Nella Casa Museo della Querini Stampalia a Venezia, testimone dello svolgersi della vita familiare nel corso del XVIII secolo, non poteva mancare una piccola ma preziosa raccolta di orologi da arredo, soprattutto di manifattura francese, risalenti al Sette-Ottocento.
Un campionario di quel “tempo chiuso in una scatola”, con cui i Querini abbellivano gli spazi domestici e in cui ogni singolo pezzo acquista significato, per il rapporto affettivo che vi si instaura, ma anche come documento di storia familiare.
L’occasione per presentare e ammirare i rari manufatti è il recente restauro che li ha restituiti al loro antico splendore e che è stato possibile grazie al contributo della Regione del Veneto e alla collaborazione di AXA Art Assicurazioni.
Per l’occasione l’artista veneziano Mauro Sambo ha realizzato l’installazione sonora presente in Museo dal 13 marzo al 3 maggio 2015
Il progetto “5 orologi, 5 brani, 1 museo di Mauro Sambo”, a cura di Chiara Bertola, vede l’artista veneziano confrontarsi ed entrare in relazione con gli spazi storici e gli antichi segnatempo della collezione Querini Stampalia in, come lui stesso dichiara: “un nuovo lavoro che ha a che fare in qualche modo con il racconto, con il tempo, con la memoria. Questi orologi, strumenti delicatissimi di misurazione del tempo, passati quasi indenni nel tempo e sopravvissuti a guerre e catastrofi, hanno segnato con il loro ticchettio proprio quelle guerre e quelle catastrofi. Se in qualche modo potessi registrare il rintocco di quelle ore drammatiche, chissà se il loro suono sarebbe leggermente diverso da quello attuale; forse quello che hanno sentito avrebbe lasciato traccia imprimendo nel suono una diversa identità emotiva… In effetti, quello che ho fatto con il suono degli orologi della Querini è un approccio molto vicino alla struttura del cinema e della letteratura…”.

In calce la registrazione YouTube della conferenza inaugurale.

 
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