Nonostante i pensieri contrari all’allestimento dei presepi, anche quest’anno ne abbiamo visti tantissimi: hanno fatto bella mostra di sé come vuole la nostra tradizione. Grandi, piccoli, artistici, lussuosi, poveri, maestosi o artigianali, fanno parte del nostro bagaglio culturale. Fortunatamente siamo in parecchi ancora a non volervi rinunciare.
L’annuale ripetersi dell’evento ci ha portato, anche quest’anno, a voler ritrovare il profumo ed il calore natalizio in quelle piccole vie del borgo di Sermoneta, che, come vuole tradizione, anche quest’anno ci ha deliziato con le sue molteplici rappresentazioni della nascita del Bambinello.

Nell’entrare nel paese ed avviandoci verso il centro dai bastioni perimetrali, ci imbattiamo nella prima raffigurazione. Realizzata dall’Ass. Festeggiamenti Sermoneta Centro Storico nell’incavo di un bastione, a grandezza naturale e con abiti eleganti in raso color polvere, troviamo un Bambinello in braccio alla madre, che, seduta, è seguita dall’occhio protettivo di un San Giuseppe che, in piedi, vigila su di loro. Non mancano ciclamini fioriti e colorati lungo la via che ci porta alla piazza al centro della quale troneggia un grande e addobbato albero. Sotto i portici medioevali, sede del Comune, ci sono due piccoli presepi, ambedue realizzati dall’Ass. Arti e Mestieri “William Morris” e intitolati “La strada” e “Il dialogo”. Non mancano però neanche i presepi dei privati, realizzati nei posti in cui hanno trovato spazi e originalità: troviamo particolarmente simpatica l’idea di collocare le statuine in una vecchia bilancia o in una vecchia stadera. Non c’è finestra, piccola o grande che sia, che non non abbia un riferimento all’evento. Anche nei più ristretti spazi viene accesa una lucina, ad indicare che anche dietro una piccolissima finestrella ci può e ci deve essere calore che ben si accompagna all’odore di legna che, scoppiettante, arde nei camini accesi dentro le case. Ed è una festa di gente colorata quella che attraversa questi vicoli, incuriosita, infreddolita ma festante.
Dell’artista sermonetano Oreste Monti è il presepe realizzato all’interno della sua bottega. È uno dei più grandi, costruito su due livelli. Una larga scala ed un ponte sospeso portano al piano superiore. È arricchito da un laghetto in cui si specchiano oche e papere e in cui scorre acqua vera. Pastori e contadinelle svolgono il loro lavoro, e intorno ad una tavola imbandita c’è chi beve, chi lavora e chi suona.

Non manca neanche la botteguccia artigianale in cui laboriose mani costruiscono bancarelle e composizioni che impreziosiranno altre raffigurazioni, in altri luoghi e nei successivi anni. E così ci soffermiamo ad osservare tutti quei piccoli particolari. Su piccole assi di legno sono adagiati minuscoli ortaggi e appese ci sono file di quasi invisibili salsicce. C’è il venditore di legna da ardere ma anche due carretti con tantissime mini forme di pani e di formaggi. Non poteva mancare, nella cattedrale, il maxi presepe. Ai piedi dell’altare veniamo attratti da un bue e da un asinello. Si intravedono appena, ma i loro occhi sono resi vivi dalla calda atmosfera che si respira in questa vecchissima, affascinante e malandata chiesa. A sinistra dell’altare maggiore una scritta ed una stella cometa indicano ‘presepe’ ed una targa recita “Natività nel Cuore di Sermoneta” (Attilio Vittori). Ed è una meraviglia quella che scopriamo: il borgo, la piazza, le case, i balconcini, la cattedrale stessa, il campanile!!!!! Il borgo di Sermoneta è lì, riprodotto in miniatura. Ci riporta indietro nel tempo, a quello che poteva essere nell’’800 circa, con tutto il suo fascino, con tutto il suo calore, con tutti i suoi colori.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento