Pittori, scultori, musicisti, saltimbanchi, acrobati, poeti, attori ed espositori nella serata del 19 luglio hanno dato vita alla 3ª edizione del “Festival Pontino degli Artisti di Strada” organizzato magistralmente dall’Associazione culturale Cantiere Creativo e patrocinato dal Comune di Pontinia.

Nella notte tra sabato e domenica il centro cittadino si è trasformato in un teatro a cielo aperto.
Alle 20,00 gli artisti hanno sfilato per la via principale e giunti nella piazza sono stati accolti dalle prime note avviate da uno strumento a fiato dell’”Inno alla gioia” di Beethoven. A quello strumento se n’è aggiunto un altro, e poi ancora un altro, e poi ancora altri e poi altri ancora finché sono diventati tanti. Alla fine a quei loro suoni strumentali, si sono aggiunti i suoni vocali di alcuni elementi della Corale città di Pontinia in un invitante crescendo che ha raccolto intorno a sé tantissime persone.

Dopo l’inevitabile e meritato applauso, la folla si è dispersa. Sedie e tavolini imbanditi con qualsiasi tipo di genere alimentare hanno rifocillato gli affamati e anche gli amanti dello shopping sono stati appagati dagli stands espositivi selezionati dall’Associazione con l’intento di valorizzare e sostenere il “fatto a mano” regionale e locale.
Per l’occasione è stato indetto anche un concorso fotografico; è stato istituito un premio per la migliore performance tra gli artisti di strada, votata dai cittadini stessi; e sempre per quest’occasione è rimasto aperto, in Piazza Kennedy, anche il Museo dell’Agro Pontino che raccoglie utensili della vita quotidiana di tutte quelle persone che lasciarono le loro terre d’origine e che cercarono in questi luoghi, nel periodo della bonifica e della malaria, la loro sopravvivenza.

Tra gli artisti di Strada, selezionati dall’organizzazione stessa tra tutti coloro che avevano fatto richiesta di partecipazione all’evento, abbiamo applaudito il magicoliere Gegè, i Ludikantes acrobati e mangiafuoco, la Compagnia della settimana dopo, esilarante trio di ormai anziani suonatori di jazz, Pyroetnico, giocoliere del fuoco, il Maestro della Magia Marco Muraro, i Cia autoportante, un duo che racconta una magica storia in esibizione su un filo teso, il Circo Bipolar, in cui l’acrobata Costanza volteggia intorno ad un drappo rosso, i Can Bagnato, la grande diva Tea della Gariseda con il suo tuttofare Toto, la Compagnia Maia, teatro di improvvisazione suggerito dal pubblico stesso, l’Associazione La Rete, estemporanea di pittura, l’Estacion Esperanza Ukulele Street Band, vincitrice della passata edizione a cui è stata quindi data la possibilità di essere presente, e per finire abbiamo applaudito Dario Rossi, il vincitore della serata, colui il quale ci ha deliziato con un momento di sonorità percussive derivate da oggetti che variano da lamiere a secchi, da scarti di cantiere a coperchi tra cui anche quello di una pentola a pressione.

La serata è terminata con il concerto in piazza della Baro Drom Orchestra seguita dalla premiazione degli artisti.
Grande divertimento quindi per le tante persone coloratissime e vivacissime che, per le strade della cittadina, si sono trovate aggregate in un inedito incontro socio-culturale che, sfruttando spazi comuni, ha realizzato quello che è lo scopo primario dell’Associazione organizzatrice stessa.

 
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