nn. 3-4);
l’accensione della batteria pirotecnica, dopo la conclusione della processione (foto n. 5);
il conseguente omaggio musicale alla Madonna di Stignano, tenuto dal complesso bandistico sammarchese intitolato a Santa Cecilia (foto n. 6).

 
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