Fra le varie bellezze artistiche che può vantare Firenze ve ne sono alcune che non rientrano nell’elenco previsto dalle guide e/o nei percorsi organizzati e quindi talvolta “dimenticate dalla maggioranza dei turisti” ma comunque veramente meritevoli di essere viste.

Si tratta di opere che illustrano l’Ultima Cena dipinte da artisti del Rinascimento (Andrea del Sarto, Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino ed Andrea del Castagno) in locali di conventi ove normalmente i religiosi consumavano i pasti e per questo detti “Cenacoli”.

Il presente reportage vuole illustrare i quattro Cenacoli ove tali opere sono presenti mettendo poi a confronto le immagini che ritraggono il Cristo per evidenziare le differenze fra i vari artisti.

Il primo Cenacolo descritto è che si trova all’interno dell’antico monastero vallombrosano di San Salvi con accesso da Via di San Salvi 16; l’affresco raffigurante l’Ultima Cena (foto n° 1) presente nel Refettorio è stato dipinto da Andrea del Sarto ed il percorso museale è completato da altre opere dello stesso autore, del suo allievo Pontorno, da numerose grandi pale d’altare di altri artisti toscani e dal monumento funebre di San Giovanni Gualberto fondatore dell’ordine vallombrosano.

Il secondo Cenacolo descritto è quello di Fuligno che si trova nell’antico convento delle Monache di Foligno (Via Faenza 40); nel Refettorio del convento è presente un affresco del Quattrocento (foto n° 2) raffigurante l’Ultima Cena con sullo sfondo l’Orazione dell’Orto.

L’affresco fu ritrovato nel 1845, inizialmente venne ritenuto di Raffaello e soltanto in seguito attribuito a Pietro Perugino; nel Refettorio sono presenti anche altri dipinti cinquecenteschi di pittori fiorentini e di altre aree influenzati dal Perugino.

Il terzo Cenacolo descritto è quello del Convento di Ognissanti (ingresso in Borgo Ognissanti 42 (foto n° 3) che ha il suo Refettorio affrescato con un’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio.

Nel convento sono ancora visibili gli antichi lavabi, un’Annunciazione degli inizi del Quattrocento ed il portale mentre il Chiostro seicentesco presenta affreschi con le Storie della Vita di San Francesco.

L’ultimo Cenacolo descritto è quello di Sant’ Apollonia (Via XXVII Aprile 1) che è presente in un antico monastero delle Benedettine di Sant’Apollonia.

Il museo comprende affreschi e sinopie di Andrea del Castagno ed altre opere quattrocentesche provenienti dal monastero e sulla parete del Refettorio (foto n° 4) l’affresco dipinto nel 1447 dal suddetto artista raffigurante l’Ultima Cena sormontata dalle scene della Resurrezione, Crocifissione e Deposizione.

Le successive foto sono nell’ordine il particolare della parte centrale di ciascun affresco nelle quali, mettendo a confronto l’immagine del Cristo e degli Apostoli a lui vicini, è visibile la differenza delle tecniche pittoriche tra i vari artisti.

Il reportage è completato dalla:
– foto n° 9 nella quale è illustrata la Crocifissione dipinta dal Perugino nella Sala Capitolare di un monastero delle monache cistercensi oggi visibile con accesso da Via della Colonna 9;
– foto n° 10 nella quale sono illustrati due affreschi presenti nel Chiostro dello Scalzo (Via Cavour 69); gli affreschi si trovano nell’atrio della cappella della Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista (detto dello Scalzo) e fanno parte di una serie di scene monocrome raffiguranti la Vita del Battista eseguite da Andrea del Sarto tra il 1509 ed il 1526.

 
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Commenti (2)


  1. Bravo Marzio,
    Un Reportage culturale con i tesori nascosti di Firenze, la città si merita dei Reportage di questo tipo :-)


  2. Marivodo,

    Grazie per il commento a questo mio reportage, sono contento che ti sia piaciuto e che lo ritieni rappresentativo delle bellezze di Firenze.
    Il tuo apprezzamento mi stimola a fare, con il materiale che ho raccolto di recente, reportage sui tanti siti artistici fiorentini o fare reportage di approfondimento di questi presentando con maggiori dettagli le opere già illustrate e le altre presenti nei medesimi locali.
    Quanto sopra chiaramente non debba avere parere contrario dalla redazione.

    Saluti

    Marzio

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