Sul Gargano, lungo la riva nordorientale del Lago di Varano e presso la Chiesa della SS. Annunziata, facente parte del territorio comunale di Ischitella, si sono svolti lo scorso 23 aprile 2015 i tradizionali festeggiamenti religiosi e civili in onore del Santissimo Crocifisso di Varano.

Si tratta di una pregevole scultura lignea di scuola francese, risalente al XIV-XV secolo e restaurata a Napoli nel 1777, quando fu ricoperta di cere a colori e di garze che caratterizzano l’aspetto attuale. Essa si conserva all’interno di un’apposita teca che sovrasta l’altare posto in fondo alla navata destra della cinquecentesca Chiesa della SS. Annunziata. Nell’altra delle due navate, quella principale, una lapide, posta il 23 aprile 2009 sulla parete sinistra, informa i suoi lettori che Gesù Crocifisso venerato in questa chiesa ed invocato dalle popolazioni dei centri garganici di Ischitella, Cagnano, Carpino, Rodi e Vico, il 23 aprile 1509, per la prima volta, dopo un’ostinata siccità durata per lunghi mesi, «faceva cadere abbondante benefica pioggia che salvava i raccolti e assicurava pane per le genti di queste contrade». Inoltre la lapide ricorda anche che questo prodigio si è ripetuto il 23 aprile degli anni 1717, 1899 e 1948.

Tutto ciò è all’origine della profonda e mai sopita devozione che gli ischitellani, i cagnanesi, i carpinesi, i rodiani ed i vichesi nutrono per il Santissimo Crocifisso di Varano. Costoro lo festeggiano degnamente il 23 aprile di ogni anno, in segno di ringraziamento, anche grazie all’opera infaticabile dei membri della Pia Unione del SS. Crocifisso, che si prendono cura della preziosa scultura sacra, della chiesa che la ospita e delle varie iniziative ad essa correlate.

In questo giorno di primavera, il momento più solenne è la processione, che inizia al termine della Solenne Concelebrazione Eucaristica delle ore 11. Durante il cammino della processione, che avviene attorno ad un’area antistante alla chiesa, il simulacro ligneo e dipinto del Crocifisso di Varano, protetto contro la luce del sole da un baldacchino, viene portato su un’altura vicina dove è allestito un Calvario avente una croce metallica coi simboli della Passione di Cristo. Da questo punto vengono benedetti i campi, i boschi, il mare ed il lago. Durante la sosta del Crocifisso al Calvario un sacerdote tiene il suo discorso di preghiera e subito dopo, tra preghiere e canti, avviene il rientro in chiesa.

Il notevole coinvolgimento religioso e popolare che avvolge questa ed altre manifestazioni e ricorrenze del SS. Crocifisso di Varano è ravvisabile soprattutto nelle litanie e negli antichi canti popolari in suo onore, mirabilmente eseguiti, secondo l’usanza tradizionale locale, soprattutto dalle cantatrici del Coro del SS. Crocifisso. Ai festeggiamenti religiosi si aggiungono anche quelli civili, con la tradizionale scampagnata che si svolge tra la Chiesa della SS. Annunziata ed il Lago di Varano, oggi animata anche dalla presenza di giostre e di venditori ambulanti.

I festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso di Varano del 2015, preceduti come di consueto dalla novena che inizia il 14 aprile, sono stati aperti il pomeriggio 22 aprile col giro del Complesso Bandistico «Azzurra» per le vie di Ischitella e della sua frazione di Foce Varano e la Santa Messa delle ore 18 nella Chiesa della SS. Annunziata. In serata, alle ore 21, la statua del SS. Crocifisso è stata prelevata dal suo altare per essere collocata su quello maggiore, alla presenza delle confraternite ischitellane e di quelle di Vico del Gargano.

Il giorno seguente (23 aprile) dalla Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, ad Ischitella, è partito, alle ore 6 del mattino ed a cura della stessa parrocchia, un pellegrinaggio alla volta della Chiesa della SS. Annunziata, presso la quale i festeggiamenti del SS. Crocifisso di Varano sono ripresi intorno alle ore 8, mentre un’ora dopo è stata celebrata una Santa Messa per i defunti della Pia Unione. La Solenne Concelebrazione Eucaristica all’aperto delle ore 11 è stata presieduta da don Stefano Mazzone, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, ed animata dalla «Schola Cantorum SS. Annunziata di Varano». Vi hanno preso parte, oltre ai fedeli, anche le autorità religiose, civili e militari di cinque comuni del Gargano settentrionale (Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico e Vico del Gargano), la Pia Unione del SS. Crocifisso, le confraternite ischitellane di S. Eustachio e di San Rocco, quella cagnanese di San Cataldo ed altre associazioni attive in questi comuni. Al termine della funzione religiosa ha avuto la processione del simulacro del SS. Crocifisso di Varano verso il Calvario, precedentemente descritta. Nel pomeriggio l’arcivescovo diocesano, mons. Michele Castoro, ha celebrato la Santa Messa per i benefattori, mentre in serata i festeggiamenti sono stati caratterizzati dal Gran Concerto del Corpo Musicale ischitellano «Pietro Giannone», tenutosi alle ore 20 e dai fuochi pirotecnici accesi alle ore 21:30 circa.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che ritraggono:
la Santa Messa solenne delle ore 11 del 23 aprile 2015, tenutasi all’aperto dinanzi alla Chiesa della SS. Annunziata e alla presenza del SS. Crocifisso di Varano, opportunamente protetto dai raggi del sole per mezzo di un baldacchino (foto nn. 1-2);
la lapide che ricorda le piogge miracolose del 23 aprile degli anni 1509, 1717, 1899 e 1948 e che è collocata sulla parete sinistra della navata principale della chiesa (foto n. 3);
due momenti della processione del SS. Crocifisso di Varano (foto nn. 4-5);
un momento di preghiera mentre la sacra scultura lignea e policroma è collocata dinanzi alla croce metallica del “Calvario”, recante i simboli della Passione di Cristo e collocata in cima ad una piccola altura poco distante dalla chiesa (foto n. 6);
il simulacro del SS. Crocifisso di Varano mentre è condotto a spalla, fino al rientro in chiesa, dai sindaci di Cagnano Varano, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Carpino (foto n. 7);
un momento della festa all’esterno del complesso religioso (foto n.8).

 
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