Lunedì dell’Angelo 6 aprile 2015, a San Marco la Catola, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali il cui territorio confina a sudovest col Molise e con la Campania, è stata festeggiata, unitamente al Cristo Risorto, la Madonna di Giosafat. E’ la titolare della chiesa del Convento dei Cappuccini nella quale, sulla parete di fondo, si conserva la preziosa icona tardobizantina a bassorilievo che la ritrae, che è lignea e policroma e secondo la tradizione sarebbe stata condotta in questo paese nel XIII secolo da parte di un gruppo di cristiani liberati dall’imperatore Federico II di Svevia a Gerusalemme, nel corso della VI Crociata.

Rispettando una consolidata e plurisecolare tradizione locale, in questo giorno all’indomani della Domenica di Pasqua si è tenuta per tutta la mattinata una fiera di bestiame e di prodotti agricoli, industriali ed artigianali nelle principali vie del centro del paese. Nel pomeriggio ha avuto invece luogo la tradizionale e suggestiva processione del Cristo Risorto e di Santa Maria di Giosafat, partita dalla Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Mira alle ore 17. Sempre secondo la stessa tradizione, la gita fuori paese tipica della Pasquetta, si tiene invece il martedì.

L’itinerario della processione ha interessato dapprima la parte alta del centro storico, ai piedi del Palazzo Ducale, per proseguire dapprima in Via Roma, Corso Umberto I e Corso Vittorio Emanuele e poi nella parte più bassa dell’abitato fino a raggiungere il piazzale antistante al Convento dei Cappuccini.

Al corteo processionale, aperto come da liturgia, dalla Croce, hanno dapprima sfilato i fedeli dell’Ordine Francescano Secolare “Santa Maria di Giosafat”, con il rispettivo gonfalone. La statua lignea e policroma del Cristo Risorto, appartenete alla chiesa parrocchiale, e quella novecentesca della Madonna di Giosafat, anch’essa lignea e policroma ed appartenente al convento cappuccino, sono state condotte a spalla da un gruppo di portatori in abiti confraternali bianchi e celesti e con l’immagine dell’icona originale della Madonna di Giosafat sul petto. I fedeli che hanno preso parte alla processione sono stati guidati nelle preghiere dai Padri Cappuccini del convento sammmarchese, sia durante il cammino sia durante le soste, avvenute con la collocazione delle due statue sacre su dei tavoli prontamente messi a disposizione dagli abitanti delle strade attraversate e conclusesi con l’incensazione prima della statua del Cristo Risorto, che ha sfilato davanti, e poi di quella mariana. Gli accompagnamenti musicali sono stati curati dalla banda musicale m° Franconi di San Severo.

Nello stesso ordine le due statue, dopo aver raggiunto il Convento dei Cappuccini, che tra l’altro ospitò San Pio da Pietrelcina dal 1905 al 1906 e nel periodo aprile-maggio 1918, le due statue sono state fatte entrare nello stesso ordine in chiesa intorno alle ore 18:30. Subito dopo è stata celebrata la Santa Messa, al termine della quale la sola statua del Cristo Risorto è stata ricondotta nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Mira, mentre è rimasta in sede quella della Madonna di Giosafat, che, prima della processione del Lunedì dell’Angelo, era stata già condotta dal convento alla stessa chiesa parrocchiale con una processione iniziata alle ore 17 del giorno prima, Domenica di Pasqua.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che ritraggono:
la processione del Cristo Risorto e della Madonna di Giosafat mentre transita in Via Roma (foto n. 1);
la statua lignea novecentesca della Madonna di Giosafat durante una sosta di preghiera nella medesima via (foto n. 2);
il passaggio della processione in Corso Umberto I, affianco all’ex Chiesa di San Giacomo (foto n. 3);
il gruppo dei fedeli del posto facenti parte dell’Ordine Francescano Secolare “Santa Maria di Giosafat”, mentre sfilano in processione col proprio gonfalone, precedendo le due sacre statue (foto n. 4);
una sosta di preghiera della processione in Corso Vittorio Emanuele, nel momento in cui viene incensata la statua del Cristo Risorto (foto n. 5);
l’entrata della statua del Cristo Risorto nella Chiesa del Convento dei Cappuccini, intitolata alla Madonna di Giosafat (foto n. 6);
l’entrata della statua della Madonna di Giosafat nella stessa e rispettiva chiesa (foto n. 7);
l’icona lignea e policroma originale della Madonna di Giosafat, sulla parete di fondo della chiesa, e, in primo piano a destra, la statua della Medesima che è stata condotta in processione (foto n.8).

 
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